A Different Man – la recensione in anteprima del sorprendente thriller con Sebastian Stan 

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Al cinema da oggi, giovedì 20 marzo, A Different Man, il film di Aaron Schimberg con protagonisti Sebastian Stan, Adam Pearson e Renate Reinsve. Prodotta da Killer Films e Grand Motel Films, e distribuita in Italia da Lucky Red e Universal Pictures International Italy, la pellicola si presenta come un thriller cupo e rocambolesco, in grado di spiazzare lo spettatore più volte attraverso una trama mai banale. Noi di The Soundcheck abbiamo visto il film in anteprima e ve ne parliamo qui, in questo articolo!

“All unhappiness in life comes from not accepting what is. You know who told me that. Lady Gaga.“: con questa semplice frase si potrebbe riassumere sin da subito, con spirito moralistico, l’insegnamento che A Different Man si propone di inculcarci. 

Perché, per un beffardo scherzo del Destino, un rovescio della medaglia, o più semplicemente per asimmetrica estorsione, l’esistenza di Edward precipita proprio quando la sua nuova vita nei panni di Guy sembra toccare l’apice, promettendogli quel futuro raggiante a cui mai aveva aspirato prima. 

Dopo il successo di The Substance, anche la nuova pellicola di Aaron Schimberg riprende la tematica dell’estetica, sviluppandola in modo completamente diverso. Facendo riflettere lo spettatore sull’importanza dell’accettazione di sé, ragionando, sì, sui propri limiti, ma, al contempo, anche sulla chiave del nostro successo, che deriva innanzitutto dal nostro atteggiamento nei confronti della vita e di ciò che ci circonda. 

Il tutto in un thriller mozzafiato di 112 minuti, il cui ritmo incalzante e ripetitivo trascina lo spettatore con sé, facendolo sprofondare tra i deliri e le ossessioni di un personaggio vittima di se stesso. 

Edward – l’infausta sorte di un uomo 

Per il nostro protagonista (interpretato da un meraviglioso Sebastian Stan) nulla è semplice nella quotidianità. Afflitto da una grave forma di neurofibromatosi, Edward deve infatti fare i conti tutti i giorni con le occhiatacce, gli sguardi indiscreti, le risate di scherno, ma soprattutto il ribrezzo e la paura che la vista del suo volto, coperto da macchie e protuberanze tumorali, provoca negli altri. 

Schiacciato da questa condizione ed accecato dal sogno di una vita felice con la donna che ama, decide così di sottoporsi ad un intervento sperimentale dall’esito straordinario, che porterà alla sua rinascita in Guy, un affascinante agente immobiliare di grande successo. 

Ma la muffa che aveva invaso il soffitto si allarga ancora, creando un buco insanabile che ne determinerà il crollo: così come l’esistenza del protagonista, che inizierà a fare i conti, giorno dopo giorno, con il suo segreto e con le conseguenze della sua scelta, incastrato nel corpo e in una vita che non gli appartiene. 

Il ritmo del film e la colonna sonora 

A Different Man irrompe sullo schermo, presentandosi ai nostri occhi come un thriller atipico e di forte impatto, che mischia e confonde le carte in tavola avviluppando lo spettatore tra le sue spire. 

Il ritmo frammentato, scandito dai violenti colpi che fanno sussultare Edward e da una colonna sonora tesa e vibrante, mantiene il pubblico in attesa, all’erta. Le note di Umberto Smerilli seducono ed ipnotizzano; colme di un mistero avvolgente, del loro malefico incantesimo, risucchiano lo spettatore in un vortice da cui risulta difficile uscire. 

In una narrazione in crescendo che procede a scatti, rallentando, fermandosi per un istante e accelerando poi di botto. 

In un ritmo convulso che detta – in noi e in Edward – i tempi del dolore di questa tragedia. 

Guy – la maschera tragica 

Nella sua parabola discendente, in questa sua esistenza tragica, Guy è un uomo solo. Condivide un segreto con lo spettatore, una verità inconfessabile che traspare da ogni singolo gesto, da ogni piccolo atto compiuto a tradimento che, tuttavia, non lo porta mai a rivelarsi. A smascherare sé stesso e ciò che ha fatto, una notte di tanti anni prima. 

Quando, nel buio della stanza, i tessuti si squarciano, le urla di dolore si acutizzano e la maschera strappata scivola via. Rivelando cosa in realtà si cela sotto di essa. 

Edward si guarda allo specchio, senza riconoscersi. Trovandovi Guy. 

“Hai ucciso qualcuno, terrò il segreto.”

Egli rinnega se stesso, non sapendo che quella che condurrà d’ora in avanti sarà un’esistenza a metà. Nel sogno di una vita diversa – ma sempre quella di qualcun altro! -, in una tensione continua, verso un’identità differente e mai pienamente raggiunta. 

Tutto il suo dramma è quindi racchiuso nella maschera che indossa: quella di Edward sul palcoscenico del teatro, sinonimo di una vita che non gli appartiene più. Quella dell’affascinante agente immobiliare di successo, che non sentirà mai realmente sua e che lo porterà ad una dissociazione di sé tutt’altro che apparente.

Oswald 

Ad aggiungersi alla tragedia personale di Edward, c’è poi l’entrata in scena di un nuovo personaggio: è Oswald, un uomo che, afflitto dalla stessa malattia in precedenza patita da Guy, si fa strada pian piano, riuscendo ben presto a conquistare le luci della ribalta a discapito del nostro protagonista. Il quale, come in preda ad un forte déjà vu, si guarda “allo specchio”, senza riconoscersi. 

Perché Oswald è brillante, sagace e tremendamente affascinante, in totale antitesi con la personalità apatica e remissiva che Guy non ha mai abbandonato. Il quale assiste, sconcertato, alla sicurezza dimostrata dal nuovo amico, che sembra far dimenticare al resto del mondo la deformità che lo affligge. 

Poiché quello che conta davvero non è la bellezza, ma il fascino esercitato, che risiede in tutt’altro. 

Il doppio 

Ma Oswald è anche il doppio, una figura ricorrente nella tradizione letteraria e cinematografica occidentale, distruttrice dell’equilibrio instaurato e portatrice di conflitti. Un personaggio che, già presente nella cultura greco-romana con il personaggio del sosia e ripreso da Otto Rank nel suo Der Doppelgänger: eine psychoanalytische Studie (1914), in un certo senso completa il protagonista in quanto sua copia perfezionata, aspirazione o metà mancante.

Gli esempi più celebri sono infiniti: dagli immortali Dr. Jekyll e Mr. Hyde a Il cigno nero di Aronofsky, passando per Fight Club, US, Il ritratto di Dorian Gray e il già citato The Substance. E come dimenticare le Diane e Camilla di David Lynch

Ma il rapporto che si instaura tra il personaggio e la sua controparte non è sempre di opposizione, poiché spesso il protagonista è affascinato, ammaliato o addirittura invaghito dal suo doppio. 

La risoluzione di questo dramma oncologico può essere tragica o, più felicemente, di riconciliazione. In nessun modo, però, si può sopravvivere al proprio doppio senza perire anch’essi, proprio in virtù di questa stretta connessione con il proprio Io. 

A Different Man utilizza questo fortunato topos cinematografico in modo interessante, proponendoci un evidente rovescio della medaglia: il nuovo arrivato si prenderà tutto, dall’amore di Ingrid fino alla stessa vita di Edward, che viene stravolta e mutata. Infondendo in quest’ultimo un profondo senso di ingiustizia, impossibile da sanare. Un misto di frustrazione, ira, odio ed, infine, ossessione, capaci di infiammare l’animo di un uomo che, osservando da lontano tutto ciò che avrebbe potuto avere, si sente come derubato. 

Ma da chi, se non da se stesso? 

E quando il film sembra arrivare alla soluzione definitiva, Edward ci sorprende ancora una volta, mostrandoci come, nonostante l’invidia e un buon grado di psicosi, consideri Oswald come parte di sé. Quella parte a cui ha deciso di rinunciare spontaneamente e che ora sceglie di proteggere, anche a costo della sua stessa libertà. 

A Different Man

A Different Man è dunque un film denso e complesso, che coglie impreparato lo spettatore narrandogli tutto il dramma della vita di Edward, il cui risvolto tragico ha origine nella non accettazione, in primis di se stessi. Un thriller opprimente e tormentato, che saprà incantare il suo pubblico, confondendolo e disorientandolo. 

Un film caldamente consigliato, che saprà certamente stupirvi, riproponendo in modo singolare un tema tanto caro quanto ricorrente nella tradizione letteraria e cinematografica. 

A Different Man vi aspetta al cinema da oggi, giovedì 20 marzo. 

Buona visione! 

a cura di 
Maria Chiara Conforti 

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