Sold-out per la mostra dedicata a “Johannes Vermeer” ad Amsterdam

Sold-out per la mostra dedicata a “Johannes Vermeer” ad Amsterdam
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Non è rimasto nemmeno un biglietto disponibile per la mostra di Johannes Vermeer, uno dei pittori fiamminghi del Secolo d’Oro più celebri al mondo, che sarà ospitata ad Amsterdam fino al 4 giugno

Da venerdì 10 febbraio il sito del Rijksmuseum di Amsterdam è stato letteralmente preso d’assalto: tutti i biglietti per poter accedere alla mostra dedicata a Vermeer sono terminati in un paio di giorni. Un’occasione più unica che rara per poter ammirare da vicino ben 28 quadri, sui 37 a lui sinora attribuiti, dell’artista di Delft: Johannes van der Meer, meglio conosciuto come Jan o Johannes Vermeer.

È la prima volta che così tante opere vengono riunite insieme

Indubbiamente l’opportunità che lo spettatore riceve dalla mostra è quella di vedere da vicino, e in una volta sola, l’evoluzione della sua arte in un percorso artistico eseguito durante tutta la vita del pittore. Il visitatore non può non rimanere incantato davanti alle opere, che a volte sono così vivide da sembrare prender vita. Una caratteristica molto particolare nelle opere di Johannes Vermeer è proprio la sua capacità di saper trasportare scene di vita mondana all’interno delle mura casalinghe.

Se non avete mai conosciuto o visto un’opera di Vermeer non temete: il suo stile inconfondibile, fatto di sapienti giochi di luci e ombre, e pose “porcellanose” (spesso davvero realistiche), lo rende unico nel suo genere. La quasi sempre presenza di finestre aperte nei suoi quadri, che riflettono la luce vivida su ogni scena, cattura l’osservatore che indubbiamente rimane ipnotizzato, quasi entrasse nel quadro e nelle varie scene dipinte dall’artista olandese.

Passeggiamo insieme nella mostra

Iniziamo la visita percorrendo il lungo corridoio del bellissimo Rijksmuseum verso l’esposizione dell’artista olandese. La folla è tanta, visto il sold-out, ma non vi scoraggiate, vi aspettano ampie sale.

Vermeer exhibition. Photo Rijksmuseum/ Henk Wildschut

I primi quadri ci mostrano dipinti di scorci di Delft, casa natale di Vermeer, dove i giochi di luce vividi sono davvero un tratto inconfondibile del suo pennello. Probabilmente l’artista aveva passato tanto tempo ad osservare i canali e la luce che questi riflettevano anche sui palazzi attorno; ne è esempio perfetto Veduta di Delft (1660-1661). Tuttavia uno dei quadri, a mia detta, più significativi rimane Stradina di Delft (1668–1669); uno scorcio simmetrico che rivela grande sapienza di utilizzo della profondità nel dipingere due case adiacenti, aprendoci le loro porte su donne di casa attente ai lavori domestici.

I riflessi e prospettive, master by Vermeer

Continuando il nostro percorso nella mostra, superiamo i paesaggi e le raffigurazioni religiose di Vermeer, per arrivare ai quadri simbolo dell’artista. Tra i più famosi ricordiamo La lattaia (1658-1660). Siamo, come sempre, di fronte ad una finestra che fa entrare tutta la luce necessaria per riflettere sulle porcellane delle brocche di latte e acqua presenti, ma anche sulla chiara pelle della donna e sui suoi vestiti di amido bianchi. Sembra che il pittore olandese abbia scattato una foto su una scena di vita quotidiana, e l’abbia esposta.

La Lattaia – Vermeer – Press Kit Rijksmuseum

Un quadro di Vermeer dentro ai musei del mondo è davvero inconfondibile. Luci vivide e prospettive profonde e realistiche, si notano con grande facilità e piacere in chi le osserva. Sullo stesso filone abbiamo il quadro Donna che legge una lettera davanti a una finestra (1657 circa), dove il riflesso del volto della ragazza affacciata alla vetrata è pura perfezione. La luce che entra dall’apertura risplende dai bianchi colletti camicie e copricapi delle due protagoniste, insieme al pavimento a scacchi bianco e nero. Ci sembra tutto così vero.

La perla della mostra

Ed eccoci infine arrivati al quadro più amato e conosciuto del pittore: stiamo parlando del La Ragazza con turbante conosciuta anche come La Ragazza con l’orecchino di perla (1665-1666) uno dei volti più ammalianti e misteriosi dipinti nella storia dell’arte.

Chi era quella ragazza? Una serva? L’amante del pittore?

Su queste teorie sono poi nati romanzi e film che hanno portato a far conoscere Vermeer anche ai meno amanti dell’arte. Purtroppo questo prestito dell’opera dal Mauritshuis dell’Aia, città olandese vicina ad Amsterdam, durerà solo fino a fine marzo.

La ragazza con turbante – Vermeer – Press Kit Rijksmuseum

Freschezza, gioventù ed eleganza sono racchiuse insieme in questo volto che presenta una semplicità d’animo che ti spoglia da tutto. La luce della perla fa capire il punto da cui arriva la luce che si appoggia delicatamente sul volto della protagonista e sulle pieghe del suo copricapo. È tutto delicato e calmo. Può un quadro creare il silenzio seppur la mostra sia totalmente piena? Sì, grazie alla tecnica di Vermeer.

Verso la fine della mostra

Fra i capolavori più noti, ne troviamo tanti altri. Il Soldato con ragazza sorridente (1658 circa) dalla Frick Collection di New York (che ha effettuato un prestito importante per questa mostra), o il Bicchiere di vino (1659-1660) conservato nella Gemäldegalerie di Berlino. Scene di vita quotidiana che vengono rese immortali, e di altissimo livello, grazie alla tecnica del pittore.

Si potrebbe dire che Vermeer non lasci trapelare solo la luce, sui volti o sugli oggetti delle stanze, ma sappia anche far emergere le emozioni della scena. Parliamo della Lettera d’amore (1669-1670) quadro del Rijksmuseum, dove la padrona, intenta a suonare il suo liuto, riceve a sorpresa una lettera inaspettata consegnata dalla serva. Il dettaglio sui visi, anche se in lontananza con gioco di prospettiva, rende la scena ancora più intima e segreta, come forse era il contenuto della lettera.

Lettera d’amore – Vermeer – Press Kit Rijksmuseum

Ultimo quadro che citiamo, ma non meno importante, è Il geografo (1668–1669 ) conservato nello Städelsches Kunstinstitut di Francoforte. L’uomo, che ha “l’intelletto sulla testa”, cerca ispirazione dalla luce rivolto verso la finestra, come se letteralmente fossimo davanti ad un illuminato. Il contesto, attorno al protagonista, richiama il mondo della cultura con la rappresentazione di mappamondi e di un quadro con la mappa del mondo.  

Il geografo – Vermeer – Press Kit Rijksmuseum
Breve cenno storico dell’artista

Non sappiamo molto della biografia dell’autore, non ha mai lasciato traccia di scritti su di sé o sulla sua arte. Tutto è avvolto dal mistero, lo stesso che troviamo anche nei suoi quadri. Sappiamo, però, che nacque nel 1632 a Delft, in Olanda, dove rimase tutta la sua vita. La sua figura è considerata fra le più importanti in Olanda, insieme a Rembrandt, del “Secolo D’Oro”. La semplicità, la calma e la tranquillità sono altre caratteristiche tipiche dell’opera di Vermeer, insieme al forte effetto emotivo generato nello spettatore che rimane ammaliato dai suoi lavori.

La mostra di Vermeer conferisce all’osservatore una finestra sul suo mondo, sul suo percorso artistico inziale e sulle sue tecniche più rappresentative finali. Seguiamo l’autore fino al giorno della sua prematura morte, avvenuta nel 1675. Come riporta il sito del Rijksmuseum la mostra è sold-out ma, per qualche ultima speranza, potete provare l’applicazione di rivendita biglietti di eventi TicketSwap, nella speranza che qualche disdetta vi permetta di entrare in questa mostra magica.

a cura di
Francesca Bandieri
foto di
Vermeer exhibition. Photo Rijksmuseum press kit

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Francesca Bandieri

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