A distanza di un anno dal debutto con Nascosta, MICA torna con un brano potente, viscerale, che non lascia spazio a compromessi: Il mondo addosso, disponibile dal 18 aprile, è una vera e propria dichiarazione d’intenti. Una canzone che non si limita a raccontare un disagio, ma lo urla, lo affronta e lo trasforma in un invito alla ribellione emotiva.
Il brano di MICA è il manifesto di una generazione che si sente soffocata da aspettative, obblighi e una società che corre troppo in fretta per ascoltare davvero. MICA mette in musica il bisogno di rompere questo circolo vizioso e riscoprire la libertà, l’identità, l’autenticità. “Il mondo addosso” è, in fondo, un inno all’egoismo sano: quello che ci permette di scegliere noi stessi, prima di tutto.
Musicalmente, la canzone è un viaggio. Si apre in punta di piedi, con sonorità ambient che evocano uno spazio sospeso, quasi onirico, per poi evolversi in un mix elegante di elettronica, r’n’b e pop. Il ritmo cresce, avvolge, travolge. Ma è la voce di MICA a rendere tutto davvero unico: profonda, intensa, capace di essere carezza e grido insieme. C’è qualcosa di viscerale nel suo modo di cantare, come se ogni parola fosse vissuta prima di essere scritta.
Il testo è intimo ma universale, e si muove su due piani: da un lato la denuncia sociale, dall’altro una storia d’amore che diventa metafora di salvezza, di fuga, di possibilità. L’amore come rifugio, come complice nel disertare un sistema che ci vuole tutti uguali, tutti performanti. Milano diventa simbolo di tutto questo: una città affascinante ma spietata, che MICA descrive come una gabbia dorata da cui desidera evadere.
Con Il mondo addosso, MICA conferma la sua capacità di trasformare il personale in collettivo, il dolore in bellezza, la rabbia in poesia. È una canzone che resta dentro, che parla a chiunque si sia mai sentito fuori posto, troppo sensibile, troppo umano in un mondo che sembra non lasciare spazio alla fragilità.
Un ritorno che non solo convince, ma colpisce dritto al cuore. E ci ricorda che, a volte, la cosa più rivoluzionaria che possiamo fare… è semplicemente essere noi stessi.
a cura di
Staff
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Andrea Mariano