Formula 1: come Aston Martin vuole ridisegnare le gerarchie nel 2026

Formula 1: come Aston Martin vuole ridisegnare le gerarchie nel 2026
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Formula 1. L’Aston Martin punta forte sul 2026 e vuole affrontare il cambio regolamentare nel modo più competitivo possibile. Tra infrastrutture all’avanguardia, ingegneri chiave presi da Mercedes, RedBull e Ferrari e l’ambizione di formare una coppia piloti di primissimo livello.

Il Gran Premio di Singapore si è concluso con Lando Norris che ha recuperato 7 punti ad uno stoico Max Verstappen, mantenendo il distacco in classifica sulla cinquantina di punti, gli stessi che li dividevano a Miami: in sostanza, da quando McLaren è diventata la macchina migliore in pista, in concomitanza con il crollo di RedBull, il pilota inglese non ha guadagnato nulla sull’olandese.

In pista, però, i valori delle monoposto sono quelli di due scuderie in due momenti diametralmente opposti: laddove il team papaya cresce e migliora sulle ali dell’entusiasmo, le lattine sono in forte declino e lavorano per contenere i danni. 

Un ribaltamento delle gerarchie in pista che un anno fa era difficile da pronosticare, ma la gestione di Zak Brown e di Andrea Stella dimostra come sia possibile trasformare una macchina nata sbagliata (a inizio 2023) nella vettura di riferimento quando si capisce dove (e come) mettere le mani.

È lapalissiano ricordare quanto siano figure chiave gli ingegneri aerodinamici in questo senso e quanto sia fondamentale adottare una mentalità aggressiva, che porta ad esplorare le zone grigie del regolamento per cercare di trarre quanto più vantaggio lecito sugli avversari.

UN’IDEA CHE HA ANCHE ASTON MARTIN

La recentissima storia di McLaren è anche un po’ la storia che Aston Martin vorrebbe scrivere per sé stessa. Infatti, è già da un paio d’anni che la scuderia di Silverstone ha iniziato ad ingaggiare ingegneri importanti tanto da Ferrari, quanto da Mercedes e RedBull, al fine di “rubare” know-how e arricchire le visioni comuni con le conoscenze tecniche che ognuno si porta dietro.

Tra essi si ricordano Eric Blandin (ex capo aerodinamico Mercedes), Dan Fallows (braccio destro di Adrian Newey in RedBull) ed Enrico Cardile (ex capo aerodinamico Ferrari) prima che Lawrence Stroll giocasse l’asso pigliatutto e ufficializzasse anche lo stesso Newey.

L’idea è quella di formare la miglior batteria di ingegneri possibile per poter non soltanto indovinare la macchina a inizio stagione (come fatto nel 2023), ma anche di riuscirla a sviluppare incrementandone la competitività.

Ma non solo: nel 2026 Honda, che attualmente fornisce i motori a RedBull sotto la nomea di RedBull Power Train (RBPT), inizierà una partnership esclusiva con la “verdona”, togliendo ulteriori certezze ad un team, la RedBull, che quest’anno ne ha già perse parecchie e portandosele nel proprio garage.

Il motore che negli ultimi 4 anni ha vinto il mondiale piloti 3 volte (forse 4), all’interno di una macchina disegnata proprio da colui che l’ha disegnata anche quando Honda forniva i motori a RedBull. Cosa manca ad una squadra con ambizioni di questo livello? È presto detto.

LA COPPIA DA SOGNO: ALONSO-VERSTAPPEN?

Non è un mistero che uno dei punti deboli della scuderia di Silverstone sia la possibilità di poter contare soltanto su un pilota di un certo livello (e, nel caso di Alonso, che livello…) ma in questi anni la RedBull e la McLaren, in modi diametralmente opposti, hanno dimostrato ancora una volta come un grande team abbia bisogno di due grandi piloti per eccellere come squadra.

Proprio per questo, data anche la situazione eufemisticamente non troppo stabile dalle parti di Milton Keynes, ha iniziato a circolare forte la voce di un Max Verstappen che nel 2026 potrebbe lasciare la RedBull.

Inizialmente si è parlato tanto di Mercedes, ma dopo l’annuncio di Kimi Antonelli ha cominciato a girare l’indiscrezione che vorrebbe Lawrence Stroll formare la coppia Alonso-Verstappen nel 2026, per tentare l’assalto al cambio regolamentare con il massimo dell’artiglieria pesante, tanto nelle infrastrutture (nuovissime e all’avanguardia, che verranno ultimate alla fine di quest’anno), quanto dietro i banchi di lavoro e negli abitacoli di entrambe le vetture. 

Alonso e Verstappen che, per inciso, si stimano a vicenda e vanno molto d’accordo: ok che in Formula 1 non si corre per fare amicizia, ma è comunque un fattore che ha il suo peso. In questo ipotetico scenario, Lance Stroll con ogni probabilità sarebbe dirottato al programma WEC di Aston Martin, agevolando l’arrivo di Verstappen in squadra e mantenendo comunque un volante importante in una serie altrettanto prestigiosa. In attesa di capire se (anche) questo sogno di Lawrence si realizzerà, gli investimenti di Stroll senior sono quelli di chi ha intenzione di fare sul serio e di far diventare l’Aston Martin una scuderia più che vincente.

A cura di
Luca Vendrame

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Luca Vendrame

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