Fetch dei Melt-Banana: un caleidoscopio sonico di caos controllato

Fetch dei Melt-Banana: un caleidoscopio sonico di caos controllato
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L’album più influente della band più influente del Japanoise, i Melt-Banana, ha segnato la fine della lunga pausa durata ben sei anni, causa un lungo tour e il disastro della centrale nucleare di Fukushima. L’album segna un ritorno alle origini per la band e si piazza tra gli album più acclamati degli anni 10′ per il noise e il panorama musicale giapponese in generale

Melt-Banana, formatosi a Tokyo nel 1992, è un gruppo giapponese che ha costantemente spinto i confini della musica sperimentale per oltre tre decenni. Il loro sound, un mix unico di grindcore, noise rock ed elementi elettronici, ha fatto guadagnare loro un seguito devoto in tutto il mondo.

I membri principali della band, la cantante “Yasuko Onuki” e il chitarrista “Ichirou Agata“, sono stati la forza trainante dietro il suono distintivo di Melt-Banana. La voce di Onuki, che va da strilli acuti a ringhi gutturali, è immediatamente riconoscibile, mentre il lavoro di chitarra di Agata è un turbine di riff, feedback e rumore ben calibrato.

Nel corso degli anni, Melt-Banana ha pubblicato una serie di album acclamati, tra cui “Charlie“, “Cell-Scape“, ognuno dei quali mostra la loro incessante sperimentazione e il rifiuto di essere confinati dalle convenzioni di genere. Di questa vasta discografia, che conta al momento 8 album, quello che forse ha consacrato la band, ponendola ai vertici del noise giapponese (nonostante fossero già precedentemente ben noti, anche a livello globale, arrivando a suonare in tour con musicisti affermati quali “Lou Reed” e i “Tool“) è “Fetch“, pubblicato nel 2013 e al momento ultimo album della band, che ha annunciato un nuovo rilascio programmato per il 2024.

L’album

Attraverso quest’ultimo album la band raggiunge una pulizia e una meticolosità nella costruzione strutturale dell’album mai vista prima.
La band aveva già abbandonato le iniziali strutture lo-fi dei primi album in “Cell-Scape” album nel 2003, per inseguire un tipo di sonorità più viscerale e diretto.

Fetch è però senza ombra di dubbio il lavoro attraverso il quale la band riesce a sperimentare nella maniera più assoluta e ad avere un approccio più ambizioso ponendosi come vetta di una traiettoria musicale iniziata negli anni 90′.
Ciò che risalta principalmente è il lavoro del chitarrista Ichirou, che riesce a creare una grande varietà di strutture sonore, grazie anche all’ampio ventaglio di effetti usati.
Tutti gli elementi musicali presentino una grande potenza presi singolarmente, a partire dalle linee di basso affollate che a tratti prendono la scena acquisendo crunch in certe sezioni, alla batteria che picchia con piena forza come fossero colpi di pistola e che presenta beats che variano dal puro rock, al grindcore, punk e metal. Nonostante ciò l’album risulta nel complesso perfettamente equilibrato, non arrivando mai ad apparire fuori traccia.

Il primo brano è “Candy Gun“, la traccia più ascoltata in streaming: cattura immediatamente l’attenzione con un intro ipnotico di chitarra in pieno stile noise e shoegaze, evocando il rumore delle onde del mare, prima di essere travolto da un groove di basso incalzante.
L’album prosegue esplorando diverse sfumature, come le atmosfere dark e inquiete diMy Missing Link“, la sesta traccia, che pone l’interrogativo esistenziale “Where to find that peaceful factor?“. Chiude il disco la sorprendente “Zero”, una ballata dance dalle venature post-punk, che dimostra la versatilità della band.
La voce di Yasuko contribuisce a dare un’anima selvaggia a tutto il disco con il suo timbro squillante e alieno.

Conclusione

In definitiva, i Melt-Banana sono un’esperienza sonora unica nel suo genere, un vortice di energia e sperimentazione che sfida ogni classificazione. La loro musica è un viaggio adrenalinico tra grindcore, noise rock e influenze elettroniche, in grado di catturare l’attenzione e scuotere i sensi. Sebbene non siano per tutti i gusti, per chi ama l’avanguardia e l’originalità, i Melt-Banana sono una band da scoprire e apprezzare per la loro capacità di innovare e sorprendere ad ogni ascolto.

A cura di
Simone Endo

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