Nayt – Estragon, Bologna – 20 novembre 2023
Il rapper Nayt passa e lascia il segno nella sua tappa bolognese di “Habitat Tour”. Due ore colme di parole piene di consapevolezza e di messaggi importanti
Continua l’Habitat Tour ma prima vediamo chi è Nayt. William Mezzanotte aka Nayt è un rapper in circolazione dal 2011, quando ha cominciato la sua carriera associandosi a 3D, il suo produttore di fiducia con cui crea musica tuttora.
Nayt è un artista poco menzionato nella scena rap, infatti ha svolto e sta svolgendo un percorso a sé stante associandosi poco ad altri colleghi, pensando molto allo sviluppo della propria carriera e perdendosi poco nelle “cose da rapper”. Nel tempo è diventato un artista completo con una certa duttilità, spostandosi dal rap più “conscious” (riguardante temi sociali, ndr) a brani più melodici e introspettivi.
Il live è cominciato con un’impostazione insolita che ha visto il rapper dietro a un telo semi-trasparente capovolgendo la solita trama della scenografia che fa da cornice all’esibizione. Inizialmente è come se l’artista sia rinchiuso in questa cornice, in una sorta di quarta parete da abbattere man mano. Per i primi tre brani si è invertita la configurazione classica dando allo stesso tempo modo di giocare con luci, video e grafiche in generale.
Habitat vuole creare un posto libero e concreto per sentirsi liberi di esprimersi, quasi come a casa. Vulnerabili ma protetti. Ricordare questa serata per il futuro in contesti più difficili magari potrà essere utile per sentirsi meglio. Questo è il posto giusto e sarà sempre casa vostra.
Come già sottolineato in precedenza, Nayt riesce a passare da pezzi puramente rap dove mette in scena diversi extrabeat (modalità di rap che permette di andare al doppio della velocità rispetto alla base, creando un effetto strabiliante e quasi ipnotico, ndr) a cantare favole e ballate dalle parole pesantissime.
Sinceramente in termini di esibizione con una certa espressività dei gesti e nel cantato è uno dei rapper migliori a cui ho potuto assistere finora, seppur uno degli underdog nella scena, un po’ come il Leicester di Ranieri mettendola in termini calcistici: sottovalutato ma vincente.
Momento Gabbia
Un altro momento interessante in cui si è cimentato Nayt è stata l’esibizione in una gabbia posizionata al centro del parterre per cercare di immergersi ulteriormente tra la gente e regalando un certo effetto al live. In questo frangente Nayt ha cantato “un’idea” e “cosa conta davvero”, entrambe cantate in quella conformazione hanno acquisito un altro sapore.
Nel tornare sul palco l’artista si è fatto strada in mezzo al pubblico cantando a cappella “wertigini” accompagnato da urla impazzite, generando comunque un altro momento degno di nota.
Forse però il golden moment della serata è stato quando il pubblico ha iniziato a intonare “Lulu”, brano dell’artista non presente in scaletta come affermato dallo stesso, ma che ha concesso comunque per metà intonandola assieme agli spettatori decisamente coinvolti dall’esibizione del rapper non solo in questa occasione, ma per la durata di tutta la serata. Ci sono rapper più blasonati dove i brani vengono cantati decisamente meno e il pubblico è più “moscio”.
Bisogna focalizzarsi su cosa abbiamo e non su cosa manca, su chi siamo e non su chi non siamo. Se mancano dei diritti bisogna lottare per ottenerli, altre zone del mondo non hanno le nostre stesse possibilità. […] Cultura non significa sapere le cose, ma essere a contatto con noi stessi e gli altri.
Nayt e le prese di posizione
Nayt prima del brano “guerra dentro” ha fatto un appello affinché la guerra a Gaza possa placarsi a fronte di vittime innocenti che non hanno fatto nulla per meritarsi quelle condizioni. Prima di “solo domande”, dove si parla anche di violenza di genere, nvece è stato lanciato un messaggio per Giulia Cecchettin, la ragazza assassinata qualche giorno fa regalandoci ancora una volta il record negativo di femminicidi nel nostro paese.
All’uscita ho avuto anche l’occasione di parlare con Pasquale, studente fuorisede a cui ha assistito per la prima volta a Nayt affermando:
Esattamente uguale a come si presenta in studio e una penna come lui in Italia non esiste.
Insomma Nayt è stata una piccola sorpresa piacevole in mezzo a un mondo di live pieni di autotune e playback. Una piccola perla da salvaguardare per questo genere di cui gli operatori del settore che si occupano di rap dovrebbero interessarsi maggiormente.
La scaletta
- FRAGILE
- tutto normale
- guerra dentro
- fatto da sooooolo
- Musica Ovunque (Prima parte)
- Animal
- Cose che non vuoi sentirti dire
- Mortale
- cazzi miei
- Passerà
- Tutto il resto è noi
- Tuttok
- Collane
- Fuori fa paura
- Grazie Prego Scusa
- no more drama
- un’idea
- cosa conta davvero
- wertigini (Acustica mentre passa tra il pubblico)
- OPS & OPSS
- Effetto domino
- Piove
- Gli occhi della tigre
- La mia voce
- Musica Ovunque (Seconda Parte)
- Sorpresa
- A Silvia
- Lulu (a cappella con il pubblico)
- se ne va (acustico)
- paraguai (acustico)
- Favolacce
- Da Zero
- La mia noia
- Doom
- solo domande
- romantico finale
a cura di
Luca Montanari
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