“Italienza”: la presa in giro da parte di chi dovrebbe difenderci dalle prese in giro

“Italienza”: la presa in giro da parte di chi dovrebbe difenderci dalle prese in giro
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Il calendario Codacons del 2021, “Italienza“, è stato recentemente accusato di essere “sessista”, ma non solo. Le modelle nude possono essere votate dagli utenti. Ma facciamo un passo indietro.

Da quando è iniziata la pandemia, che ha visto il Mondo unito per riuscire a debellare questo flagello microscopico ma tanto letale, le nostre giornate si sono alternate tra dirette del Presidente del Consiglio Conte e i TG con le varie denunce partite verso i Ferragnez da parte del Codacons.

L’inizio di tutto

Tutto è iniziato a marzo con la prima denuncia, vinta da Fedez proprio di recente, fino ad arrivare alle ultime fatte alla Ferragni per una perfetta azione di marketing a favore dei musei italiani, dove il suo esser stata ritratta nelle vesti della Madonna è apparso a quelli del Codacons come qualcosa di blasfemo ai massimi livelli.

Ebbene, come nelle migliori favolacce, l’ente per la difesa del consumatore ha acceso i dibattiti con l’ennesima uscita a loro favore. Sì, perché mentre fanno denunce a chi mette mano al proprio portafoglio (non dimentichiamoci gli ultimi 100mila euro donati da Fedez per “Scena unita”, una raccolta fondi creata proprio da Fedez per aiutare concretamente i lavoratori dello spettacolo che più stanno patendo il periodo difficile che stiamo vivendo) Codacons fa uscire un calendario chiamato Italienza dove per ogni mese c’è la fotografia di una donna nuda e desaturata con una mascherina a colori dell’Italia.

Il calendario “Italienza”

Voi direte “embé?”. E’ vero, ci sono Max, Pirelli e affini che propinano ogni anno il classico calendario con donne svestite in pose erotiche ma mai volgari. Certo, e per quanto convinta femminista non trovo nulla di male nella mercificazione del proprio corpo se effettuata con consenso, ma da qui a veder proporre una votazione affinché si possa scegliere il mese migliore e delineare i venti vincitori del calendario cartaceo ce ne vuole.

La stessa fotografa, Tiziana Luxardo, si è dissociata da questa sorta di gioco a premi. Giustamente, da fotografa, posso capirla: ti pagano un servizio con determinati scopi, veder poi quelle foto passare ad esser votate per un gioco a premi farebbe innervosire chiunque.

Le accuse di sessismo

A livello fotografico, tralasciando la scelta discutibile della donna desaturata con la mascherina colorata che andava di moda millenni fa, personalmente penso si sarebbe potuto esprimere meglio il concetto di fondo del progetto, perché è proprio quello che ha indignato la maggior parte delle persone e ha fatto in modo che si iniziasse a parlare di sessismo.

Perché scegliere il classico calendario glamour e non modelli o modelle che realmente in questo 2020 hanno fatto qualcosa?

Codacons negli ultimi mesi ha denigrato e ottenuto consensi piazzando in home l’artista che più sta ottenendo, con onestà di intenti, attenzioni e plausi di merito. Non dimentichiamoci dell’Ambrogino d’Oro ricevuto dai Ferragnez proprio per quanto bene hanno fatto per Milano e non solo.

Perché un ente che dovrebbe, il condizionale mi pare d’obbligo, aiutare il consumatore, non ha utilizzato nei 12 mesi infermieri, medici, vigili del fuoco, oss, donne delle pulizie, piloti, autisti di autobus e treni? L’interpretazione del tema della resilienza italiana la si poteva ritrovare in altro e non denudando 12 donne, desaturarle, e quindi annullarne la sensualità, per enfatizzare una mascherina dell’Italia che nemmeno il più becero millantante dell’estrema destra avrebbe potuto pensarci.

Caduta di stile e di credibilità, almeno dal mio punto di vista da fotografa e femminista. Avrebbe potuto fare di meglio, ma a quanto pare il Codacons continua a preferire la conoscenza tramite il far scalpore rispetto al far qualcosa di decenza pubblica.

a cura di
Iolanda Pompilio

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Iolanda Pompilio

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