Jet – Alcatraz, Milano – 26 settembre 2024

Jet – Alcatraz, Milano – 26 settembre 2024
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A 20 anni dall’ultimo successo “Get Born” tornano i Jet in Italia per la prima delle due date italiane all’Alcatraz di Milano

Se si nominano i “The Jet” la folla risponde “are you gonna be my giiiirl?”

Dal 2001 i Jet, rock band australiana, sono conosciuti per il loro stile energico che mescola garage rock, hard rock e power pop. Le generazioni dei tempi del giornalino “Cioè” e del brand “Angel Devil” ricorderanno come questa band abbia ottenuto un grande successo proprio nei primi anni 2000, in particolare con il loro album di debutto “Get Born” del 2003, che include hit appunto come “Are You Gonna Be My Girl”.

Dopo una pausa e conseguente scioglimento avvenuto nel 2012, si sono riuniti nel 2016 e da allora continuano a esibirsi con successo. Il Grand Tour 2024 di quest’anno segna un’ ‘importante milestone per i Jet per celebrare il 20º anniversario di “Get Born”, portando sul palco i loro successi e riaccendendo la passione dei fan in tutto il mondo.

Let’s start the night

La serata inizia con la band di apertura con gli “I Hate My Village”: un progetto musicale 100% Made in Italy formato da alcuni dei più talentuosi musicisti della scena indie e alternative rock. Il gruppo nasce dall’incontro tra Fabio Rondanini (batterista di Calibro 35 e Afterhours), Adriano Viterbini (chitarrista dei Bud Spencer Blues Explosion) e Alberto Ferrari (cantante e chitarrista dei Verdena).

Sin dalle prime canzoni si nota la sperimentazione di generi musicali della band, ovvero con un mix eclettico che unisce rock, psichedelia e influenze afrobeat, creando un sound unico e vibrante. Che dire… dal vivo, gli “I Hate My Village” regalano una grande energia (da provare!! Ndr) motivo per cui si sono rapidamente affermati come una delle band più interessanti del panorama musicale italiano.

Ecco i The Jet sul palco

Il concerto dei Jet all’Alcatraz di Milano è stato un evento davvero memorabile. Salgono in ordine il frontman Nic Cester e la band sul palco con un’energia contagiosa, salutando il pubblico in un italiano sorprendentemente perfetto. Cester, che possiede una casa a Milano, ha mostrato un forte legame con la cultura italiana, esprimendo più volte il suo amore per il paese.

Brano dopo brano la serata è stata un viaggio nostalgico nei primi anni 2000, con l’intera esecuzione dell’album “Get Born” e i suoi successi più celebri. Quando la band ha attaccato con il brano “Are You Gonna Be My Girl,” la folla è letteralmente impazzita: nessuno ha capito più nulla e tutti hanno iniziato a ballare, saltare e danzare.

Per tutta serata il pubblico, coinvolto al massimo, ha cantato ogni brano all’unisono sorprendendo il frontman Cester, che a un certo punto ha scherzato dicendo: “Ehi, ehi ragazzi, sono io qui che devo cantare, non voi!”

Nonostante qualche problema tecnico dovuto all’energia sul palco, Nic Cester ha ringraziato calorosamente il pubblico per il supporto continuo durante questi anni alla band, specialmente dopo il periodo di scioglimento.

No non sarà… un’avventura

La sorpresa più grande è arrivata verso la fine, quando la band ha eseguito una cover di “Un’avventura” di Lucio Battisti insieme al frontman degli I Hate My Village. Questo omaggio ha colpito profondamente il pubblico e lo stesso Cester, che ha percepito quanto quella canzone sia importante per gli italiani, contribuendo a creare un’atmosfera magica.

Fra l’esecuzione di brani energici e saltellanti e quelli più romantici, veramente strappa emozioni, la serata è stata un cocktail perfetto di ricordi ed energia.

Setlist

1. Put Your Money Where Your Mouth Is
2. She’s a Genius
3. Black Hearts (On Fire)
4. Get Born
5. Last Chance
6. Are You Gonna Be My Girl
7. Rollover D.J.
8. Look What You’ve Done
9. Get What You Need
10. Move On
11. Radio Song
12. Get Me Outta Here
13. Cold Hard Bitch
14. Come Around Again
15. Take It or Leave It – it never see What is is
16. Lazy Gun
17. Timothy
Encore
18. Shine On
19. Hurry Hurry
20. Un’avventura
21. Rip It Up

a cura di
Francesca Bandieri
foto di
Emanuela Giurano

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Francesca Bandieri

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