“When the Moon Hatched. La ballata della luna infranta”

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When the Moon Hatched è il fantasy romance scritto da Sarah A. Parker, uscito oramai quasi un anno fa in lingua inglese, ma comparso sugli scaffali delle librerie italiane soltanto il 29 Ottobre 2024 per il Castoro Off. Arrivo un po’ in ritardo nel raccontare di questo libro perché – consapevole che la saga a cui appartiene non è ancora conclusa – avevo il terrore che il finale potesse farmi rimanere incastrata in un loop fatto di disperazione e preoccupazione.

Tanto per cambiare, anche questa volta non mi sono smentita. Essendo una grandissima fan di Rebecca Yarros, Sarah J. Maas, Jennifer L. Armentrout e George R. R. Martin, non potevo non andare a caccia di un altro libro fantasy con draghi e fae al suo interno! E’ stato più forte di me. Perciò eccomi qui a parlarvene con un certo entusiasmo!

La trama

A creare il mondo e tutte le sue creature furono in cinque: Caelis dio dell’Etere, Clode dea dell’aria, Ryane dea dell’acqua, Bulder dio della terra e Ignos dio del fuoco. Essi di certo non si aspettavano che le creature da loro plasmate con così tanta cura e devozione – i draghi – potessero elevarsi al cielo, raggomitolarsi su se stessi fino a solidificarsi, diventando così delle lune.

Tantomeno non si aspettavano che quelle lune, ad un certo punto, potessero cadere.

La protagonista è una giovane ragazza di nome Reave, membro del gruppo ribelle chiamato Fiur du Ath. In quanto tale ha il compito di assassinare le persone che le vengono indicate dai suoi superiori. Una sola goccia di sangue è tutto ciò che lega Reave ad una vita costellata da omicidi a sangue freddo.

Purtroppo però l’esistenza della protagonista va in pezzi quando, per mano di un cacciatore di taglie, perde qualcuno che le sta molto a cuore. La ragazza è in cerca di vendetta, ma per ottenerla dovrà prima fare i conti con un passato sigillato al di sotto di un lago ghiacciato.

La narrazione e i personaggi

Nonostante l’universo di When the Moon Hatched sia caratterizzato da un’impressionante varietà di creature, personaggi e poteri magici, può essere fatta una principale e semplice distinzione tra gli abitanti.

Gli Elementali sono coloro che hanno la capacità innata di ascoltare e comprendere i canti dei Creatori. Essi sono contraddistinti da un orecchino di perla. A seconda del colore del gioiello, si riesce ad identificare il creatore dal quale attingono potere. I null invece sono le persone emarginate, coloro che non sono state benedette dal sussurro di alcun Creatore.

In una realtà dove i più forti sono considerati giusti e degni, il cuore di Reave non è solo mosso dalla giustizia e dalla difesa dei null, ma è trainato anche dalla vendetta per tutto il dolore che le è stato inflitto. Una protagonista forte, astuta, scaltra, dal cuore di pietra e dalla lama facile. In alcuni momenti mi ha ricordato l’ assassina Celaena Sardothien creata da Sarah J. Maas.

Chiudo gli occhi e mi immergo nella melodia nello stesso modo in cui una volta mi immergevo nella vita, ma con le parole che da allora ho iniziato a pronunciare. Armata dagli orrori che ho incontrato nel tempo

Insomma, Reave non ha spazio per i sentimenti. Tantomeno quando essi potrebbero dissotterrare il suo passato e travolgerla come un tifone. La ragazza non ha la minima idea di cosa la aspetta fino a quando, in punto di morte, verrà salvata da un uomo che profuma di “muschio e pietra frantumata”.

Riuscirà Reave a far pace con se stessa e nuotare nelle profondità ghiacciate dove giacciono il suo passato e i suoi segreti?

Parola d’ordine: dettagli

Premettendo che non avevo mai letto nulla di Sarah A. Parker, sono rimasta incantata dal suo stile di scrittura. Seppur non molto omogeneo nell’utilizzo di alcuni termini – dal momento che tende ad alternare vocaboli contemporanei e vocaboli obsoleti – ho trovato il suo stile poetico e descrittivo.

L’immaginazione della Parker è estremamente fervida e la sua penna è in grado di catturare alla perfezione i fotogrammi che la sua mente elabora. La cosa che mi è piaciuta di più è la varietà di creature magiche a cui Sarah ha dato vita.

Quello che stona parecchio, secondo me, e che ad essere onesta mi ha fatto proprio arrabbiare, sono le descrizioni mancanti all’interno del testo. Se si legge un fantasy, è chiaro sin da quando si sceglie il libro sullo scaffale che all’interno prenderanno vita creature inventate (e originali, se la scrittrice è stata brava!). Non riesco a spiegarmi il perché la Parker abbia deciso di mettere solo il glossario alla fine del libro, e di non incorporare le spiegazioni nel testo.

In questo modo il lettore si distrae tantissimo e si innervosisce, perdendo completamente il filo della narrazione per dover correre ogni volta alla fine del libro e cercare la descrizione del personaggio o della creatura di cui si parla. Il glossario resta molto utile, e io apprezzo sempre quando lo mettono, ma va integrato alle descrizioni nel testo.

Sta di fatto che qui si rende fondamentale per capire di cosa stiamo parlando e avere uno sguardo a 360 gradi sulle creature menzionate. E’ costruito anche bene ad essere sincera. E’ suddiviso in categorie: epoche, termini, creature e personaggi. Alla fine è collocata anche una guida alla pronuncia dei personaggi principali. Ma fate attenzione! Prima del glossario viene presentato un albero genealogico, che vi SCONSIGLIO caldamente di andare a leggere prima di aver finito il libro, se non volete spoileravi determinati legami prima del dovuto.

Un volume senz’altro introduttivo

Voci di corridoio ci suggeriscono che When the Moon Hatched farà parte di una trilogia. Quello di cui siamo certi è che il sequel uscirà in lingua inglese il 7 Ottobre 2025.

Personalmente ho adorato questo libro, anche se ahimè, di colpi di scena non ce ne sono. Essi sono egregiamente anticipabili già dopo pochi capitoli. Io sono una di quelle lettrici che non vede arrivare una cosa finché non gliela sbatti in faccia, ma qui ho visto arrivare praticamente quasi tutto. Non è molto bello quando scopri le sorprese la solo, ma nonostante ciò, a me il libro è davvero piaciuto!

Ho l’impressione che la Parker abbia costruito questo primo con lo scopo di introdurre la complessa storia che si cela dietro le pareti della sua mente. Sono portata a dire ciò perché questo libro ha sì una conclusione, ma ci mostra solo la piccola e insignificante trama che è stata messa lì per farci conoscere la protagonista e il suo carattere.

Gli aspetti realmente importati, le trame che inizialmente ci sembrano secondarie, non lo sono. L’obiettivo di Reave in When the Moon Hatched è uno e uno soltanto. Ed ecco che, una volta portato a termine, secondo me Sarah aprirà le danze alla vera storia della nostra tosta protagonista.

La carne buttata al fuoco è veramente tanta, e gli svolgimenti che potrebbero nascere dalle molte incognite sono altrettanti. Francamente non vedo l’ora di scoprire tutto!

a cura di
Alice Scarpantonio

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