Intervista Hyukoh: approcciare la vita “attraverso l’amore”
Non mancano solo ai fan, ma anche agli Hyukoh manca esibirsi e non vedono l’ora di tornare insieme sul palco! Per ora abbiamo parlato con loro di musica, dei loro pensieri e dei loro prossimi progetti
Introduzione
Gli Hyukoh (혁오) sono una band sudcoreana che si è formata nel 2014. Il gruppo, i cui membri sono tutti classe 93′, è formato dal cantante e frontman Oh Hyuk, dal chitarrista Lim Hyun-jae, dal bassista Im Dong-geon e dal batterista Lee In-woo.
È difficile classificare la loro musica in un unico genere; infatti il sound degli Hyukoh è “contaminato” dall’indie, dal rock, ma anche da stili più sofisticati e alternativi che risultano senza tempo. Un perfetto esempio che rappresenta ciò può essere il brano “Wanli 万里” dall’album “23”; la track è introdotta maestosamente dalla chitarra, seguita poi da basso e batteria, e dalla voce del frontman che canta un testo in lingua cinese, sfociando poi in un ritornello che, attraverso una voce gutturale, richiama i canti tradizionali della Mongolia.
Oltre ad una varietà di suoni, gli Hyukoh, attraverso dei testi poetici, affrontano diversi temi ed emozioni come l’amore, il dolore, la solitudine, la confusione o la nostalgia in tutte le loro diverse sfaccettature.
Ciao HYUKOH, mi chiamo Morena, benvenuti a The Soundcheck. Mi sento molto onorata nel tenere questa intervista. Ragazzi, siete davvero talentuosi e ognuna delle vostre canzoni può creare dipendenza! La mia prima domanda è: qual è il vostro processo creativo e come lavorate sulla vostra musica?
DONGGUN: Viene creata attraverso le jam session in studio, o aggiungendo idee a un semplice motivo suonato da qualcuno.
HYUNJAE: Nel caso dell’uscita più recente di “through love”, tutti si sono riuniti in studio e hanno lavorato insieme alle canzoni basate sui memo vocali che OHHYUK aveva registrato.
INWOO: Li abbiamo realizzati basandoci sui demo portati da OHHYUK o solo attraverso delle jam session.
OHHYUK: Grazie per averci ospitati. Di solito faccio molti demo e, sulla base di questi, arrangiamo e registriamo insieme. I primi due album sono stati realizzati in Corea e gli album successivi sono stati prodotti a Berlino e Bath.
La maggior parte dei vostri EP/album prendono il nome dall’età che avevate in quel periodo, diventando poi diari modellati in musica. Qual è la differenza tra gli Hyukoh nella loro “20” era e gli Hyukoh nel “through love” era? C’è un motivo in particolare per cui non avete denominato l’ultimo EP con la vostra età?
DONGGUN: Mentre le persone vanno avanti nella vita, spesso sorgono nuovi pensieri e possono persino cambiare le loro convinzioni precedenti. Sento che questo processo influisce naturalmente sul mio approccio alla musica, la quale è parte della mia vita. È difficile descrivere con precisione quali differenze porti, ma trovo che riesco a concentrarmi di più e ad immergermi nelle cose.
HYUNJAE: Sembra che nella vita siano state viste più e più cose.
INWOO: Considero sia la maturazione con il passare del tempo, che comprende i pensieri e le emozioni che accumulo man mano nel mentre acquisisco esperienze.
OHHYUK: Da ’20’ a ’23’, abbiamo intitolato i nostri album con numeri che riflettevano i nostri pensieri e le nostre esperienze in quel momento, come un diario. Quando abbiamo realizzato ’24’, abbiamo considerato il tema del vero amore e della felicità e l’abbiamo aggiunto come sottotitolo. E per l’album successivo, volevamo trasmettere il tema specifico dell’attitudine ad amare tutto, quindi l’abbiamo intitolato “through love” (attraverso l’amore).
All’interno del vostro progetto musicale emerge che c’è ampio spazio per la creatività estetica e visiva, e ciò si può notare nelle copertine dei vostri album e nei video musicali: cosa o chi vi ha ispirato di più nella vostra espressione musicale e artistica?
DONGGUN: Quando si tratta di espressione musicale, personalmente penso che la cosa più importante siano i cambiamenti naturali o il momento che si verifica nella vita, ciò che accade nella quotidianità.
HYUNJAE: Thom Yorke…?
INWOO: Penso che Thom Yorke sia un artista che tutti i membri hanno in comune.
OHHYUK: Ci sono così tante persone che mi hanno influenzato che non avrebbe senso elencarle una per una. Grazie a queste persone, penso di poter fare musica e pubblicare il mio lavoro. La mia testa è sempre piena di pensieri. Mi piace classificare e analizzare le informazioni che ho visto mentre ho la testa tra le nuvole. Quando queste idee giungono a una conclusione, quello sembra essere l’inizio del lavoro.
Quale credete sia il momento che ha avuto più impatto durante la vostra carriera?
DONGGUN: I momenti in cui la programmazione delle esibizioni era molto fitta, ed eravamo stanchi a causa degli impegni ma ci divertivamo comunque, sono i più memorabili. Tali momenti risultano più memorabili di qualsiasi altro grande evento.
HYUNJAE: Il vociferare che si è verificato durante la creazione di “through love”.
INWOO: Coachella…?
OHHYUK: È difficile sceglierne uno. Non c’è niente di più divertente che incontrare di persona varie persone che amano la nostra musica durante i concerti. Ultimamente, ci sono momenti in cui improvvisamente mi mancano le esibizioni che facevo un tempo.
Il vostro ultimo video musicale “LOVE YA!” mi fa sempre emozionare perché rappresenta magnificamente e semplicemente l’amore in tutte le sue forme, indipendentemente dall’età, dall’etnia e dal genere. Le vostre canzoni possono dare pura felicità a chi le ascolta, quindi la mia domanda è: qual è il messaggio che volete condividere con la vostra musica e l’impatto che volete dare?
DONGGUN: Penso che l’atmosfera e le emozioni che le persone provano quando ascoltano la nostra musica potrebbero effettivamente essere il messaggio che vogliamo condividere. La musica è difficile da descrivere a parole. Anche quando ascolto la musica, la interpreto in base ai miei sentimenti personali piuttosto che cercare di capire l’intenzione dell’autore, quindi credo che vada bene per chiunque ascolti la nostra musica interpretarla a modo suo, a patto che nel mentre si divertano.
HYUNJAE: Catturare il significato di ogni momento.
INWOO: Amore e felicità!
OHHYUK: Indipendentemente da tutto ciò che accade nelle nostre frenetiche vite quotidiane, vorrei che le persone si prendano del tempo per pensare all’approccio di provare a vedere tutto attraverso l’amore.
Ricordando il titolo del vostro EP, potete dirci “Come trovare il vero amore e la felicità”?
DONGGUN: Se la domanda riguarda letteralmente “come trovare il vero amore e la felicità”, sembra nascondersi da qualche parte nella vita di tutti i giorni. Ci sono tanti modi per trovarlo, e sembra che si possa sapere al momento se è facile o difficile, oppure ci se ne rende conto solo dopo che è passato molto tempo. Sembra che non ci sia una risposta giusta.
HYUNJAE: Restare e partire, e restare e partire.
INWOO: Vedere, ascoltare e sperimentare tante belle cose.
OHHYUK: Più duramente lavoravo mentre rilasciavamo “22” e preparavamo “23”, più mi sentivo come se mi stessi allontanando dalla felicità che avevo vagamente immaginato. Quindi ho pensato che avrei dovuto esplorare in dettaglio un discorso sul vero amore e la felicità. Inoltre, volevo porre la stessa domanda agli ascoltatori e pensarci insieme.
In questi anni avete collaborato con molti artisti, quale di queste esperienze è stata per voi la più significativa e perché?
DONGGUN: È difficile sceglierne uno.
HYUNJAE: Anche se ho bei ricordi di tutte le collaborazioni, penso che sarebbe appropriato menzionare “through love REMIX”, poiché è stato il primo album di remix pubblicato come HYUKOH.
INWOO: È difficile sceglierne uno perché il mix dei nostri colori e i diversi colori degli altri artisti creano una varietà di vibrazioni diverse.
OHHYUK: Tutti i progetti a cui abbiamo collaborato hanno lasciato bei ricordi, ognuno diverso a modo suo, rendendo difficile sceglierne solo uno. Tuttavia, il progetto più recente spicca nella mia mente. Abbiamo lavorato al “through love remix” e sono rimasto particolarmente colpito da “Help” dei Sunset Rollercoaster. Il modo in cui hanno trasformato la canzone è stato incredibile e mi ha reso davvero felice quando l’ho ascoltata per la prima volta.
Nel 2021 vi siete esibiti in una bellissima foresta di pini a Gyeongju, in Corea. Visivamente parlando è stato davvero bello e suggestivo da vedere, ma per voi deve essere stata un’esperienza molto diversa rispetto alle tipiche sedi dei concerti, come vi siete sentiti?
DONGGUN: Era molto diverso dalle mie solite esibizioni sul palco poiché non era di fronte a un pubblico, ma filmato. Mi sentivo un po’ stanco perché il programma era impegnativo a causa dell’illuminazione e della produzione, ma è stato comunque divertente.
HYUNJAE: Poiché si trattava di un luogo all’aperto, non c’era alcun riflesso, il che rendeva difficile il monitoraggio e l’esecuzione. Tuttavia, mi sento fortunato ad aver avuto la rara esperienza di suonare nella natura.
INWOO: Non potevo essere lì, quindi l’ho solo visto in video.
OHHYUK: Grazie. Piovigginava durante l’esibizione e mi sentivo davvero bene. Credo che le riprese siano durate circa 7 ore.
Vi sentite legati ai vostri strumenti musicali, e tecnicamente parlando quali sono i vostri preferiti e perché?
DONGGUN: A volte, quando mi concentro a suonare, ci sono momenti in cui suono senza pensare, e all’improvviso mi rendo conto che le mie mani si stanno muovendo. Quando penso a quei momenti, credo di poter dire che mi sento connesso. I miei strumenti preferiti sono il basso e la chitarra.
HYUNJAE: Mi piace di più la chitarra perché sento che ci sono ancora molte ragioni per cui ho bisogno di avvicinarmi ad essa.
INWOO: Mi sento come se diventassi un tutt’uno con la batteria, specialmente quando mi esibisco! Da quando ho iniziato a suonare la batteria, ho creduto che i suoni di batteria contenessero emozioni e voglio commuovere e toccare le persone con esse.
OHHYUK: Non credo tanto di sentirmi così. Se non suono uno strumento per un po’, le mie mani e la mia mente iniziano a lavorare separatamente. Ultimamente ho usato molto sintetizzatori modulari.
Al giorno d’oggi la cultura pop della Corea del Sud è conosciuta in tutto il mondo. Ma gli Hyukoh non rientrano in questo genere e sono curioso di sapere, come vi sentite nei riguardi del K-pop? E cosa ne pensi della lettera “K-” che viene messa di fronte a ogni forma artistica coreana?
DONGGUN: Ci sono molti diversi tipi di musica nel mondo, e la musica di ogni persona è unica. Pertanto, è naturale che la musica di qualcuno non rientri in un’altra. Mi chiedo se sia un po’ troppo per tutte le forme d’arte coreane avere una “K-” davanti.
HYUNJAE: Penso che sia un fenomeno divertente e interessante.
INWOO: È positivo che ci siano sempre più cose divertenti in vari campi!
OHHYUK: Con l’ascesa del K-pop e di vari altri contenuti, le barriere ai contenuti asiatici sembrano essersi abbassate, il che è un miglioramento positivo secondo me. Il prefisso “K-” a tutti i contenuti coreani sembra essere simile alla classificazione della musica pop giapponese come J-pop. Come il J-pop in passato, il K-pop sembra occupare una posizione di sottogenere nel mercato globale, poiché è ancora in procinto di stabilire le sue dimensioni di mercato. Se un giorno la percezione degli ascoltatori globali nei confronti della musica asiatica come “Pop” diventerà più diffusa, in futuro potrebbero emergere sottogeneri più colorati senza determinati prefissi.
C’è qualcosa che cambiereste dell’industria musicale?
DONGUN: No.
HYUNJAE: Niente.
INWOO: No, credo, niente.
OHHYUK: Spero che ci saranno molti contenuti belli e vari, e più persone a cui piacciono quei tipi di contenuti.
Da persona nata e cresciuta in Italia, con un background culturale albanese, mi ritrovo sempre a chiedermi a quale dei due paesi appartengo di più. Come esseri umani sentiamo tutti il bisogno di trovare il nostro posto nel mondo, quindi mi piacerebbe sapere se anche tu, OHHYUK, hai questo tipo di domande “esistenziali” dovute al tuo passato in Cina, e se sì, hai trovato una risposta al riguardo?
OHHYUK: C’è sempre stata confusione di identità. Mi sentivo come se non appartenessi a nessun posto. Ma ora so che l’esperienza nell’essere in contatto con ambienti diversi mi aiuta molto.
Quali sono le prospettive per gli HYUKOH?
DONGGUN: Scommetto che faremo qualcosa di divertente.
HYUNJAE: Voglio incontrare di nuovo i nostri fan con musica migliore e migliori opportunità.
INWOO: Come abbiamo fatto finora, penso che continueremo a fare cose divertenti, buone e divertenti.
OHHYUK: Stiamo preparando un full-lengh album veramente bello.
Un’ultima domanda: avete un messaggio per i fan che stanno (im)pazientemente aspettando il vostro ritorno come gruppo?
DONGGUN: Voglio andare dai fan ed esibirmi il prima possibile. Grazie.
HYUNJAE: Voglio vederti in fretta, ma penso anche che ci sia bellezza nell’aspettare.
INWOO: Mi mancate davvero tanto e voglio creare di nuovo dei bei ricordi insieme sui palchi!
OHHYUK: Grazie come sempre. Spero sinceramente di vedervi presto.
a cura di
Morena Kercuku
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Intervista molto interessante, e sinceramente sono molto sorpresa di trovare – finalmente – una loro intervista in italiano. Si sa qualcosa di più del nuovo album? Una data di uscita? Io sono in trepidante attesa!!