“Maboroshi”: tra realtà e illusione

“Maboroshi”: tra realtà e illusione
Condividi su

Maboroshi: un film di animazione profondo e nostalgico che tocca il tema dell’adolescenza e della crescita con uno sguardo attento

La trama

Masamune Kikuiri ha 14 anni, gioca con i suoi amici quando, all’improvviso, nell’acciaieria del suo paese natale avviene un incidente.
Il suo istinto lo avverte che qualcosa è cambiato e insieme ai suoi amici assiste ad un evento incredibile. Il cielo si frantuma e i fumi si liberano nell’aria prendendo la forma di “Lupi”.

Ben presto tutti si rendono conto che il tempo non scorre più come prima e rimane bloccato: nessuno invecchia né può lasciare la città. Il paese e i suoi abitanti rimangono intrappolati in questa “realtà parallela”, nella speranza che cambi qualcosa e che tutto torni come era un tempo.

Sentirsi in gabbia

Il giovane Masamune, da buon quattordicenne in preda a crisi adolescenziali, prova un senso di alienazione e prigionia nelle nuove regole della sua città.
Intrappolato nel suo corpo che non cambia e con i suoi sogni che forse non riuscirà mai a realizzare, bloccato in questo limbo per decenni, il protagonista si ritrova a confrontarsi con diversi sentimenti, facendo anche i conti con l’amore.

Stasi emotiva

Un aspetto interessante del film riguarda il cambiamento del rapporto con le emozioni e le sensazioni dei ragazzi. Con il passare del tempo, che in realtà non va avanti, i ragazzi cominciano a rendersi conto inconsciamente di non provare più dolore ed emozioni forti. Vagano in giro per la città senza vivere veramente ciò che accade in una sorta di apatia auto-indotta, come una sorta di meccanismo di sopravvivenza ad un mondo che non lascia aperto il futuro.

A questo punto, solo con l’arrivo di Itsumi il mondo inizia a scuotersi e a lasciar intravedere la vera realtà. Attraverso il suo comportamento eccentrico, Itsumi rappresenta la bellezza di vivere senza filtri, lasciandosi andare alle emozioni, ed è proprio questo che scatena eventi nel cielo che portano le due realtà a toccarsi, mostrando il vero mondo ai protagonisti.

Le emozioni in questo senso, danno la possibilità di vedere la realtà e svegliarsi dall’illusione. Non a caso il titolo del film significa questo.

Ritmo lento

Il ritmo del film è lento e in alcuni punti sembra quasi di fermarsi, tra monologhi del protagonista che portano avanti la trama e fondali mozzafiato.
Lo scopo sembrerebbe essere quello di creare un’atmosfera adatta agli eventi del film. Superata la prima metà la narrazione si trasforma e comincia ad essere più interessante e coinvolgente.

In diverse scene la realtà di Masamune si frantuma ed entra in contatto con il mondo reale, dove il tempo ha continuato a scorrere. In questi momenti si assiste al futuro dei personaggi e la sensazione che si prova è quella di un ragazzo e una ragazza che, ancora immaturi, si immaginano assieme dopo anni.

Attraverso la scelta dei colori e delle luci, le crepe blu che separano i due mondi trasmettono sensazioni di calma e al contempo di nostalgia. La costruzione di queste scene sono sapientemente pensate ad hoc per lasciare senza fiato, grazie agli accostamenti cromatici d’effetto e alle colonne sonore.

Guardare dalla finestra

Maboroshi è una metafora della vita passata a guardare dalla finestra. Il protagonista è costretto in un mondo che non gli appartiene più, ad immaginare come potrebbe essere il futuro da adulti o semplicemente come sarebbe il mondo oltre la città natale.

In queste scene si enfatizzano l’impedimento e le gabbie, creata dai nostri cari, per proteggerci da piccini. Viene evidenziata anche la paura di lanciarsi nell’ignoto e fuori dalla propria zona di comfort, dove le emozioni non lasciano spazio a compromessi e attenuanti per il cuore.

Maboroshi tocca temi scontati, come il primo amore e la crescita, ma lo fa con delicatezza e con la giusta calma, come a ricordarci che ciò che siamo oggi è frutto di ciò che abbiamo passato da adolescenti. Il metabolizzare e digerire le sconfitte, i successi e aprirsi ai sentimenti senza aver paura di essere feriti.

Per concludere, viene in mente una frase di una canzone “Spaventerai sempre tutti con la tua voglia di vivere” ed è proprio questo quello che fa Itsumi: spaventa Masamune con la sua incredibile voglia di vivere, lo mette faccia a faccia con le sue emozioni e lo spinge a comprendere i suoi sentimenti per accettarli.

a cura di
Lorenzo De Bonis

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE: – “Gokurakugai”: il prossimo titolo da non perdere
LEGGI ANCHE: – La commercializzazione di anime e manga
Condividi su

Lorenzo De Bonis

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *