Skunk Anansie – Sherwood Festival, Padova – 30 Giugno 2022

Skunk Anansie – Sherwood Festival, Padova – 30 Giugno 2022
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Sul palco dello Sherwood Festival sono arrivati gli Skunk Anansie e con la loro musica ci hanno fatto fare un viaggio nel tempo, dagli anni ’90 ad oggi

R.Y.F.

Apre la serata Francesca Morello con il suo progetto solista R.Y.F. , un insieme di suoni elettronici, voce e chitarra. La gente radunata sotto il palco, complice una temperatura pompeiana, non è molta ma chi c’è apprezza decisamente il set.

R.Y.F. è un nome conosciuto nell’ambiente underground italiano ed è davvero emozionante sapere che è arrivata sui palchi grandi.

 “Quando ho fatto il mio primo concerto avevo 17 anni e mai avrei pensato, dopo vent’anni, che avrei condiviso il palco con Skunk Anansie”

Per un attimo, pur non essendoci mai stata, ho pensato di essere in un club berlinese o londinese degli anni ’90. Una voce dolce e limpida ed insieme graffiante, quella di R.Y.F. che si scontra con i suoni più acidi ed elettronici.

“Dedico questo concerto alle sorelle che difendono i diritti con i denti”

È un peccato che Francesca sia la prima della serata, avrebbe meritato di essere la vera opener di Skunk Anansie anche perché avrebbe certamente coinvolto il pubblico e scaldato l’atmosfera.

Manitoba

Niente, la gente ancora scarseggia e chi c’è è sparpagliato tra le varie zone birra/cibo ed il palco.

Il sottopalco in effetti inizia a vedere un po’ più di pubblico ma sarà solo al tramonto che da “gente” si inizierà a dire “folla”.

I Manitoba, giovane band toscana, approdano al grande pubblico con la partecipazione ad X-Factor nel 2020 ed il loro curriculum vanta l’apertura dei concerti di Fast Animals And Slow Kids, Mengoni e, nell’ultimo periodo, un featuring di Piero Pelù con il brano “Coltello” contenuto nell’EP “Colla”.

La band è al completo sul palco e Giorgia non rimane ferma un secondo saltellando e correndo sul palco.

È un genere forse troppo diverso per sonorità da quello che è il tema della serata e pur essendo una band molto brava sul palco, avrebbe probabilmente avuto una resa migliore in un altro contesto.

Skunk Anansie

Quando sta per arrivare il momento degli Skunk Anansie, partono in sottofondo i Prodigy. Già questo porta me e tutto il pubblico ad un’altra epoca.

Io, ad esempio, vengo immediatamente catapultata nella cucina di mia nonna negli anni’90. Piazzata lì. A 13 anni, in estasi davanti alla televisione a guardare MTV.

Erano gli anni dei Prodigy, appunto, e degli Skunk Anansie. Due band che per quei loro video così “sporchi” e visivamente violenti, inquietavano e allo stesso tempo affascinavano. Era un mondo totalmente diverso dal patinato e coloratissimo pop dell’epoca.

Ed eccoci quindi, catapultati dagli anni ’90 al 2022, sotto al palco ad aspettare l’arrivo di Skin.

Da come si presenta il palco, già si intuisce che le luci saranno un elemento importante della serata. Lunghe file di led a pochi metri sopra le teste della band e a lato palco.

Il palco di Sherwood, già molto alto, vede un’aggiunta di pedane che diventeranno una vera e propria passerella nel corso della serata.

Le luci si spengono e… inizia una serata incredibile.

Avevo già visto alcune foto delle date precedenti della band e sapevo che Skink si sarebbe presentata con un qualcosa sulla testa.

Eccola arrivare con delle lunghe corna ritorte, un misto tra Malefica e una diavolessa. Ed è proprio ciò che è Skin, una diavolessa.

Dalla primissima nota, della prima canzone, Skin diventa un animale sul palco ed è vero che siamo davanti ad una band strepitosa e storica. Lo si percepisce immediatamente. Si parte dalle origini con una “ballad” che fa immediatamente infiammare la serata “Yes It’s Fucking Political” direttamente dal 1996. E Skin, grande protagonista della serata, è inarrestabile su quel palco. Corre, salta, si mette in posa per i fotografi e nel bel mezzo del secondo brano scende e si lancia nel pubblico.

Ve lo immaginate? Skin che prende, scende, scavalca le transenne e si mette a cantare in mezzo alla folla adorante. Un gesto che non tutte le band di questo livello farebbero. Già da qui eleggo il concerto degli Skunk Anansie come uno dei migliori, se non il migliore in assoluto, del 2022.

L’Italia è il primo Paese di cui ci siamo innamorati nel 1995” dice Skink durante il concerto. Il pubblico ricambia l’amore verso la band cantando e ballando i pezzi più duri della band. L’età della folla è abbastanza varia, in maggioranza quarantenni che hanno vissuto la band dalle origini, molti hanno anche portati i figli. Bravi! Fateli crescere come si deve!

“Questa canzone l’abbiamo registrata nel 1995 e ve la dedichiamo. Vi suoniamo la versione originale che non facevamo dagli anni ’90.”

Il pubblico, chiaramente, con queste parole va in delirio. Parte Brazen (Weep) contenuto in Stoosh.

La serata va così, in un alternarsi di brani storici e nuovi. Con una Skin che ogni tanto parla in italiano e poi continua in inglese. Nessuna pausa, nessun momento di calma. La band è una macchina da guerra ed è anche un onore vedere una band che ha ancora tutti i membri originali.

Abbiamo assistito ad un pezzo di storia della musica in grande spolvero e che incredibilmente non ha risentito del passare del tempo. Un concerto incredibile e che è volato via tra una birretta e l’altra e che mi ha stampato un sorriso adorante in faccia per tutto il tempo.

Una nota a margine: si capisce che un concerto funziona quando non c’è fila per prendere la birra. Ieri sera le zone bar erano vuote.

Sherwood Festival si riconferma uno dei festival più importanti in Italia, capace di portare tutti i generi musicali, dall’underground al mainstream, dal rap al rock, passando per il death metal e l’elettronica.

R.Y.F.
Manitoba
Skunk Anansie

a cura di
Anna Bechis
foto di
Enrico Dal Boni

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Anna Bechis

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