“Big splash”: un tuffo nella vita adulta femminile

“Big splash”: un tuffo nella vita adulta femminile
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Arriva un momento nella vita in cui le donne devono necessariamente, loro malgrado, fare i conti con la maternità. Non importa se questa sia o non sia nei loro piani, alla questione non c’è scampo: dalle domande scomode nel caso non si voglia mettere al mondo una creatura, al volerlo e non poterlo fare al volerlo e perderlo, la maternità è una questione delicata che ognuno dovrebbe essere libero di vivere a proprio modo.

La nascita…. di un’idea

Marta Bandirini inserisce sé stessa nell’elenco di quelle donne che un figlio non lo vogliono, ma come spesso accade ha dovuto fare i conti con una migliore amica rimasta incinta. Terrorizzata dall’idea di una maternità totalizzante, Marta si è allontanata dall’amica fin tanto che ha capito che questa ragazza non aveva alcuna voglia di “non fare più stupidate insieme”, e che si poteva essere mamme e amiche allo stesso tempo, ma soprattutto donne e mamme, senza che una scelta definisse il loro essere donna.

Da questo episodio è nata una riflessione che è diventata uno splendido, ironico fumetto in bianco e nero, Big Splash, comparso prima su Instagram nel 2020 e poi scoperto dalla editor di Becco Giallo Alice Milani, che l’ha pubblicato nella nuova collana Rami dedicata alla fiction. Qui, Marta ha creato un insieme di voci che rappresentano se non tutti molti dei punti di vista possibili sul tema.

Fonte: Pinterest
Isa e Ada

Isa e Ada sono due normalissime amiche trentenni le cui vite, come spesso succede, hanno preso direzioni diverse dopo l’università. Vivono in due città diverse e la pandemia, con la chiusura dei confini, ha acuito la lontananza. Isa fa un lavoro part-time come impiegata, vive con un coinquilino ed è in una fase della vita in cui si sente molto sola, fatica a parlare con le persone e in particolare con la sorella Linda che prova in tutti i modi a convincerla a fare cose insieme. Un po’ per gioco, un po’ per passare il tempo, Isa propone a Ada di scambiarsi delle lettere anziché le solite telefonate, e Isa accetta: la storia verrà così raccontata attraverso la loro corrispondenza.

Sofferenze non condivise

Ada convive e sta provando in tutti i modi ad avere un bambino senza riuscirci. Nonostante l’amicizia che la lega a Isa, non riesce a parlargliene perché sa quanto la ragazza sia avversa al pensiero di diventare madre e teme il suo giudizio. E infatti questo è proprio ciò che accade quando spinta dal suo compagno finalmente riesce a dirlo a Isa, che si arrabbia quasi Ada le avesse fatto un torto. Non coglie la sua sofferenza e vede solo i propri problemi, come ad esempio il fatto che non potrà più condividere le vacanze o le bevute con l’amica. Si sente sola e ferita.

Ma anche Ada soffre, non solo perché non riesce ad avere il bambino che vorrebbe ma anche perché Isa non è capace di starle vicina; in più, ha rivisto una ex che non riesce ancora ad affrontare dopo anni e si rende conto che il volere una gravidanza non è l’automatico lasciapassare all’età adulta, se prima si devono risolvere altri problemi.

Fonte: Pinterest
Punti di vista non richiesti

In mezzo a loro, un rumoroso sottofondo di persone che vogliono dire la loro sulla maternità, spesso a sproposito: le amiche di Linda, neomamme che non vedono altro che i figli e che considerano nullità quelli che non ne hanno, un’amica di Ada incinta e felice di questo ma criticata dalla madre, la clientela del parrucchiere di Ada che fa pettegolezzi su chi affitta l’utero…

Tornare a capirsi

Piano piano e grazie alle persone che vogliono loro bene, Isa e Ada si riavvicineranno – anche se per il momento solo con le lettere – perché arriveranno all’importante consapevolezza che non è una gravidanza a definirci come persone, ma lo è la felicità che raggiungiamo, con o senza di essa.

Fonte: Pinterest

Big splash è ironico, leggero e divertente quanto una chiacchiera fra amiche, ma dà voce a sofferenze molto spesso nascoste e ci urla in faccia che “non siamo il nostro utero” ma molto di più: possiamo essere amiche, mamme, single, sposate, bere gin tonic o cambiare pannolini senza che questo ci faccia sentire diverse o inadeguate. E soprattutto ci fa capire che condividere tutto questo con chi ci vuole bene è sempre la scelta migliore al di là di ogni differenza tra noi.

a cura di
Martina Gennari

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