Sabato 7 Maggio sono arrivati in Italia, sul palco della Kioene Arena di Padova, i 5 Seconds Of Summer, una delle band pop più famose degli ultimi anni.
Per la data padovana dei 5 Seconds of Summer, il pubblico alla Kioene è composto al 90% di ragazze, il resto sono genitori e qualche ragazzo. Mentre le ragazze corrono da una parte all’altra in preda a quell’emozione pre-concerto tutta adolescenziale e agli ormoni impazziti, i genitori gironzolano nel parterre (ma soprattutto fuori) con sguardi rassegnati e con borse e giacche delle figlie. Praticamente degli attaccapanni umani.
La Kioene è piena. Dal parterre alle tribune (persino quelle laterali al palco con visibilità ridotta se non del tutto assente) c’è una folla colorata. Entriamo nel palazzetto senza problemi e scopriamo che c’è un gruppo in apertura.
Pecca della serata, la band non era segnata sull’evento e ci perdiamo quindi buona parte del concerto.
Hinds
Le Hinds sono una band di Madrid tutta al femminile.
Non so se sia per le sonorità o per l’abbigliamento (probabilmente entrambi) ma è come un tuffo negli anni ’90. Mi vengono subito in mente quei film tipo “10 cose che odio di te” in cui i protagonisti vanno in un localino underground ad ascoltare la band del momento. Non so se sia una sensazione comune ma dubito, le ragazze attorno a me potrebbero essere quasi mie figlie (sigh).
Le Hinds comunque piacciono sia a me che al pubblico che risponde ballando in parterre e accendendo le torce dei cellulari creando un tappeto luminoso.
“La cosa più bella di questo concerto è vedere così tante ragazze sotto al palco”
L’attitudine rock delle Hinds è totale e riescono ad incantare il pubblico, cosa decisamente non facile per un gruppo spalla. A fine set tornano sul palco per salutare la folla ballando e saltando. Le quattro ragazze di Madrid si sono sicuramente guadagnate delle nuove fan.

E se l’attesa del concerto fosse essa stessa il concerto?
Il momento del cambio palco fa salire ancora di più l’hype tra la folla. Esco con la mia birretta per ingannare l’attesa e poco dopo escono 3 ragazze che in contemporanea si accendono una sigaretta dicendo “magari è come quando l’autobus è in ritardo, ti accendi una sigaretta e lui arriva. Magari ora iniziano”.
E sì, in effetti è così e con la prima nota le ragazze si smaterializzano ad una velocità impressionante.
5 Seconds of Summer
La band australiana nasce nel 2011 ed in questi dieci anni è passata da sonorità pop punk al pop rock degli ultimi lavori.
Alla prima nota il consueto boato da parte del pubblico, mi metto in un angolino ed inizia il concerto.
Il primo brano “Shame” e parte del secondo “Easier” vengono suonati all’interno di una gabbia a led luminosa scenograficamente d’impatto che rende i quattro membri della band quasi delle ombre dietro le luci. I visual e le luci sul palco non sono solamente un’ “aggiunta” allo spettacolo ma diventano protagonisti dando ad ogni brano una scenografia studiata ad hoc.

I 5 Seconds Of Summer sul palco sono una band affiatata e ormai rodata dagli oltre 10 anni di attività.
Luke Hammings, voce principale e chitarra, è inarrestabile e non mancheranno corse e salti per tutto il palco.
La band alterna momenti rock a quelli più intimi come durante “Amnesia”, brano contenuto nel primo album “Five Seconds of Summer” del 2014. “Amnesia” viene cantata quasi interamente dal bassista Calum Hood quasi al buio con i visual della città alle spalle.
La cosa bella dei 5 Seconds of Summer è il fatto che ogni membro della band canti e che quindi si smonti un po’ quella tradizionale figura del “capo”. Un altro momento abbastanza da pelle d’oca è “Jet Black Heart” cantata da Michael Clifford in un momento di sola voce e chitarra. Il canto del pubblico accompagna Clifford per tutta la canzone e soprattutto nel ritornello in cui il coro diventa quasi una cosa solo con la voce del chitarrista.
Una breve pausa per poi tornare sul palco per gli ultimi due brani “Ghost of You” e” Youngblood” giusto per terminare la serata con un tripudio di lucine accese .
Usciamo prima delle ultime note per non rimanere intrappolati nel traffico che da lì a poco intaserà la zona della Kioene Arena. Rimaniamo allibiti dal numero di genitori (e relative auto) che circondano la zona osando addirittura le doppie file.
La partecipazione al concerto è stata stupenda ed è sempre più bello vedere queste folle di ragazzi giovanissimi che corrono ai concerti e si conquistano le prime file. Fa ben sperare nei confronti di un settore, quello della musica live, che negli ultimi due anni è stato così affossato dalla pandemia.
Menzione d’onore a sti santi genitori che portano i propri figli ai concerti e si passano una serata in macchina o a vagare ricoperti di giacche e borse. Non fosse per loro, questi ragazzi si perderebbero le gioie della musica live.
Quello dei 5 Seconds of Summer è stato un concerto impeccabile su tutti i fronti che ha finalmente riportato la grande musica internazionale all’interno della Kioene Arena.
Scaletta:
- No Shame
- Easier
- More
- Want You Back
- Disconnected
- Take My Hand
- Red Desert
- Talk Fast
- Beside You
- Waste the Night
- Complete Mess
- Lover of Mine
- Who Do You Love (The Chainsmokers cover)
- Wildflower
- Best Years
- Easy For You To Say
- If Walls Could Talk
- Old Me
- Amnesia
- 2011
- Castaway
- She Looks So Perfect
- Teeth
- Jet Black Heart
- Ghost of You
- Youngblood
Hinds
5 Seconds Of Summer
A cura di
Anna Bechis
foto di
Enrico Dal Boni
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