The Last Duel: il ritorno in grande stile di Ridley Scott

The Last Duel: il ritorno in grande stile di Ridley Scott
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Dopo essere stato presentato fuori concorso alla scorsa edizione del Festival del Cinema di Venezia, il 14 ottobre è uscito nelle sale di tutta Italia The Last Duel, ultima fatica di Ridley Scott. In attesa di House of Gucci.

Scott è sempre Scott. Inutile girarci intorno. Può forse sbagliare qualche pellicola, incappare in alcune scelte discutibili, ma l’incisività e l’eleganza della sua regia rimangono ancora oggi impareggiabili.

Alla veneranda età di 83 anni, il buon Ridley insegna sempre cinema, ricordando a tutti come, nonostante qualche piccolo passaggio a vuoto o passo falso, il Maestro sia ancora lui.

La locandina di The Last Duel
Il ritorno di Ridley Scott

The Last Duel rappresenta una rinascita artistica per il regista britannico che, negli ultimi anni, aveva realizzato prodotti dalla resa alquanto zoppicante.

Alcuni di questi titoli sono finiti nel dimenticatoio, come The Counselor o Exodus, mentre altri alimentano ancora oggi le discussioni di cinefili incalliti e dei fan più sfegatati del regista. A tenere banco sono soprattutto Prometheus e Alien: Covenant.

Con The Last Duel Scott è invece riuscito a mettere tutti d’accordo. Pubblico e critica sono rimasti entusiasti della pellicola fin dalla sua prima proiezione alla scorsa edizione del Festival di Venezia, colpiti dalla magnificenza e dalla potenza narrativa e visiva del prodotto.

Con mano esperta, Ridley Scott porta sullo schermo una storia affascinante e crudele, potente e attuale.

Di cosa parla The Last Duel?

Il film ci catapulta nella Francia del XIV secolo, un paese in aperto conflitto con gli inglesi, in quella che sarebbe passata alla storia come Guerra dei Cent’anni. In questo scenario storico, Parigi fu palcoscenico dell’ultimo duello di Dio, svoltosi il 29 dicembre 1386.

Questo duello all’ultimo sangue venne richiesto dal cavaliere Sir Jean de Carrouges (Matt Damon), che accusò l’ex amico e ora rivale Jacques Le Gris (Adam Driver), scudiero favorito del Conte Pierre (Ben Affleck), di stupro nei confronti della moglie Marguerite (Jodie Comer).

La giovane nobildonna decise di non restare in silenzio davanti alla violenza subita e trovò la forza di denunciare l’accaduto. Così facendo espose però la sua vita a un grande rischio. Se Carrouges avesse trovato la morte in duello, anche lei sarebbe stata uccisa per aver testimoniato il falso.

Dalla storia vera al film

The Last Duel è tratto dall’omonimo libro di Eric Jager che, dopo un’attenta ricerca e un’accurata documentazione, riporta su carta un fatto realmente accaduto nella Francia del XIV secolo.

Il libro di Jager narra con dovizia di particolari tutte le vicende storico-politiche che coinvolsero i protagonisti principali della vicenda, delineandone con precisione carattere e temperamento.

Una fotografia nitida e sincera di un periodo storico dove ciò che contava era unicamente il potere degli uomini: Cavalieri, Conti e Scudieri forgiati da battaglie, sangue, conquiste, vino e sesso.

Jacques Le Gris (Adam Driver) e Sir Jean De Carrouges (Matt Damon)

In questo mondo virile e cavalleresco però, si leva una voce femminile. Una voce rotta dal dolore e dalla vergogna, ma capace di far tremare il potere maschile.

Una giovane donna che, da sola, ha sfidato un’intera nazione e si è ribellata a un potere maschilista opprimente e violento, dando vita a una palpitante lotta per la Verità.

Matt Damon e Ben Affleck di nuovo insieme

The Last Duel sancisce anche un altro ritorno. Quello della coppia di amici e colleghi Matt Damon e Ben Affleck come sceneggiatori. L’ultima volta fu nel lontano 1997, quando i due firmarono la sceneggiatura di Good Will Hunting, portandosi a casa l’Oscar.

Per The Last Duel, però, Damon e Affleck avevano bisogno di uno sguardo femminile per tracciare al meglio il profilo del personaggio di Marguerite, e hanno trovato l’aiuto di Nicole Holofcener.

I tre hanno perciò diviso la storia in tre grandi flashback, ciascuno raccontato dal punto di vista di uno dei protagonisti. Matt Damon si è dedicato alla prospettiva del suo personaggio, Affleck a quella del Jacques Le Gris di Adam Driver, mentre Nicole Holofcener si è focalizzata sulla versione di Marguerite.

Una divisione tanto affascinante quanto necessaria, capace di delineare tre versioni differenti di uno stesso evento. Tre potenziali verità. Una scelta narrativa in grado di restituire la complessità di un racconto dedicato alle prospettive, vere e proprie protagoniste della pellicola.

Matt Damon e Adam Driver

Ciascuno dei tre personaggi mette in scena ricordi e percezioni differenti di ciò che è accaduto. I punti di vista di Carrouges e Le Gris però sono viziati da ideali nobili e cavallereschi accecanti. Tra i due, infatti, si instaura una vera e propria battaglia per l’onore.

In questa schermaglia virile tra Cavaliere e Scudiero emerge l’unico punto di vista non offuscato da tali diatribe cavalleresche: quello di Marguerite. Un grido di Verità in una battaglia tra gli onori degli uomini. Una scintilla di ribellione e speranza per tutto il mondo femminile, adesso come allora.

Regia e cast

La regia di Scott non si perde nella ricerca spasmodica di virtuosismi, ma è al pieno servizio della storia, in modo tale da concentrarsi esclusivamente sui tre protagonisti principali e sulla loro interiorità, portandone in superficie pregi e difetti, virtù e contraddizioni.

Scott, infatti, regala solo brevi momenti di battaglie crude e sanguinose, dedicandosi poi ad osservare l’evoluzione psicologica e narrativa di Carrouges, Le Gris e Marguerite. Un racconto imperniato sull’onore e il tradimento, dove la parola trionfa sulla spada.

Scott non manca comunque di estasiarci con uno dei duelli più intensi e feroci degli ultimi anni, restituendo così tutta la brutalità e il realismo di un Medioevo sporco e forgiato da potere e inganno.

Jodie Comer

La grande riuscita della pellicola è anche merito di un cast in stato di grazia. Tra un rozzo e litigioso Matt Damon e un subdolo Adam Driver, ecco che spicca la performance di una straordinaria Jodie Comer, in grado di restituire tutta la fragilità e la forza di una donna capace di scuotere le fondamenta di un’intera nazione. Ottima anche la prova di Ben Affleck nei panni di un Conte Pierre dedito a feste e sollazzi.

Ve lo consiglio?

Assolutamente sì. Non è un film consigliato solo a coloro che amano i drammi storici o ai soli fan di Ridley Scott, ma anche a tutti quelli che adorano immergersi nelle pieghe di una storia fatta di sfumature, dove ad emergere è la percezione della verità. Una pellicola spettacolare e riflessiva, potente e incredibilmente attuale.

Il Trailer di The Last Duel

a cura di
Alessandro Michelozzi

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Alessandro Michelozzi

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