Ammettiamolo, tutti noi, in fondo, vorremmo essere almeno per cinque minuti un supereroe per dimostrare a quella persona che non deve preoccuparsi, perché lì ci siamo noi. “Mr. Morfina” tira fuori questo nostro desiderio recondito, ma il superpotere è in realtà solo una grave malattia del sistema nervoso. Fino a che punto ci si può spingere per salvare la persona amata? Scopriamolo con Jack Quaid.
È passato quasi un anno e mezzo da quando uscirono le prima notizie su Mr. Morfina e sin da subito l’idea di un antieroe mi solleticò l’interesse. Ma quando venne annunciato che il protagonista sarebbe stato Jack Quaid, mi posi ben più di un dubbio.
All’epoca l’attore era una delle star assolute di The Boys e presente nel ruolo di Richard “Richie” Kirsch in Scream. Sì, certo, una parte importante, ma decisamente dimenticabile.
Quaid sembrava dovesse rimanere rinchiuso in quel ruolo seriale, senza arrivare ad uno slancio vero e proprio (forse per colpa del padre?), ma, al contrario, questo 2025 l’ha lanciato a pieno titolo sul grande schermo con due pellicole che rimarranno, nel bene o nel male, tra i film più chiacchierati dell’anno: Companion e, appunto, Mr. Morfina.
Scrollatomi di dosso questi pregiudizi, sono rimasto in attesa di ulteriori informazioni e, solo qualche mese più tardi, nel marzo del 2024 venne annunciato il resto del cast: Ray Nicholson, Jacob Batalon, Betty Gabriel e Matt Walsh. Subito dopo iniziarono le riprese a Città del Capo e solo a dicembre uscì il primo trailer.
Il mio interesse fu stuzzicato subito da quelle prime immagini, un mix esplosivo di combattimento, azione e lucida follia. Certo, spesso mi capita di farmi prendere dall’esaltazione da trailer, ma qui ci vedevo qualcosa di diverso e la voglia di andare al cinema era a livelli altissimi.
Ma la pellicola avrà mantenuto le promesse fatte nel trailer, o si tratterà dell’ennesimo flop? Scopriamolo insieme!

Una patologia fuori dal comune
Nathan Cane (Jack Quaid) è una persona ordinaria: lavora in banca, fa una vita tranquilla, ma… soffre di una grave patologia, l’Insensibilità congenita al dolore con anidrosi, che rende la sua vita diversa da quelle delle altre persone poiché, a causa di ciò, non ha amici (a parte un compagno di videogiochi) e non mangia cibi solidi.
Tutto cambia quando la sua collega, Sherry (Amber Midthunder), sembra interessarsi a lui chiedendogli di uscire per un pranzo. Il primo sprazzo di una vita normale, che fa innamorare subito Nathan. Ma l’imprevisto è dietro l’angolo e, dopo una notte di passione, arrivati a lavoro il giorno dopo una rapina alla banca cambia tutto.
Il direttore viene ucciso, Sherry rapita e il nostro eroe capisce che dovrà far di tutto per salvarla. Anche rubare un’auto della polizia e risultare così il probabile complice dei ladri. Da qui iniziano una serie di avvenimenti ai limiti dell’assurdo.
La patologia di Nathan funge quasi da superpotere, spingendo il ragazzo a sfidare i propri limiti pur di portare a termine quanto si è prefissato. E, tra azioni scoppiettanti e scene ai limiti dell’assurdo, grazie all’aiuto del suo amico virtuale – che diventa reale – Roscoe Dixon (Jacob Batalon), si arriva ad un colpo di scena che cambierà tutto. O forse no.

Una colonna sonora da urlo
I registi Dan Berk e Robert Olsen riesco a confezionare una storia convincente. Un film d’azione diverso dal solito grazie alla patologia del protagonista, che rende il protagonista totalmente inadeguato per il ruolo da supereroe, ma assolutamente perfetto perché in grado di incassare ed evolversi col passare della storia.
Nonostante la trama abbastanza banale, lo svolgimento dell’azione e lo sviluppo dei personaggi riescono ad infondere il giusto interesse nello spettatore, che rimarrà attaccato alla poltrona tra mille risate e tanta azione, decisamente lontana dagli stilemi classici di genere.
L’utilizzo di effetti speciali e della CGI è leggero e finalizzato a fornire più linearità alla pellicola. Il rischio, quindi, che molte delle scene risultassero stucchevoli era dietro l’angolo, ma non è questo il caso.
Vero e proprio fiore all’occhiello è la colonna sonora, con una scelta di brani che spaziano dal rock alle ballad e due temi principali: il dolore e l’amore. Possiamo quindi ritrovare un pezzo dei R.E.M. (Everybody Hurts) e, nella scena successiva, anche brani più ritmati, come This is Gonna Hurt di Dirty Nice e I Believe in a Thing Called Love dei The Darkness.
La loro scelta detta in maniera magistrale il ritmo dell’intera pellicola, facendo in modo che i 110 minuti di film non risultino eccessivi. Anche se… sono sempre dell’idea che la lunghezza ideale per il genere sia di 90 minuti.

Un’ottima prova, ma…
Questo 2025 segna il definitivo distacco di Jack Quaid dal nido paterno. D’ora in poi non si parlerà più di lui come “figlio di”, ma come di un attore sulla cresta dell’onda e decisamente poliedrico, capace di spaziare da ruoli horror ad altri d’azione, meno impegnati rispetto a quanto visto in Companion.
La prova alla regia del duo Dan Berk e Robert Olsen è solida e dimostra come quanto fatto con Malvagi (2019) non fosse un semplice fuoco di paglia. I registi portano sul grande schermo una pellicola dalle forti tinte action che riesce a tenere incollati gli spettatori con risate ed alcuni momenti iconici, riportando alla memoria il capostipite del genere Io vi Troverò.
Mr. Morfina è intrattenimento puro, un film leggero con una colonna sonora come difficilmente se ne sentono, che riesce a ritmare alla perfezione i vari momenti del film offrendo la sensazione di una minor durata.
Il vero grosso punto debole è senza dubbio la resa della patologia, troppo distante dalla realtà, troppo scenica, ma decisamente adatta ad un film d’azione. Nonostante nella vita reale non vorreste mai avere quel tipo di malattia, a meno che la vostra aspettativa di vita non sia decisamente breve.
Il consiglio è quello di andare al cinema a vedere Mr. Morfina con lo stesso spirito con cui avete visto tutti i film di Jason Statham (se vi siete persi The Beekeper dovete assolutamente recuperarlo!). Vi assicuro che non ve ne pentirete ed uscirete dalla sala appagati e con un bel sorriso.
Il film vi aspetta in sala da domani, giovedì 27 marzo.
Buona Visione!
a cura di
Andrea Munaretto
Seguici anche su Instagram!