“Horizon: An American Saga – Capitolo 1”: la recensione del nuovo film di Kevin Constner
Il nuovo film di Kevin Constner, “Horizon: an American Saga – Capitolo 1”, arriva al galoppo nei cinema a partire da oggi 4 luglio 2024!
Diretto dal regista del celebre Balla coi Lupi Kevin Costner, Horizon: An American Saga – Capitolo 1 è un ambizioso ritorno al genere western, ambientato negli anni ’60 durante la Guerra Civile americana.
La trama segue un gruppo eterogeneo di personaggi che si dirigono verso un insediamento ad ovest chiamato Horizon, affrontando conflitti con gli Apache e altre sfide lungo il cammino.
Noto per il suo amore per il western, Costner ha investito una considerevole parte delle sue risorse personali in questo progetto, sperando di riportare in auge un genere che molti considerano morto. Il film – della durata di tre ore! – è solo il primo capitolo di un’epopea più lunga, con il secondo in arrivo ad agosto e altri due ancora in produzione.
Il film, tra pregi e difetti
Dal punto di vista visivo, il film è degno di nota. La fotografia di J. Michael Muro cattura magnificamente i paesaggi maestosi, sfruttando al massimo la bellezza naturale delle location. Questa attenzione al dettaglio visivo evoca la gloria dei vecchi film, rendendo omaggio ai classici che hanno ispirato Costner.
Tuttavia, la narrazione di Horizon presenta alcuni problemi. La storia si sviluppa attraverso una serie di vignette, alcune delle quali risultano avvincenti o divertenti, mentre altre più lente e scollegate. Questa struttura episodica può far perdere il filo della trama principale, creando una sensazione di disorientamento. Molti dei personaggi principali, inoltre, non raggiungono Horizon entro la fine del film, lasciando molte questioni in sospeso.
Costner, inoltre, cerca di affrontare le complesse dinamiche tra i coloni bianchi e le tribù native americane mostrando empatia per i popoli indigeni, cadendo, a volte, in vecchi stereotipi. Il film include anche personaggi di diverse etnie, come lavoratori cinesi delle ferrovie e cittadini afroamericani, ma questi ruoli risultano spesso marginali.
Uno degli aspetti più critici del film è la rappresentazione di Frances Kittredge, interpretata da Sienna Miller. Non è chiaro se il film intenda commentare il tradizionale ruolo della donna bianca nei western o se semplicemente perpetui il vecchio topos della donna angelica e deificata. Inoltre, alcuni salti temporali sono confusi e mal segnalati, rendendo difficile seguire il filo degli eventi.
Nonostante questi difetti, Horizon: An American Saga – Capitolo 1 resta un’opera imponente e nostalgica, che cattura l’essenza del grande cinema western. È un film che sembra quasi perso nel tempo, con una bellezza visiva che potrebbe attirare sia gli amanti del genere che nuove generazioni di spettatori. Anche se non riesce sempre a mantenere la coesione narrativa, l’impegno di Costner e la qualità delle performance degli attori rendono questo film un’esperienza da non perdere per gli appassionati.
In sintesi, Horizon: An American Saga – Capitolo 1 è un tentativo ambizioso di rinvigorire un genere classico, con risultati misti ma visivamente affascinanti. E, con gli ulteriori capitoli in arrivo, resta da vedere se Costner riuscirà a completare la sua epica visione con maggiore attenzione alla coerenza.
a cura di
Benedetta D’Agostino
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