Rammstein – RCF Arena, Reggio Emilia – 21 luglio 2024

Rammstein – RCF Arena, Reggio Emilia – 21 luglio 2024
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I Rammstein tornano ad infuocare i fan per l’unica data italiana del loro tour nell’arena concerti più grande d’Europa: l’RCF Arena di Reggio Emilia.

Già lo scorso anno, allo Stadio Euganeo a Padova, i Rammstein avevano regalato emozioni infuocate tali da lasciare un ricordo memorabile nei fan presenti, ma soprattutto in quelli futuri. Ed è proprio questa energia frizzante che caratterizza questa metal band tedesca ad aver richiamato oltre 55 mila spettatori e spettatrici da tutta Europa per ascoltare e vedere dal vivo i loro beniamini sul palco nella città emiliana.

Il fuoco delle temperature

Anche sotto -l’ormai fedele- caldo torrido di luglio, i fan di diverse età non hanno temuto sudore e calore accingendosi sin dalle prime ore del mattino ai cancelli, la cui apertura era prevista per le 15.15. Ad accoglierli, oltre agli stand RCF Arena, è stata allestita un’area “Le Reggiane” in Piazzale Europa che ha ospitato i food truck e la musica a cura di Radiofreccia per accompagnare gli spettatori affamati e assetati pre e post concerto.

Le Abélard sul palco

Posti raggiunti, ognuno nelle rispettive aree colorate della RCF arena, arriva l’attesa del concerto.  Sullo sfondo si vede subito l’allestimento quasi tolkeniano che da lì a poco avrebbe creato fuoco e fiamme in tutti i sensi. Verso le 20.00 arriva però l’ora della band di apertura: le Abélard. Un duo francese al pianoforte composto da Héloïse Hervouët ed Yolande Kouznetsov che ci allietano con riarrangiamenti di brani dei Rammstein.

Un momento musicale indubbiamente di grande bravura e competenza ma che, probabilmente, non è stato colto appieno nel contesto di riscaldamento al sound che di lì a poco avrebbe invaso tutto.

Ma veniamo a noi: ecco i Rammstein

Alle 21.10 (puntualità non molto tedesca, come scherza qualche fan urlandolo dal pubblico ndr) entrano i Rammstein con una musica di sottofondo da reali, opera del celebre compositore tedesco Handel del 1700. Il solenne brano li accompagna nella loro discesa da questa torre e scenario minaccioso, caratterizzato da due alte torri e una altissima (che ricorda davvero quella di Sauron ndr) verso il palco.  

Dalla prima nota di “Ramm 4” esplodono da subito i coriandoli e fumo nero. È questo il brano con il quale i Rammstein aprono il concerto salutando Reggio Emilia e i fan, scandendo da subito in modo chiaro il ritmo energico e martellante di cui questa metal band tedesca è sovrana.

Sul palco per ben 2 ore e mezza si susseguono vicende assurde per tutta la durata del concerto. Dal cantante della band, il bassista, al tastierista… lo show è un continuo cambio di scena, coriandoli, giochi di luci ed espressioni facciali da sballati, quali sono i Rammstein. A partire dal simpatico tastierista completamente dorato che cammina a ritmo di musica sul tapis roulant sul palco, alle facce del frontman Till Lindemann che mostra fiero in telecamera.

Dalla terra di Mordor: fuoco e fiamme!

Ebbene sì cari amanti della saga e della band (o di entrambe ndr). Per tutta la durata del concerto il rimando a terre fantasy è una costante, e in particolare lo scenario è molto simile al mondo descritto ne “Il Signore Degli Anelli”. Vediamo insieme quali sono stati i brani e momenti salienti!

Chi ha visto le foto dei precedenti concerti, o conosce la follia di questa band sa che l’elemento del fuoco è imprescindibile alle esibizioni dei Rammstein. Apriamo il momento on fire con il brano “Main herz” dove le vampate di fuoco nel ritornello, e la solennità incalzata dal pigiare i tasti della tastiera si fanno evidenti. Ma il momento clou dello spettacolo è arrivato con il brano “Puppe” con l’incendio della culla di un bambino, o ancora con il sound martellante di “Wiener Blut” il cui eco sembrava davvero riecheggiare la canzone di guerra degli Uruk-hai del “Signore degli Anelli”.

Si chiude con il “best of fire” dei Rammstein con due brani: “Mein Teil” una canzone che racconta di un avvenimento realmente accaduto di cannibalismo (vi consiglio di andarvelo a leggere, ma con lo stomaco vuoto ndr) dove si vede sul palco un povero uomo dentro una pentola che viene più volte incendiata, ma senza riuscire a prenderlo. Per farcela il frontman della band arriva ad usare le maniere forti imbracciando il cannone di fuoco e apparentemente riuscendo a colpirlo.

Chiudiamo in bellezza con l’esibizione delle celebri “Du Hast” e “Sonne”, durante le quali l’energia della folla si mischia a quella di fuoco, fiamme e petardi nel cielo che ci hanno donato uno spettacolo nello spettacolo. Il calore dello show passa attraverso quello della band, poi del fuoco e infine si mischia a quello dei presenti ( e della temperatura percepita!! Ndr).  

Si balla!

I Rammstein potevano lasciarci senza sorprese? Ovviamente no! Dopo le prime 10 crude ma succulente esibizioni classic style della band tedesca, ecco arrivare un momento cover elettro-techno del brano “Deutschland” con il remix di Richard Z. Kruspe che si posiziona a metà della torre, che ormai denominiamo di Sauron. A conferma di questo tributo nominativo, all’esibizione di Deutschland versione originale, la torre dei Rammstein spara sulla folla completamente al buio un faro di luce alto che va alla ricerca in mezzo al pubblico, facendo poi proseguire il brano in crescendo.

La follia domina sovrana con i Rammstein

Dopo l’esecuzione senza sosta dei 17 brani arriva il momento di pausa e cambio scena della band. Durante questi 20 minuti, la telecamera gioca con i fan presenti facendo uscire la follia che caratterizzava il bellissimo pubblico di oltre 55 mila spettatori: dal peluche di Kermit la rana dei Muppets in lotta con altro pupazzo a forma di tucano, ai topless senza pudore, a bambini e bambine con i genitori felici di essere al concerto.

Il tutto viene momentaneamente rimesso in sesto, con un momento toccante, dall’esecuzione del brano “Engel” con le Abélard che tornano sul secondo palco, e tutte le luci dei cellulari accese. Ecco un frangente più azzeccato per la loro presenza sul palco, sia per contesto, che per esecuzione impeccabile.

Pensavate che fosse finito lo show folle? E invece no! Ecco i Rammstein far uscire un mega gommone gonfiabile che gli servirà letteralmente per navigare la folla dal palco secondario a quello principale, usando i fan come “mare umano” che li ha traghettati a destinazione, ricevendo in cambio tante copie di cd firmate.

I Rammstein e i folli racconti del pre e live show potrebbero durare appunto come la saga del “Signore Degli Anelli” e più, ma il tempo del live report è finito (cit). Il concerto dei Rammstein? Difficile da raccontare, assurdo da vivere!

Ecco la scaletta dei Rammstein di ieri sera:

1- Music for the Royal Fireworks (George Frideric Handel song)
2- Ramm 4
3- Links 2 3 4
4- Keine Lust
5- Sehnsucht
6- Asche zu Asche
7-Mein Herz brennt
8-Puppe
9-Wiener Blut
10-Zeit
11-Deutschland (Remix by Richard Z. Kruspe)
12- Deutschland
13- Radio
14-Mein Teil
15- Du hast
16- Sonne

Encore:

17-Engel (with ABÉLARD) (Piano version; performed on B-Stage)
18- Ausländer
19- Du riechst so gut
20- Pussy
21- Ich will

Encore 2:

22- Rammstein
23- Adieu
24- Sonne (Piano version)
Haifisch (Haiswing Remix by Olsen Involtini)
Lügen (Instrumental)

a cura di
Francesca Bandieri
foto di
Mirko Fava

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Francesca Bandieri

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