Tra speranza e paura: Andrea Campi si affida alla musica

Tra speranza e paura: Andrea Campi si affida alla musica
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Giovedì 20 giugno 2024 il cantautore e autore bolognese Andrea Campi realizza il sogno di una vita: ha aperto l’ultima data del nuovo tour di Vasco Rossi allo Stadio San Siro. A fine anno scorso la pubblicazione del suo primo album: “Un ballo di altalene”, un debutto musicale riflessivo che analizza i contrasti dell’esistenza, tra preoccupazioni e slanci di speranza. Su The Soundcheck l’artista emiliano si racconta.

Ciao Andrea e benvenuto su The Soundcheck! Iniziamo con una domanda secca…Come ti sei sentito ad aprire il concerto di Vasco Rossi a San Siro, uno dei palchi più importanti d’Italia?

Andrea Campi: È stata una delle emozioni più grandi della mia vita. Sicuramente un’esperienza che io ed i musicisti non dimenticheremo mai. Uno dei momenti più belli in assoluto è stato provare con San Siro vuoto, sentire la propria voce in un contesto del genere è una sensazione davvero speciale. Quando ho cantato davanti al pubblico di Vasco poi ero molto concentrato e mi rendevo poco conto di quello che stava succedendo. Ma mi sono divertito tantissimo e sono rimasto molto colpito dalla risposta positiva delle persone. Quando è iniziato il concerto di Vasco abbiamo metabolizzato la cosa e ci siamo tutti commossi. Davvero una botta di adrenalina incredibile.

Il tuo stile musicale mescola sapori vintage e sound contemporaneo. Quali sono le tue principali influenze musicali e come riesci a integrarle nelle tue canzoni?

Essendo di Bologna sono cresciuto ascoltando la scuola del mio territorio: Dalla, Cremonini, Carboni, Bersani. Una caratteristica che lega questi artisti credo sia quella di unire la profondità alla leggerezza. In più ho sempre avuto come riferimenti grandi autori internazionali, Beatles e David Bowie su tutti. Collaborando poi come autore con molti altri artisti, autori e produttori ho avuto modo di farmi contaminare da generi, stili e modi di pensare diversi. Penso che questo mi abbia aiutato molto a costruire una mia identità e inconsciamente, ascoltando moltissima musica diversa, a fare mio quello che mi stimolava di più. Solo mischiando ascolti e modalità di espressione diverse, filtrate dalla propria sensibilità, credo possa nascere qualcosa di originale.

Nel 2023 hai pubblicato il libro “Da Tapum a Skrt: l’onomatopea nella canzone italiana”. Cosa ti ha ispirato a scrivere questo libro e quale messaggio speri di trasmettere ai lettori?

Mi sono laureato in lettere con una tesi che ricostruisce la storia d’Italia attraverso l’utilizzo dell’onomatopea nei testi della canzone Italiana. A partire da un canto patriottico della prima guerra mondiale: ‘Tapum’ che richiama il suono del Mannlicher 95, il temibile fucile austriaco a lunga gittata. 
Fino ad arrivare allo ‘SKRT’ della trap che richiama il suono dello sgommare di un macchinone di lusso sull’asfalto.
La tesi, secondo me molto interessante.

E’ che l’onomatopea traghetti, chi possiede la chiave di lettura, nella vita della società del momento.
Ed ho analizzato in che modo questo particolare espediente è usato nel corso del tempo all’interno della canzone.
Ho avuto poi grazie ad Arcana edizioni l’opportunità di sviluppare questo lavoro e trasformarlo in un libro. È stato davvero stimolante.
Spero ci saranno altri progetti in futuro che mi permettano di unire gli studi letterari alla mia passione per la musica.

Il tuo primo album si intitola “Un Ballo Di Altalene”. Puoi raccontarci il processo creativo dietro questo progetto e quale traccia ritieni sia la più rappresentativa del tuo lavoro?

È un album caratterizzato da molte sfumature diverse e brani scritti nel tempo che raccontano molti frammenti di vita. Credo di essere riuscito a racchiudere moltissime esperienze e riflessioni all’interno di queste dieci tracce. Il filo conduttore è il tema della sospensione: sentirsi in bilico tra slanci di speranza e momenti in cui l’ansia, la paura sembrano prendere il sopravvento. Credo sia un po’ il filo su cui stiamo tutti camminando in questi tempi incerti. Un brano che penso mi rappresenti molto è ‘Leggera’: parla di leggerezza come forma di resistenza al peso del mondo. È un brano ispirato da Calvino che sosteneva che la leggerezza non è superficialità ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.

Nel 2023 hai vinto diversi premi prestigiosi, tra cui il Primo Premio Assoluto SIAE e il Premio “Humilis” al Proscenium Festival di Assisi. Come hanno influenzato questi riconoscimenti la tua carriera e il tuo approccio alla musica?

Sono state bellissime soddisfazioni e un grande stimolo per continuare e scrivere nuove canzoni. Ad Assisi è stato poi davvero emozionante cantare al teatro Lyrick accompagnato da una fantastica orchestra. Anche il premio miglior testo assegnatomi dal maestro Beppe Dati è per me motivo di grande orgoglio. Ho sempre creduto che il mondo della musica non sia una corsa ai 100 metri ma una lunga maratona e queste sono tappe ed esperienze molto importanti per crescere, mi hanno arricchito molto. In più in un contesto così complicato ricevere dei riconoscimenti di qualità del proprio lavoro è uno stimolo per trovare la forza di continuare. Sono segnali che mi fanno credere di essere su una buona strada, o almeno di essere riuscito a trasmettere qualcosa.

Hai recentemente vinto il contest “Zocca Paese della Musica”. Cosa ha significato per te questa vittoria e in che modo pensi possa influenzare il tuo futuro artistico?

Sicuramente ha influenzato la mia vita occupando uno spazio importante nei miei ricordi più emozionanti. Mai avrei pensato di aprire un concerto di Vasco Rossi o di suonare a San Siro. È stato come vivere un sogno ad occhi aperti. In più, senza dubbio è stata una grande occasione che spero porti nuove opportunità per la mia musica.

Guardando al futuro, quali sono i tuoi prossimi progetti e obiettivi? Hai già in mente nuove canzoni o collaborazioni che vorresti realizzare?

Questa estate ho già alcune date (sui miei social aggiorno su tutto) in cui potrò suonare e fare conoscere la mia musica. Ma soprattutto sarò concentrato a scrivere nuove canzoni a cui sto lavorando. Ci saranno presto novità e non vedo l’ora di farvi ascoltare!

a cura di
Staff

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