“Un secondo sospeso” il nuovo singolo di Eleonora Betti

“Un secondo sospeso” il nuovo singolo di Eleonora Betti
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La vita in musica di Eleonora Betti

Eleonora Betti, cantante, pianista e cantautrice aretina, il 12 ottobre ha pubblicato il suo nuovo singolo “Un secondo sospeso”.

Dalla biografia dell’artista aretina, si avvicendano varie soddisfazioni come la vittoria all’edizione 2014 del premio Sabina Music Summer e in questa occasione è stata l’artista più votata sia dal web che dalla giuria tecnica.

L’artista aretina è l’adattatrice della sigla di una nota serie di Netflix e anche coautrice di uno dei brani di puntata di Tutto può succedere, famosa serie di Rai1, di qualche anno fa.

La Betti nel 2018 esordisce con l’album d’esordio, intitolato “Il Divieto di sbagliare”, di cui è autrice non solo dei testi ma anche della musica e dell’arrangiamento, inoltre uno dei suoi singoli, “Quaranta Volte” è stato scelto dal MusicMapscome migliore canzone del 2018.

In seguito arrivano altre soddisfazioni e riconoscimenti fino ad arrivare ad ottobre 2021, mese dell’uscita di “Un secondo sospeso”.

Il messaggio di “Un secondo sospeso”

«“Un secondo sospeso” è il tempo che spesso non abbiamo, perché soffocato da un sistema che non vuole concederlo – racconta Eleonora. È il tempo che ci riprendiamo ogni volta in cui facciamo la scelta anticapitale di interrompere la frenesia quotidiana per godere di un momento, che abbia in sé valore in quanto tempo assaporato della nostra vita. Un secondo sospeso: un secondo più umano».

Il sound di “Un secondo sospeso”

Un brano dal pop autorale con elementi acustici essenziali e solidi che si incontrano nel mondo dell’elettronica, a differenza dei lavori del passato il pianoforte è privo della sua centralità ma è un compagno che si mescola al resto. Gli arrangiamenti di un “Un secondo sospeso” sono curati da Jacopo Petrini, Virus Studio.

Incuriositi dalla sua carriera e dal nuovo singolo ”Un secondo sospeso” non abbiamo perso l’occasione di intervistarla.

Videoclip “Un secondo sospeso”- Eleonora Betti
Ciao Eleonora, benvenuta su The Soundcheck! Come nasce la tua passione per la musica?

La musica per me prima di tutto è stata sempre voce, canto. Da bambina cantavo moltissimo, era la cosa che più mi emozionava, che mi trasportava altrove. Poi si è aggiunta la voce del pianoforte, a sei anni. Anche quella non mi ha più abbandonata.

Il 12 ottobre è uscito il tuo nuovo singolo “Un secondo sospeso”, com’ è nato? Che messaggio ti piacerebbe che arrivasse al pubblico? C’è stato un momento nella tua vita in cui avresti voluto sospendere il tempo? Oppure vivere quella sospensione in loop,per le emozioni, per le belle sensazioni vissute?

Il brano è nato durante il primo lockdown ed è stata una riflessione, in un tempo difficile e per certi versi immobile, sul tempo frenetico della mia vita per come era stata fino a poco prima. Una vita non diversa da molte altre, in questo senso, con pochi spazi di tempo libero, scarsi momenti di quel procedere lento che toglie stress e fa assaporare le cose.

Mi piacerebbe che la canzone potesse incontrare la riflessione degli altri, rispetto a quanto si possa considerare necessario avere anche un tempo di vita “anticapitale”, in cui l’unico capitale d’interesse sia quello umano. Un tempo di connessione e di relazione. Manca nella nostra società? Possiamo e vogliamo provare a ripensarla per vivere meglio?

Certamente nella mia vita avrei voluto sospendere il tempo nei momenti belli, piacevoli, ma forse non solo in uno in particolare. Avrei voluto farli durare tutti il più possibile. Mi dispiaccio quando mi sembra invece di averli compressi, fino a schiacciarli. Questo succede quando manca tempo sospeso, quando tutto è frenetico e si consuma senza essere nutrimento. Vale per il cibo, come per l’anima.

Sulla copertina di “Un secondo sospeso” è  rappresentata una piuma che galleggia sospesa in una sostanza liquida,cosa c’è dietro a questa scelta?

La piuma è la leggerezza, la libertà. Il liquido normalmente trasporta, lascia scorrere. In questo caso sembra invece trattenere, appesantire. L’immagine volutamente inserisce un elemento che in parte trasporta e in parte trattiene la piuma: un secondo sospeso non è scontato; chiede impegno e a volte anche resistenza.

“Il silenzio sospende. È musica, è significato, osservo e ancora vivo quanto ho fatto in questi mesi, spesso in silenzio. Costruito e raccolto. Tutto un mondo fatto di un grande suono sospeso, nel silenzio del fare tanto e del sapere aspettare,     parlando poco. Un mio tempo nel tempo. E ora è tempo anche per musica nuova.”

Questi sono un po’ di pensieri che hai pubblicato sul tuo profilo facebook e leggendoli mi viene da chiederti che rapporto hai nella tua vita con le seguenti parole: silenzio, osservazione, costruire, sospensione, aspettare e tempo e da brava pianista quale sei che melodia assoceresti a tutte o alcune di essa?

La musica tutta, se ben pensata e realizzata, porta con sé queste caratteristiche. Insegna il silenzio, con le sue pause o con l’attesa dell’inizio di un concerto e poi del suo ascolto; porta in una dimensione altra, sospesa; ci consente di osservare nuove prospettive, quelle dei suoni, che portano emozioni, pensieri, rigenerazione.

Quindi tutta quella che io considero bella musica, potrebbe andare bene.

Ascoltando “Un secondo sospeso” mi ha colpito molto la strofa che recita così. “Spengo tutto anche la mia mente per un silenzio enorme che non può durare per sempre e allora fatemi gridare forte in questo presente e provare la gioia prima di non provare più niente”. Quand’è che riesci a spengere tutto, a staccarti dal resto? Ti è mai capitato di non provare più niente, di non provare più la gioia?

Anche in questo caso la musica mi aiuta molto. È un elemento di meditazione e di catarsi.

Il problema di non provare più la gioia è spesso direttamente connesso alla frenesia del tempo da vivere. Quando mi accorgo che la felicità per qualcuno o per qualcosa scivola via troppo in fretta, cerco di recuperarla, di costruirmi un secondo momento per viverla, considerando quella condizione un grosso limite al benessere della mia persona, della mia vita. Poi ci sono i periodi difficili, gli scoraggiamenti, le troppe incertezze e i problemi che sembrano insormontabili. Certo li vivo e li ho vissuti, ma per fortuna alla fine ho sempre trovato una spinta per sollevarmi, per ripartire. La vita mi interessa troppo per lasciarla scorrere senza sentirmi al suo interno viva, per non scoprire cosa posso vivere ancora.

Nel 2020 hai pubblicato “Playing with The Little Prince” (Flipper Music)ciclo di brani per pianoforte ispirato a Il Piccolo principe, di cui sei compositrice, che rapporto hai con la parte fanciulla che è in te? Una delle celebri frasi del Piccolo Principe è non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. Per te cosa è essenziale per il cuore?E cosa lo è per la tua musica?

Se l’essenziale è invisibile agli occhi, l’invisibile forse è essenziale al cuore. I sentimenti sono essenziali al cuore. Il prendersi cura. La capacità di osservare e di stupirsi. Quella di amare. La curiosità.

La musica non può che essere ugualmente collegata a questo prezioso invisibile, che rende visibili gli altri e ci fa essere visibili agli altri. Altrimenti non può raccontare niente.

Quest’estate sei tornata a suonare post pandemia, che emozioni hai provato nel ritrovarti a contatto con il pubblico e fare di nuovo e finalmente musica live? E da spettatrice sei andata a un concerto?

Non è facile trasferire l’incredulità e la gioia che ho provato in quel momento, come penso sia successo anche a molti miei colleghi. È ancora così, uno stupore bellissimo ogni volta. Anche da spettatrice ho provato le stesse emozioni e mi sono profondamente commossa.

Che progetti musicali hai per questi ultimi tre mesi del 2021? Qual è il sogno  che vorresti realizzare nel 2022?

Gli ultimi tre mesi del 2021 per me sono i primi tre mesi di molti progetti finalmente sbocciati. Non riesco neanche a vedere la fine del 2021, per me questo è un grande viaggio appena iniziato in cui sono circondata da novità e da alcune cose importanti realizzate: in entrambi i casi è tutto fonte di nuova energia, che metterò anche nel continuare la produzione dei prossimi brani, nel lavoro verso i nuovi concerti e nella costruzione di un nuovo album. Aspetto il 2022 con entusiasmo infinito. Non ho un grande sogno inarrivabile, bensì ho alcuni desideri che mi sembrano avere i piedi per terra. La cosa mi dà molta serenità, mi fa sentire a fuoco e non mi fa dimenticare l’importanza dei secondi sospesi.

I saluti finali

Ringraziamo Eleonora Betti, che sta ottenendo buoni risultati, come aver raggiunto 5000 visualizzazioni in 3 giorni per “Un secondo sospeso” su youtube, inoltre la cantautrice aretina è stata scelta per partecipare al progetto “Noi partigiani” , storie di resistenza, interpretando la poesia finale, accompagnamento delle immagini che raccontano il periodo che va dal settembre del 1943 fino alla liberazione ed al ritorno dei deportati della Germania, nei primi mesi del 1946.Sicuramente arriveranno sempre più successi.

Ad Maiora.

a cura di
Francesca Cenani

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