“I Baci” – Intervista a Le Galassie

“I Baci” – Intervista a Le Galassie
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La musica contemporanea lombarda, pensieri e punti vista e la scoperta del nuovo singolo “I baci”

Le Galassie fanno parte di quel contesto sospeso tra il contemporaneo e l’appiglio all’originale sposato col semplice. Hanno trovato la formula questi ragazzi della periferia di Milano per unire in un taglia e cuci le esigenze dell’orecchio, la sicurezza della vista e la garanzia di poter camminare anche occhi chiusi, spinti e tenuti in equilibrio da una prospettiva anomala e assai dolce nei confronti della città Ambrosiana.

Si percepisce dal vostro brano la ricerca di una semplicità accessibile, come l’immagine della stazione di Milano che sembra il deserto.
Credete che togliere e scremare sia anche per la musica un modo di arrivare al punto?

Assolutamente!
Nel nostro percorso artistico precedente a Galassie, abbiamo suonato e composto musica focalizzandoci sulla complessità e sulla tecnica, elementi che spesso accompagnano chi si dedica per molto tempo ad uno strumento alla musica in generale. Ma è quando abbiamo compreso la forza e la bellezza della semplicità che abbiamo iniziato a sentirci realmente rappresentati dalle nostre canzoni e crediamo che questo arriverà anche a chi vorrà ascoltarci. Per dirla con una frase celebre: “il meno è più”.

Quanto emigrare con l’immaginazione da Milano ha inciso sulle vostre canzoni, o al contrario quanto è stata determinante trovare identità nella vostra circoscrizione?

Con l’immaginazione sì ma non solo; il fatto di vivere in provincia ha caratterizzato il nostro rapporto con la città. Sicuramente Milano è per noi costante fonte di ispirazione e averla a portata di mano ci consente di poterla vivere ed apprezzare senza rinunciare alla tranquillità e al contatto con la natura che la nostra zona ci offre.
Parlando più in generale crediamo anche che evidenziare il nostro essere di Milano ci possa differenziare dalla maggior parte degli artisti della nostra stessa scena che provengono da Roma.

Le Galassie che rapporto hanno con l’universo appunto, c’è una reale associazione e derivazione con la scienza o è un’astrazione filosofica?

Come detto altre volte lo spazio ci ha sempre affascinato, sia dal punto di vista scientifico che per ciò che può simboleggiare. Galassie per noi non è soltanto un insieme di stelle ma è anche un sistema in cui chiunque si può ritrovare, basti pensare alla miriade di sfumature dell’animo umano e cellule che compongono il nostro corpo, alla complessità dei rapporti interpersonali e dei propri pensieri.

Credete che i colori siano un elemento importante per le canzoni che scriverete? Trovate spazio ad elementi che vanno oltre il suono appunto per identificarvi?

I colori sono un elemento fondamentale per le canzoni, anche se nel nostro immaginario preferiamo i toni scuri. Tutti gli ambiti della percezione possono essere un valido spunto per raccontare una storia, senza dubbio le immagini sono gli elementi che più amiamo utilizzare nei nostri testi.

Avete abbandonato il porto da cui siete nati, ovvero il Grunge? O l’espansione della vostra “galassia” appunto riesce e riuscirà ad integrare le vecchie velature cresciute con voi in cantina, sempre ammesso che sia stata trascurato questo dettaglio?

Il Grunge rimarrà sempre il nostro porto di nascita e pur viaggiando più o meno lontano torneremo a casa. Per noi questo genere non è soltanto un punto di incontro tra metal e punk ma è piuttosto un’attitudine: anche se il nostro sound si presenta più ricercato e contemporaneo, molto della scena di Seattle si trova nella nostra musica e non vediamo l’ ora di mostrarvelo sul palco.

a cura di
Vasco Abbondanza

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