Il fenomeno che si chiama Celentano

Il fenomeno che si chiama Celentano
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“Io ho giocato con il pubblico e il pubblico ha giocato con me, perché sa che non baro e che nel gioco ci credo” (Adriano Celentano)

Per la maggioranza degli italiani credo che Adriano Celentano non sia solo un cantante. Ha iniziato la sua attività artistica proprio negli anni del boom economico e con le sue canzoni si è fatto portavoce di una generazione. Non solo, ha saputo denunciare i disagi causati dal progresso, le sue contraddizioni e il vuoto creato nei rapporti sociali.

La forza del libro Il senso di Celentano di Alberto Bastianelli è proprio questa: lo studio del Celentano-pensiero attraverso le sue canzoni.

Un personaggio complesso, che ha sempre voluto essere indipendente, rivoluzionario e dissacratore (è stato il primo ad esibirsi al Festival di Sanremo dando le spalle al pubblico). Nei suoi programmi televisivi sforava i tempi prestabiliti, mandando su tutte le furie sponsor e direttori di rete.

Tre grandi periodi

Nei suoi sessant’anni di carriera, il molleggiato ( definito così per quel suo modo unico di muoversi durante gli spettacoli) ha sempre saputo alternare successi popolari a canzoni con tematiche sociali molto forti, pur rimanendo fedele e coerente alle sue idee.

Il libro divide il percorso artistico di Celentano in tre periodi: il primo che lo vede come uno dei principali portavoce del rock’n’roll in Italia, il secondo con la creazione del Clan, una sorta di collettivo di musicisti e autori di canzoni ( ma storicamente è sempre stato lui a dirigerlo) e il terzo con un’inaspettata rinascita artistica ed un perfetto equilibrio fra suoni più attuali e i testi redatti da giovani autori ( fra i quali Gabbani, Pacifico e Cherubini). 

Scopriamo così che è stato un anticipatore di temi importanti al giorno d’oggi: la salvaguardia del pianeta terra come risorsa comune ad ogni essere umano ( e qui potrebbe trovare il plauso dei movimento Friday for Future), la rivalutazione delle ricchezze del territorio, delle tradizioni e la sapienza dei lavori manuali contro una logica di “consumo globale”, secondo un criterio di crescita sostenibile.

Le difficoltà delle relazioni sociali in un mondo che ha perso la propria identità, soprattutto nelle relazioni amorose e la mancanza di dialogo. L’influenza dei mass media nella nostra vita con le notizie spazzatura che aumentano gli ascolti ma producono solo rabbia e frustrazione. 

Il re degli ignoranti

Celentano affronta tutte queste tematiche ma senza porsi come cattedratico o risolutore, piuttosto si definisce “re degli ignoranti”, si pone al livello dell’uomo comune che cerca risposte per dare un senso pieno alla propria vita e a quella dei propri simili.

Tutte queste tematiche vengono analizzate da Bastianelli con un minuzioso lavoro di studio e ricerca che allo stesso tempo restituisce giustizia alla forma canzone come forma di espressione.

Celentano ha saputo conquistare il cuore e la mente degli ascoltatori con un approccio diretto e istintivo che rimane unico e prezioso nel panorama culturale italiano, questo libro ha il pregio di esaltarne forma, struttura e contenuti. Fateci un giro, scoprendo le canzoni del Molleggiato scoprirete una parte di noi stessi e della nostra identità.

a cura di
Beppe Ardito

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Beppe Ardito

Da sempre la musica è stata la mia "way of life". Cantata, suonata, scritta, elemento vitale per ridare lustro a una vita mediocre. Non solo. Anche il cinema accompagna la mia vita da quando, già da bambino, mi avventuravo nelle sale cinematografiche. Cerco di scrivere, con passione e trasporto, spinto dall'eternità illusione che un mondo di bellezza è possibile.

5 pensieri su “Il fenomeno che si chiama Celentano

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