Harry Potter: Return to Hogwarts – After all this time? Always
“Harry Potter: Return to Hogwarts” è una reunion speciale, un evento imperdibile dedicato a tutti i fan del famoso maghetto. Trasmessa l’ 1 gennaio 2022 su “Sky Cinema Harry Potter”, il programma è ora disponibile sul canale o, in streaming, su NowTv.
Lacrime ed emozioni. Ecco quello che questa magica reunion avrà il potere di scatenare nel vostro cuore!
Poco importa che siate tra i Potterheads più accaniti, o più semplicemente dei tredicenni ormai cresciuti, che tanto smaniavano per un posto in prima fila, il giorno della prima. Desiderosi di rimmergervi in un mondo incantato, dal dolce sapore di infanzia e ricordi, vi gusterete questo “Harry Potter: Return to Hogwarts” con gli occhi pieni di meraviglia, il cuore colmo di affetto.
E vi sembrerà forse di tornare indietro nel tempo, al momento esatto in cui tutto ha avuto inizio.
Tra una lacrima e una risata. Tra un sorriso e un sospiro. E tanta, tanta, tanta pelle d’oca.
Perché c’è molto da metabolizzare. Ed io sono qui, alle due della mattina, a buttar giù due righe – quantomeno decenti si spera – nella speranza che ciò che ho provato, quella prima emozione, data dalla visione di questo speciale, non vada perduta.
Facile a dirsi, difficile a farsi.
Parlarne non è semplice, non senza venirne un minimo sopraffatti. Quindi, da dove posso iniziare?
Harry Potter, quel ricordo speciale
Ognuno di noi ha un ricordo speciale di Harry, che custodisce gelosamente nel cuore.
Il mio si aggira intorno ai sei anni, quando mi recai per la prima volta in una sala buia e venni rapita da quel magico mondo, fatto di macchine volanti e incantesimi dal nome impronunciabile (che avrei scoperto qualche anno più tardi essere latino). Il giorno seguente corsi in libreria ed acquistai il primo libro della saga, “Harry Potter e la Pietra Filosofale”. Sapevo a malapena leggere, ma poco importava: imparai ben presto, nel giro di qualche settimana.
Da allora Harry Potter mi ha accompagnato nella crescita e con esso sono cambiata, maturata. La cosa straordinaria, su cui hanno posto l’accento anche gli attori nel corso della reunion, è come in quanti, così come me, abbiano vissuto un’esperienza simile alla mia. Come così tanti abbiano una storia da raccontare, il cui fulcro, il cui nucleo, consista proprio in questo fenomeno letterario e cinematografico – uno dei maggiori del nostro tempo. In Harry Potter.
Non ci avevo mai riflettuto per bene. In fin dei conti ogni persona vive le proprie esperienze a sé stante, stupendosi ogni qual volta si trovi davanti ad un altro, capace non solo di capirlo, ma anche di condividere con lui parte di quella esperienza, di quel viaggio, che pensiamo di aver compiuto da soli.
Con nostra grande sorpresa, ci trovavamo a far parte di qualcosa di più grande, e, un po’ spaesati, solo ora, ne riusciamo a percepire l’importanza, il peso.
Quelle file in libreria, per l’uscita degli ultimi volumi della saga. Le copie introvabili, senza il preordine. I poster appesi in camera ed i gadget più strani. Gli album di figurine. I dvd e i biglietti per le prime al cinema, tassativamente ogni due anni. Una sorta di Harry Potter- Mania: questo è quello che ci colpisce e che osserviamo dai video trasmessi durante la reunion.
Ma è anche quello che abbiamo vissuto. Che hanno vissuto tutte quelle migliaia di persone disposte a far la fila per ore ed ore, nel cuore della notte, solo per accaparrarsi un prima, primissima, copia delle avventure del maghetto più famoso del mondo. Per scoprire, per primi, cosa succede al “Ragazzo che è sopravvissuto”. Personalmente avrei fatto carte false per una lettera di ammissione ad Hogwarts, ad undici anni così come ora. E come me, tanti altri.
Percepire tutto questo dalle folle urlanti o dai fan in coda per un autografo, nei video; intravederlo nelle interviste e nelle parole d’amore di chi ha messo tutto se stesso per la realizzazione di questa saga, ecco, fa sicuramente un certo effetto.
E ci regala un’emozione non da poco.
La Reunion: scelta sensata o mera strategia di marketing?
Sarò sincera, non vado pazza per le reunion. Ho sempre l’impressione che si tratti di mezzi di cui le case di produzione si avvalgono per mungere ancora e ancora prodotti che non hanno in sè più nulla da dire, trasformandoli nelle loro galline dalle uova d’oro. Spesso nemmeno mi interessano più di tanto le interviste e gli argomenti trattati, che di norma conosco già (dopo essere andata per anni a spulciare sul web).
Qui però, a parer mio, è stato portato avanti un progetto interessante, realizzato in maniera decisamente intelligente.
Ricorrendo i 20 anni dall’uscita del primo film, infatti, sono stati richiamati sul set vari attori importanti, che hanno ricordato i momenti più belli condivisi insieme, regalandoci anche qualche retroscena divertente di cui non eravamo a conoscenza. Si punta, dunque, tutto sulle emozioni, e su quel senso di nostalgia che prevale, dall’inizio alla fine.
Brava HBO! La quale ci rigetta nel passato, e ci ricorda, tra le righe, che quella magia che tanto ci manca tornerà nelle sale il prossimo aprile, con l’uscita del terzo capitolo di Animali Fantastici, “I segreti di Silente”.
Il cast (quasi) al completo
Nel cast ritroviamo praticamente tutti, ad eccezione di qualche assente.
Qualche nome? Eccovi serviti! Gary Oldman, Helena Bonham Carter, Tom Felton, James ed Oliver Phelps, Ralph Fiennes, Robbie Coltrane, Matthew Lewis e Bonnie Wright, sono solo alcuni dei tanti attori che vedrete comparire in questo speciale.
Ovviamente il ruolo più importante spetta al nostro Golden Trio preferito, con un Daniel Radcliffe intento a condurre, ancora una volta, lo show. Girovagando per il set, il nostro Harry incontra molti tra gli attori principali e rivive con loro ricordi passati. Emma Watson e Rupert Grint, da veri Grifondoro, chiacchierano invece nella Sala Comune, regalandoci momenti veramente toccanti – e commuovendosi pure loro, giusto un poco!
Un ruolo importante viene assegnato inoltre a Tom Felton, gran fan della saga e, ancora oggi, suo acceso sostenitore sui social.
Al suo personaggio (Draco Malfoy, per chi non lo conoscesse) è dedicata una particolare sezione della reunion. Essa infatti si focalizza sull’importanza di Draco e sullo sviluppo di questo antieroe all’interno del sesto film (“Harry Potter e il Principe Mezzosangue”).
I momenti più belli (Spoiler!)
All’inizio della reunion gli attori raccontano come sono stati scelti e dei loro provini.
Non mancano gli aneddoti divertenti, come quando Oliver e James, accortisi, mentre erano in coda per la parte, di essere gli unici gemelli vestiti in modo diverso, avevano prontamente posto rimedio alla cosa acquistandoli in fretta e furia in un negozio. O di come Emma fosse fermamente convita di ottenere la parte – perché lei era come Hermione Granger, lo sentiva! L’Odissea per la scelta di Harry. O il modo in cui Rupert impersonava così magnificamente il suo personaggio, essendo un Ron fatto e finito anche nella realtà: capelli rossi, famiglia di sette persone, una tana per casa ed estremamente svogliato nello svolgere i compiti assegnatigli.
Tra rivelazioni scottanti (come la cotta di Daniel per Helena), racconti divertenti (la caduta delle candele accese, appese al soffitto della Sala Grande con una corda) e un in memoriam telefonato (ma doveroso) che vi farà versare fiumi di lacrime, passiamo poi al momento che preferisco.
Mi riferisco al rincontro tra Daniel e Gary Oldman, che interpreta uno dei personaggi più amati di tutta la saga: Sirius Black. In questa parte dello show viene analizzato il rapporto tra i due, per certi versi molto simile a quello tra Harry e il suo padrino.
Pur non avendo mai trovato la versione di Cuarón particolarmente entusiasmante, ritengo tuttavia che Oldman abbia fatto un lavoro gigantesco in questo film. Con grande maestria, ha saputo donare al suo personaggio intensità e carattere, proprio ciò di cui Sirius aveva bisogno. In questa parte della reunion, emergono tutto l’affetto e la profonda stima che legano I due attori ancora oggi. All’inizio Dan era parecchio intimorito da Gary, ma, nel corso delle riprese, si era legato molto a quest’ultimo, che lo aveva preso sotto la sua ala.
Molto profonda è anche la parte che tratta degli emarginati, tema estremamente presente sia nei libri che nei film. Come afferma Evanna, essi hanno permesso a molte persone di superare le proprie stranezze, accettandole. Si arriva infatti a comprendere che essere diversi non è qualcosa di cui vergognarsi, ma, al contrario, di cui andare fieri.
E per un bambino vittima di bullismo, o semplicemente più insicuro di altri, tornare a casa e buttarsi a capofitto in una storia dove i personaggi principali sono veri e propri outsiders, lo può aiutare a superare quel senso di inadeguatezza che lo opprime. Vedere come i suoi eroi siano a loro volta personaggi fragili, spesso vittima di ingiustizie o soprusi, come riescano ogni volta a rialzarsi, a testa alta, da quella condizione, gli può infondere grande coraggio. Lo può portare a superare tutte le sue paure.
Molto toccante è il momento in cui Daniel, Emma e Rupert si trovano nella Sala Comune a riflettere sull’intesa e sul rapporto che hanno costruito nel corso degli anni. Tutti e tre hanno vissuto gran parte della loro vita sul set e dunque sono inevitabilmente cresciuti insieme. Si sono sempre sostenuti a vicenda, diventando come fratelli, spalleggiandosi ed incoraggiandosi in ogni momento.
Ci si stringe un po’ il cuore quando i tre esprimono i loro sentimenti e parlano dell’ultimo giorno delle riprese. Scorgere le lacrime nei loro occhi ci fa capire quanto importante sia stata per loro questa esperienza e come misurino il tempo trascorso in base ad essa.
Quello che Harry Potter ha donato loro.
Quello che Harry Potter ha rappresentato nelle loro vite.
Perfettamente consci di quello che ha rappresentato per noi.
After all this time?…
Ma questo è solo un assaggio di ciò che vi attende! Quindi, in alto le bacchette!
Accendete la Tv, mettetevi comodi, e lasciatevi ancora una volta trasportare in quel magico universo che non smetterà mai di stupirci.
E che non smetteremo – mai – d’amare.
“Dopo tutto questo tempo? Sempre”.
A cura di
Maria Chiara Conforti
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