Ultimi giorni della Milano Fashion Week: un bilancio

Ultimi giorni della Milano Fashion Week: un bilancio
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A Milano, la settimana più importante per la moda volge al termine: tra locations innovative, tendenze che ritornano e assolute novità, la fashion week ha fatto decisamente sognare. Proviamo a fare un resoconto di queste ultime, intense, giornate

Dopo due anni di totali restrizioni causati dalla pandemia, Milano torna a splendere e a rivendicare il suo primato di indiscussa capitale della moda. Top model, addetti al settore e giornalisti corrono da una via all’altra della città per essere puntuali con i numerosi appuntamenti che la fashion week prevede. Un sacco di traffico, di ritardi, di fotografie rubate e di eventi mondani hanno colmato i vuoti di un luogo la cui vitalità era stata strozzata dal maledetto virus. Nonostante il caos, questa Milano fashion week, ha il sapore di una rinascita. Riposizionare la moda al centro della discussione è parsa una necessità per i direttori creativi dei brand, dai più importanti agli esordienti. D’altronde l’obbiettivo è sempre stato quello: dare rilievo alla creatività.

Durante questi due anni tutti noi abbiamo avuto modo di vestirci con le più disparate combinazioni di pigiami, chiusi in casa, nella speranza di poter rimettere su un bel tacco 12. Quel che certo è che i marchi di moda hanno deciso di puntare su look studiati e strutturati, in cui niente è più lasciato al caso. Anzi in cui l’originalità degli abbinamenti diventa un vero file rouge che connette anche i brand più distanti dal punto di vista dello stile. Le case di moda ci invitano ad abbandonare felpe sgualcite e a riprendere sexy miniabiti, vedi Versace, o ad abbracciare incredibili look eterei e femminili come quelli di Alberta Ferretti. La moda ci spinge ad eliminare sempre di più le barriere della differenza di genere e buttarci nell’universo dell’inclusività.

Fonte:Lapresse
Moda e Attualità

Una moda, quella di Milano e del mondo, che fa sì i conti con la contemporaneità, ma deve continuare a non rimanere avulsa dai problemi di attualità. La guerra è malauguratamente scoppiata durante questa settimana: sembra un dejà vu per la stabilità della gente. Oltre che a dichiarazioni esplicite dei directors come Alessandro Michele per Gucci contro il conflitto in Europa, d’ora in poi servono delle prese di posizione con l’economia russa. Infatti, il made in Italy vede, nel mercato russo, una forte fetta di guadagni che ora come ora potrebbero essere ripensati in toto. La moda non è solo tendenza ma è soprattutto denaro.

Intanto cerchiamo di capire qualcosa in più sul futuro della sfera fashion e non solo, dedichiamo un approfondimento sulle più belle sfilate di questi giorni. Nella speranza che la bellezza possa davvero salvare il mondo.

Casa Moschino prende vita

Nel bilancio generale di questa settimana non può di certo mancare Moschino. Jeremy Scott, al Palazzo di Ghiaccio di Milano, ci ha mostrato il suo amore per il cinema ispirandosi a Stanley Kubrik: dopo “Arancia Meccanica” è arrivato il momento di “2001: Odissea nello Spazio”. Come sfondo per la sua passerella, il direttore creativo sceglie di riprendere la scena finale del film. Troviamo una stanza da letto in stile francese del XIII secolo e pareti pastello. Ci sono, anche, sedute rococò e una piattaforma a quadri illuminati al posto del pavimento. Lo stilista, a show finito, esce in tuta spaziale rosso fuoco per salutare il pubblico.

L’intento di Jeremy Scott, in tutti i suoi eventi, è ricordarci che la moda è anche uno spettacolo. La sfilata Moschino riflette sull’opulenza consegnandoci abiti che ricalcano l’arredamento di una ricca abitazione: i mobili, così, prendono vita e i capi che sfilano diventano orologi a pendolo, porte con zerbini, divani trapuntati, lampadari, arpe e paraventi. Gli accessori, prendendo spunto dagli archivi di Moschino e ispirandosi alle collezioni del 1989 e 1990, si trasformano in posate, orologi, teiere o secchielli per champagne. L’effetto è sia surreale che eccentrico ma mantiene, allo stesso tempo, una perfetta armonia d’insieme.

Fonte: Alessandro Lucioni – gorunway
Gucci ritorna con il suo concetto di specchio

Atteso il ritorno in passerella di Gucci che assieme al suo direttore creativo, Alessandro Michele, arriva alla Milano Fashion Week con il concetto di specchio. Gucci invita i suoi ospiti ad entrare in un mondo asettico, senza riferimenti a tempo e spazio, in una sala contornata da specchi. La sfilata “Exquisit Gucci” esibisce una collezione fluida e genderless dove donne e uomini riflettono l’uno nell’altra, mescolandosi. La nuova collezione Gucci collabora con il marchio sportswear Adidas. Grazie a questa combinazione i due loghi si fondono nonostante sembrino codici apparentemente lontani. Ovviamente lo stile e l’identità della maison restano indiscusse protagoniste e l’eleganza di Gucci è perfettamente accostata alla sportività di Adidas.

Non mancano in collezione i tailleur riconcepiti in ottica puramente genderless e unisex. Troviamo gessati, tailleur tempestati di paillettes e spezzati dalle fantasie mix & match o a quadri con eventuali inserti in pelliccia ecologica.

 
“Si metta una goccia d’acqua su una foglia di una pianta e si otterranno tante immagini del sole quante sono le gocce”,

Tali parole provengono da Seneca, uomo di un tempo lontano, la cui filosofia ha ispirato A. Michele nel manifestare la sua arte. Infatti, Gucci ha fatto suo il concetto della catottrica e studiato i fenomeni di riflessione adattandoli alla moda. Il risultato è uno show e una collezione in perfetta sintesi della creatività del brand.

Fonte: gorunway
Sensualità e forza per la donna Versace

“Ti amo ma ho scelto Versace”, risuona forte durante la sfilata della Milano Fashion Week autunno inverno 2022/2023. Versace, grazie alla passerella di questo febbraio, ha imposto, con energica sensualità, una donna dominatrice che sceglie l’abito perfetto oltre ogni cosa, perfino al di là dell’amore. La sfilata è un exploit di bustini, corsetti, abiti midi super fascianti. Le gambe delle modelle sono avvolte claustrofobicamente dal latex mentre gli scolli si abbassano sempre di più lasciando scoperto un petto costretto fino all’osso. La linea più casual, però, mantiene un’impronta sexy grazie a jeans baggy a vita bassa, top cortissimi che scoprono la pancia e bomber voluminosi.

I colori scelti da Versace vedono nel nero il vero protagonista della catwalk, seppur il rosso, rosa e verde acido risultano, comunque, tinte predominanti. I beauty look delle modelle paiono quasi sintomo di disturbo a causa del trucco dark e di soppracciglia neutre, come fossero “cancellate”. Tra lustrini, gioielli e tacchi vertiginosi in metallo spuntano le super top Gigi e Bella Hadid o Emily Ratajkowski.  La reale vincitrice dello show è la direttrice creativa Donatella. Una donna che riprende l’innovativa femminilità forgiata da suo fratello Gianni negli anni ‘90 ma rinnova costantemente la tradizione del marchio.

Fonte: Salvatore Dragone – Gorunway.com
Dolce e Gabbana esibiscono il futuro con il Metaverso

Stefano Dolce e Domenico Gabbana, durante questa fashion week, presentano un concetto di femminilità volto al futuro: il Metaverso entra nel mondo della moda. Simbolo da sempre dello charme mediterraneo, Dolce e Gabbana decidono di modificare lo stile “italiano” del brand per macchiarlo con sfumature direttamente dal futuro. Le giacche oversize sformano le spalle e accorciano le lunghezze mentre mettono in evidenza un punto vita strettissimo. Il black fa da padrone senza tralasciare punte di rosso fuoco attraverso bomber grandi e cortissimi. La donna Dolce e Gabbana pur proiettata nel futuro in un metaverso non digitale ma concreto e carnale, rimane, però, estremamente sensuale.

Le gambe lasciate scoperte dai miniabiti aderenti così come le trasparenze di alcuni capi, vengono compensati da occhiali da sole strutturati e coprenti. La donna non permette di intravedere la profondità degli occhi ma cela, gelida, una nuova natura robotica. Dolce e Gabbana, quindi, conferisce un inedito sguardo al mondo che verrà, ipotizzando un’umanità frenetica, numerica e seria. Quel futuro supposto dai due stilisti siciliani, però, è già adesso.  

Fonte: Filippo Fior – Gorunway.com
Il ritorno di Bottega Veneta con Matthieu Blazy

Bottega Veneta vede il debutto in passerella, dopo l’inaspettato abbandono di Daniel Lee, protagonista del rilancio del marchio, del neodirettore creativo della griffe: Matthieu Blazy (all’epoca braccio destro di Lee). Quale sarà, allora, la nuova rotta stilista di Bottega Veneta? Per questa collezione autunno-inverno 2022/2023, Matthieu Blazy dà vita a una nuova idea di minimalismo scegliendo tagli semplici e lineari. Si alternano outifit minimal ad abiti più sperimentali, aggiungendo un tocco estroso che la griffe prende in prestito dall’arte astratta. La sfilata riparte da una semplice canotta bianca e un paio di jeans: essenzialità ed eleganza si mescolano alla comodità.

In passerella le modelle mostrano pantaloni morbidi dal taglio sartoriale, pantaloni in pelle e gonne o mini dress accompagnati da stivali cuissard. Tra i capi più acclamati troviamo sicuramente un abito corto e con spalline sottili in rosa chiaro con seni ricamati in paillettes. Fondamentale è poi la scelta dei colori: lilla, giallo limone, rosso acceso e viola melanzana che si accostano alla tradizionale palette di toni neutri del nero, bianco, grigio e marrone. Sul fronte delle calzature non mancano stivali alti e décolleté così come modelli più estrosi tipo le Mary Jane in vinile o pump in pelliccia ecologica arancione fluorescente. Tra le borse troviamo pochettes in più grandezze, una borsa hobo in pelle intrecciata con manico gioiello in metallo dorato e borsa a sacco portata in spalla.

Fonte: Alessandro Lucioni – IMAXTREE
Giorgio Armani: un inguaribile signore

Il re Giorgio ha chiuso, domenica 27, una settimana della moda italiana giunta agli sgoccioli. Armani dopo aver presentato la linea più casual, Emporio, ritorna in passerella regalando agli spettatori un’incredibile eleganza. La raffinatezza dei capi di Armani data da linee morbide e geometriche insieme adatte alle forme femminili, si scontra violentemente con il silenzio della sfilata. Di fatti, Armani, in segno di solidarietà per le vittime in guerra, ha deciso di mutare prepotentemente la musica ritmata che accompagna solitamente i modelli, abbandonando gli stessi ad una inquietante solitudine.

Nella drammaticità della scelta però, i capi Armani manifestano, ancora di più, la loro incredibile meraviglia. Una carrellata di pantaloni, ora morbidi ora più aderenti, caratterizzano la sfilata e il velluto nero o blu viene reso luminoso grazie a tocchi di luce. Al termine, sfilano abiti eterei, con stampe delicate che spezzano l’oscurità dei colori e sono, spesso illuminati, da frizzanti paillettes. Una passerella questa, silenziosa, ma la cui bellezza ha fatto un gran rumore.

Fonte: IMAXTREE
Le nuove proposte della Milano Fashion Week 2022

Si fanno strada tra i big della moda italiana anche nuovi stilisti simbolo di un futuro dove tradizione e innovazione vanno di pari passo. Alcuni emergenti hanno già sfilato per le collezioni primavera estate 2022, altri si sono già fatti conoscere dai professionisti del settore nelle scorse stagioni. Tra le nuove proposte troviamo: AC9, Ambush, Andreadamo, Aniye Records, Cormio, Ferrari, Hans Kj›benhavn, Husky, Palm Angels e Tokyo James. Tra inclusività e sostenibilità, ognuno di essi ha una sua identità ben definita, prendendosi così lo spazio che meritano nel mondo del fashion. Scopriamo insieme alcune sfilate.

Palm Angels si ispira a Los Angeles

Palm Angels di Francesco Ragazzi presenta la sua idea di lifestyle: invita a vestirsi con la propria individualità, liberi di essere naturali e senza pensieri. Le atmosfere che scendono in passerella sono ispirate a Sunset Boulevard di Los Angeles dove il guardaroba rimane classico ma comunque rivisitato in ottica Palm Angels. Ci sono cardigan, maglioni, felpe con cappuccio, trench, pigiami e bomber, ma anche giacche di pelle, blazer, tute e bermuda con stampe animalier, palme stilizzate, fiamme e stelle. Di grande impatto anche le giacche di pelle dipinte a mano. Importante è anche la collaborazione per le calzature. Vediamo, infatti, degli stivaletti creati con Moon Boot e scarpe da skate progettate con Vans.

“Questa mostra per me è la rappresentazione del concetto odierno di cosa significhi nuovo lusso. Per me non è importante descrivere la collezione; riguarda più lo stile di vita. Questo non è uno spettacolo su una collezione e non penso di competere con nessuno. Parlare di collezione è riduttivo, parlare di giacche o cappotti. Mi interessa parlare di branding, il mio messaggio è lifestyle. Un lifestyle brand è in grado di avere più punti di contatto, Mi piace pensare che sto creando un universo a 360 gradi: mobili, fragranze, musica, tutto. Questo è il mondo della PA”.  

cit. Francesco Ragazzi

Da sinistra: Palm Angels ( paolo-lanzi-gorunway), Tokyo James ( paolo-lanzi-gorunway ), Ambush ( salvatore-dragone-gorunway)
I colori squillanti di Tokyo James

Tokyo James, tra i semifinalisti dell‘Lvmh Prize 2022, ravviva la sua passerella con una palette accesa dove dominano rosso brillante, giallo neon, bianco e nero. L’omonimo stilista ha costruito una sfilata hot il cui filo conduttore è la youth culture, tra creste punk e spesse catene utilizzate a mo’ di spalline per gli abiti.  I capi più forti di James sono quelli su misura. Ha stabilito la sua forma caratteristica, accartocciata nella parte posteriore per rispecchiare le sue famose borse Scotch Bonnet. Importante è la collaborazione con la Nike per le scarpe da calcio: lo stilista nigeriano, infatti, afferma che il calcio unisce tutti dalla Nigeria all’Italia passando per Inghilterra.

Il debutto di Yoon Ahn con Ambush

Questo è il primo debutto nella Fashion Week per Yoon Ahn, direttore creativo di Ambush. La sfilata è accompagnata da sirene e lampeggianti mentre le modelle mostrano un tripudio di tessuto in pelle nera. Troviamo diversi capispalla in shearling e ritagli a forma di cuore. I pezzi più di successo sono quelli in cui la Ahn ha concentrato lo sviluppo materiale. I capi realizzati con perline di plastica risuonano a ogni passo. I Gilet in pelle con lettera e il motivo ripetuto “AAA” come cotta di maglia sono i capi, forse, più personali della collezione in quanto sembrano nati dall’esperienza e dalla pratica di gioielleria del direttore creativo.

Ciao Milano, Ci vediamo a Parigi!

La Milano Fashion Week tra pellicce, paillettes e stivali in pelle ci ha regalato anche questa volta una creatività variopinta, affascinando l’Italia e il mondo con i suoi brand più famosi. Il nuovo appuntamento è ora alla Fashion Week di Parigi, ultima tappa del Fashion Month, che si terrà dal 28 febbraio all’ 8 marzo. Attendiamo così le ultime novità che la moda proporrà.

a cura di
Noemi Manzotti e
Noemi Didonna

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Noemi Didonna

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