Green Day – I-Days Milano – 16 giugno 2024
I Green Day fanno sold out all’Ippodromo SNAI La Maura di Milano per celebrare due importanti anniversari
Dopo le piogge che hanno accompagnato i concerti dei giorni precedenti a Milano, quella che accoglie i Green Day è una giornata piuttosto calda, con la temperatura destinata a salire ulteriormente grazie al loro show.
Sono 78.500 i biglietti venduti per la data italiana del “The Saviors Tour” della band californiana. Diversi i fan che hanno invaso l’ippodromo già dall’apertura delle porte. Ad intrattenerli, un dj set rock curato da Virgin Radio.
Poi, alle 19.00, salgono in cattedra i Nothing But Thieves.
I londinesi si esibiscono per un’ora. In scaletta 14 canzoni estratte dai loro 4 album, con particolare attenzione all’ultima fatica discografica, “Dead Club City“, del 2023, ripubblicato in edizione “Deluxe” a marzo di quest’anno.
Il loro set ha dato la giusta carica ai presenti, con i fan delle prime file, ma non solo, a cantare insieme a Conor Mason e compagni. Non è stata una vera e propria apertura, ma piuttosto un concerto nel concerto.
Setlist
1. Oh No :: He Said What?
2. Futureproof
3. Is Everybody Going Crazy?
4. Tomorrow Is Closed
5. Trip Switch
6. Impossibile
7. Welcome to the DCC
8. Unperson
9. (Dead Club Radio)
10. Sorry
11. I’m Not Made by Design
12. Where Is My Mind? (Pixies’ Cover)
13. Amsterdam
14. Overcome
Alle 21.00 in punto, ecco invece i Green Day!
Anticipati da “Bohemian Rhapsody” ed un coniglio rosa che corre per il palco sulle note di “Blitzkrieg Bop“, accompagnati da un mashup tra “The Beautiful People“, la “Marcia imperiale” di Star Wars e “We Will Rock You“, si presentano, in più che ottima forma, Billie Joe Armstrong, Mike Dirnt e Tré Cool, insieme ai turnisti Jason White, Jason Freese e Kevin Preston.
Il tour prende il nome dall’ultimo album, “Saviors“, ma quest’anno i Green Day festeggiano due importanti anniversari: i 30 anni di “Dookie” e i 20 di “American Idiot” che, per l’occasione, verranno suonati per intero.
Si parte dalla fine con “The American Dream is Killing Me“, con le fiamme sprigionate già dalle prime note che fanno ben intendere quale sarà la temperatura dell’intero concerto. Subito dopo la scenografia viene decorata con l’esplosione della copertina dell’album del ’94, ed è il momento in cui verranno eseguite, rigorosamente nell’ordine della tracklist, tutte le tracce di “Dookie“.
Su “Bornout” si scatena immediatamente il pogo, che continua per tutte le canzoni successive. Al punto che, verso la fine del set, Billie Joe esclama in un perfetto italiano “Siamo ancora vivi?“.
Molto scenografico l’aereo gonfiabile che si alza in volo durante “Coming Clean“, circumnavigando il golden circle (ricordando un po’ il tour di “Drones” dei Muse) e sganciando bombe sul pubblico durante “Emenius Sleepus“. Il set si chiude con “All By Myself“, cantata da Tré Cool in vestaglia leopardata, accompagnato da un’orchestra virtuale sui ledwall.
La calma è però solo apparente:
Su “Know Your Enemy” la ripresa del pogo è inevitabile. Qui trovano spazio alcune canzoni dell’album del 2024, oltre “Hitchin’ a Ride” e “Brain Stew“.
La scenografia cambia di nuovo, ed ecco che compare l’iconica mano che tiene una granata a forma di cuore di “American Idiot”. Come per “Dookie” viene eseguito per intero l’album che contiene alcuni dei brani più iconici dei Green Day, come la title track, “Holiday“, “Boulevard of Broken Dreams” e l’intramontabile “Wake Me Up When September Ends“.
Dopo quasi due ore e mezza di musica e 36 brani praticamente senza interruzioni tra una canzone e l’altra, si chiude senza bis un concerto praticamente perfetto, sia per chi ha sempre seguito la band, sia per i più curiosi che magari conoscevano solamente i pezzi più famosi, nel miglior modo possibile: “Good Riddance (Time of Your Life)” e fuochi d’artificio.
Nel percorso a piedi, mentre tornavo alla mia macchina, ho pensato solamente “ma come avevo fatto a non avere ancora visto i Green Day dal vivo fino a questo momento?“. Il mio invito, a chiunque non l’avesse ancora fatto, è di recuperare al più presto!
Setlist
- The American Dream Is Killing Me
- Burnout
- Having a Blast
- Chump
- Longview
- Welcome To Paradise
- Pulling Teeth
- Basketcase
- She
- Sassafras Roots
- When I Come Around
- Coming Clean
- Emenius Sleepus
- In The End
- F.O.D
- All by Myself
- Know Your Enemy
- Look Ma, No Brains!
- One Eyed Bastard
- Hitchin’ a Ride
- Dilemma
- Brain Stew
- American Idiot
- Jesus of Suburbia
- Holiday
- Boulevard of Broken Dreams
- Are We the Waiting
- St. Jimmy
- Give Me Novacaine
- She’s a Rebel
- Extraordinary Girl
- Letterbomb
- Wake Me Up When September Ends
- Homecoming
- Whatsername
- Good Riddance (Time of Your Life)
a cura di
Mirko Fava
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