“Senza una condivisione d’intenti è difficile che qualcosa cambi o prendi vita”: è questo il mantra dei COMRAD
Dall’esigenza di accorciare le distanze, in un momento storico in cui il distacco era considerato una cura, un salvavita, nasce il progetto COMRAD. Risale al primo lockdown, infatti, l’idea di cinque amici di fare musica insieme anche se ognuno era in un luogo diverso.
Oggi, dopo aver superato quegli anni duri incidendo gli EP “Restiamo vicini” e “Placenta“, pubblicano per Kallax Records, “Nati stelle“, il loro primo album, anticipato dai singoli “Puttanate” feat. WISM e “Lunedì di Settembre” feat. Elephant Brain.
L’intento di questo album, registrato, mixato e masterizzato presso il Death Star Studio di Cassano delle Murge (BA), è lasciare una traccia nell’etere della personale idea di suono dei COMRAD e della loro grande voglia di stare insieme, nonostante le difficoltà e i pregiudizi verso chi ha scelto di restare al sud (Puglia) e prova a sovvertire questa staticità.
“Siamo nati stelle, ma in un luogo dove il sole non tramonta mai e quindi non ci da la possibilità di splendere“
COMRAD
“Nati stelle” e il desiderio di una nuova umanità
Dai testi delle otto tracce che compongono “Nati stelle” e dalle sonorità punk-rock “viscerali” emerge tutto quello che la loro generazione vorrebbe urlare al mondo. Una su tutte: la “difficolta di trovare spazio e tempo per dedicarsi alla pienezza di una vita che ci viene strappata via” dal lavoro, dal merito, dalla carriera e dalla subordinazione a un sistema di potere centenario che non ha nessuna intenzione di cedere il passo ad una nuova umanità.
Una nuova umanità che i COMRAD vedono come:
“una piccola fiamma che non ne vuole sapere di spegnersi, anzi aspetta una moltitudine di soffi che possano renderla un falò gigantesco vicino al quale tutti possono riscaldarsi, ognuno con la voglia di stare insieme e di confidarsi a vicenda, di darsi una mano a rialzarsi nel momento in cui qualcuno cede al troppo peso“.
In “Nati stelle” ci sono abbracci e grida di rivalsa che vogliono sconfiggere, o almeno ci provano, la rassegnazione, la mancanza di coraggio, lenire il dolore per la perdita di persone care, e il timore di una fine del mondo.
Abbiamo incontrato Giò Sada (Voce), Pierpaolo Caldarola (Chitarra), Marco Fischetti (Batteria), Giovanni Lisena (Chitarra) e Francesco Loconte (Basso) per farci raccontare la loro idea di band e suono, oltre alle esperienze all’estero e ovviamente della genesi di “Nati stelle”.
Buona lettura!
Ciao ragazzi, benvenuti su The Soundcheck. Chi sono i COMRAD e come nascono?
Il progetto COMRAD nasce durante il primo lockdown come un modo per restare vicini. Giò ha scritto le 5 canzoni del primo EP e le ha condivise con 3 amici ognuno dei quali ha il proprio studio e suona un diverso strumento, Alessandro Donadei (chitarra) a Roma, Marco Fischetti (attuale batterista e producer della band) da Cassano delle murge e Andy Cummings (basso e backing vocale) da Manchester.
Rimasto fermo per 2 anni, nel 2022 Pierpaolo, l’attuale chitarrista, sprona Giò a mettere su la band per poter suonare in giro e, coinvolgendo gli attuali elementi, i COMRAD hanno preso vita.
Ascoltando la vostra musica non si può fare a meno di notare tutta la rabbia e la voglia di rivalsa di chi è stanco dei soliti stereotipi sul sud e chi ci vive. Voi avete scelto di restare e di far sentire la vostra voce e musica, cosa comporta questa scelta?
Comporta sicuramente lo scontrarsi con le dinamiche che caratterizzano questa parte di mondo, da un lato gli stereotipi da smontare dall’altro quelli che indossiamo da soli, come il non sentirsi in grado di realizzare una visione.
Ci è stato detto troppe volte che bisogna pensare a sé stessi e diventare competitivi ma rifiutiamo questa idea e abbracciamo il collettivo dandoci una mano l’un l’altro, con le band del territorio e con chi nonostante le difficoltà crede in un cambiamento, anche momentaneo.
È uscito il vostro nuovo album: “Nati stelle”, 8 tracce che racchiudono una moltitudine di sentimenti che accomunano un po’ tutti noi, stelle a cui non è permesso di brillare. Voi lo state facendo con la vostra musica, quanto è importante farsi spazio e fare squadra, soprattutto?
Senza una condivisione di intenti è difficile che qualcosa cambi o prenda vita.
Nel corso della nostra crescita personale ognuno di noi ha capito che una band o un gruppo in generale per funzionare deve fare spazio alle esigenze di tutti e venirsi incontro, senza imposizioni, evitare che diventi tossica. Non è facile, ma vale la pena provarci.
Qual è stata la scintilla che ha fatto nascere questo nuovo album?
La grande voglia di continuare a stare insieme e a realizzare la nostra idea di suono. Ci troviamo bene tra di noi e volevamo imprimere questo all’interno di un disco che vivrà più di noi. Una traccia nell’etere.
Com’è nata la collaborazione con gli Elephant Brain? Volete raccontarci un aneddoto sulla genesi di “Lunedì di Settembre”?
Avevamo una canzone a metà, che però non ci suonava bene e tra di noi abbiamo immaginato che poteva essere perfetto condividerla con loro. Gli abbiamo scritto ed è sembrata una buona idea anche a loro. Dopo aver condiviso anche il significato che ha la canzone è andato tutto liscio come l’olio.
Siete legati al vostro territorio, ma lo scorso aprile avete avuto l’opportunità di esibirvi al “Manchester Punk Fest”, che esperienza è stata?
Manchester è una città alla quale siamo legati. Giò e Marco sono stati in Inghilterra varie volte con le band precedenti e diverse band di quelle parti sono venute a Bari diverse volte. Abbiamo grandi amici a Manchester. Tornarci con i COMRAD e ricevere una risposta così forte in un festival così ben fatto è stato molto bello e una grande soddisfazione, vedere cantare le canzoni in italiano lì poi… potete immaginare.
Quali sono i prossimi appuntamenti live? A proposito di appuntamenti: tra pochissimi giorni uscirà il disco su t-shirt, che figata è mai questa?
Abbiamo presentato il disco venerdì 13 dicembre a Bari. Ecco i prossimi live: il 25 dicembre saremo a Taranto presso Masseria Foresta. Il 16 Gennaio all’EuroSonic festival a Groningen in Olanda. A febbraio torneremo in Italia: il 7 a Monopoli e il 22 a Roma. Il 21 Marzo a Cremona e il 22 Marzo a Busto Arsizio. Vi invitiamo a seguire le nostre pagine social perché è tutto in divenire.
Le magliette sono una iniziativa di Gigi, nostro manager e capo di Kallax Records, che ha voluto mettere su maglietta tutti i dischi che sta producendo, collaborando ogni volta con artisti e grafici diversi. Effettivamente è una figata!
a cura di
Mariangela Cuscito
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