Zucchero, D.O.C. Deluxe: schiettezza e genuinità

Zucchero, D.O.C. Deluxe: schiettezza e genuinità
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La schiettezza vecchio stampo a briglie sciolte anche durante la conferenza stampa per promuovere il suo stesso lavoro: Ora si sono inventati questa cosa dei vinili colorati… A me va bene, che mi frega. Addirittura il manager di Paul McCartney mi ha detto che lui ha fatto undici colori diversi, si vede che uno lo vuole giallo, la signorina lo vuole rosa, quell’altro per il figlio lo vuole azzurro… Pensa come siamo messi per vendere mille copie in più o mille copie in meno. Ma non mi interessa, la prossima possiamo farlo anche di dodici colori diversi!”. Zucchero Fornaciari è così: genuino.

L’occasione è la conferenza stampa digitale via Zoom per presentare la nuova edizione di D.O.C., ultima fatica dell’artista. Sei nuove canzoni dalle storie particolari, tra cui September, brano con Sting e scelto come singolo. “Per fare il video iniziavamo le riprese alle 6 di mattina. Per Sting non c’era problema, è abituato ad alzarsi presto. Io mi alzo all’una. Prima delle riprese lui faceva mezz’ora di piscina tonificante, assurdo. Io invece sul set rimanevo per tre ore rincoglionito”.

Idee chiare

Tra un aneddoto e un ricordo, viene posta una lecita domanda: con sei inediti, non sarebbe stato il caso di lavorare e pubblicare un nuovo album, piuttosto che un’edizione Deluxe di D.O.C.?

Nella risposta di Zucchero c’è tutta la filosofia del suo essere artista:In ogni canzone di D.OC. c’è un inizio di redenzione. Parlo sempre di luce, di una scia che sto cercando. Lo stesso è nei brani aggiuntivi. Due facevano parte della rosa di Doc, mancavano solo i testi. Questi sei brani sono una conseguenza di D.O.C.. Avrei potuto fare un altro album con questi brani, ma non mi piaceva l’idea di un disco con le stesse sonorità e la stessa produzione. Ogni disco deve avere una sua identità, deve essere diverso da quello precedente”.

“Doc è un album di cui sono molto geloso, perché non è facile innovarsi restando sé stessi. Io non vedevo l’ora di eseguirlo dal vivo, perché mi avrebbe dato la possibilità di confermare quel che provo io su questo album”.

I nuovi innesti (con provenienza dal passato)

E così scopriamo che Don’t Cry Angelina, quinto pezzo nuovo, in realtà ha avuto una gestazione lunghissima, dai tempi di “Oro Incenso e Birra” (1989), finita a giugno di quest’anno aggiungendo alcune parti e con un testo basato su una storia vera: “Parla di una staffetta partigiana e di una ragazza, Angelina, che si innamorò di uno di loro. Storia drammatica e d’amore”.

Succede invece è una ferita ancora aperta, una delusione d’amore che fatica a rimarginarsi. “È un elenco. Non solo ti avrei dato la luna, ma l’avrei anche costruita. Sono tutti giochi, è ironica, a doppio senso. Mi piace il ritmo, l’arrangiamento e l’energia. Ci sono momenti nella vita in cui sei tu a decidere che quello è il tempo per lasciarti innamorare”.

Zucchero copertina di D.O.C. Deluxe

Ben due cover presenti. Non Illudermi Così (originale Don’t Make Promise di Tim Hardin) parla anche del suo rapporto coi social network (“I social stanno a me come una cravatta al maiale”) e soprattutto Witcha, qui riproposta con testo in lingua inglese per preservarne la bellezza e la profondità.In passato era stata già adattata in italiano, da Mogol, ma non ha colto, non è riuscito a trasmettere la poetica dell’originale. Per quello ho mantenuto in inglese. L’adattamento in italiano sarebbe stato difficile, si sarebbe persa la profondità del testo”.

Il tema cover è molto caro a Zucchero, perché non è mai una mera questione manieristica o “di mercato”.

La cover per me ha senso se il brano non è così popolare. Io non toccherò mai Imagine di John Lennon. Il senso di fare una cover è quella di farla tua completamente diversa dall’originale, o comunque in modo da farla tua. Quando mi ricordo di una canzone del passato, allora ha senso e godo a farla. Se deve essere una copia dell’originale, non mi interessa. Soprattutto, deve essere una canzone che non sia così “universale”. Penso a “Hurt” di Johnny Cash: diversa dall’originale dei Nine Inch Nails ed estremamente personale

Vivere le canzoni dal vivo

A supporto, un tour che, facendo i dovuti scongiuri, partirà ad aprile con ben 12 date all’Arena di Verona.A metà gennaio sapremo se possiamo ripartire e in che modo. Spero che si possano fare le date all’Arena di Verona, anche a capacità ridotta, a ‘capacità Covid’. Io suono lo stesso, devo suonare, dobbiamo suonare. Dobbiamo dare un segnale di rinascita” .

Una riflessione inevitabile per la situazione dei lavoratori dello spettacolo, tra i settori più colpiti dalla pandemia: “Vorrei che i soldi promessi alle crew e ai tecnici arrivino. Vorrei che fossero considerati. Per la mia crew ci penso io in prima persona, fino a quando non ripartiremo”.

Sulla possibilità di sfruttare e considerare lo streaming musicale, Zucchero rimane un po’ spiazzato. O meglio, “alla vecchia maniera”: “Non so molto dello streaming, devo ammettere che non mi interessa. Non credo sia un buon investimento nel mio futuro, perché lo streaming dovrebbe essere invece approfondito. Parlavo col manager di Paul Mc Cartney, dice che lo streaming sarà inarrestabile. Io spero che scoppi da un momento all’altro, invece, per tornare a fare i dischi come una volta. Dovrei adeguarmi anch’io, ma a quest’età…

Zucchero è così, genuino, senza peli sulla lingua, con idee chiare, come sempre.

a cura di
Andrea Mariano

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Andrea Mariano

Andrea nasce in un non meglio precisato giorno di febbraio, in una non meglio precisata seconda metà degli Anni ’80. È stata l’unica volta che è arrivato con estremo anticipo a un appuntamento. Sin da piccolo ha avuto il pallino per la scrittura e la musica. Pallino che nel corso degli anni è diventato un pallone aerostatico di dimensioni ragguardevoli. Da qualche tempo ha creato e cura (almeno, cerca) Perle ai Porci, un podcast dove parla a vanvera di dischi e artisti da riscoprire. La musica non è tuttavia il suo unico interesse: si definisce nerd voyeur, nel senso che è appassionato di tecnologia e videogiochi, rimane aggiornato su tutto, ma le ultime console che ha avuto sono il Super Nintendo nel 1995 e il GameBoy pocket nel 1996. Ogni tanto si ricorda di essere serio. Ma tranquilli, capita di rado. Note particolari: crede di vivere ancora negli Anni ’90.

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