Paolo F. Bragaglia e Ganzfeld Frequency Test presentano “The Man From The Lab”
Il 5 novembre torna il compositore elettronico marchigiano con un nuovo lavoro a proprio nome dopo quindici anni dall’acclamato “Mystère du Printemps”.
Paolo F. Bragaglia, compositore elettronico marchigiano nato musicalmente in un mondo analogico, giunge ai nostri giorni digitali con “The Man From The Lab” attraverso un percorso caratterizzato dal costante interesse per la metamorfosi del suono attraverso i generi musicali.
Il concept dell’album
“The Man from the Lab” è il primo disco ad uscire a suo nome dopo l’acclamato Mystere du Printemps del 2006, per la storica Minus Habens Records e segue l’album YUG con il duo elettroacustico Synusonde del 2011. The Man from the Lab è la colonna sonora elettronica di un’immaginaria serie televisiva, prodotta in un’altra dimensione ed ambientata in un laboratorio di biologia sperimentale segreto e in un mondo distopico alla fine degli anni ’70, nel quale un virus sconosciuto arriva dal futuro per mano di un corriere misterioso.
Fantascienza, distopia e ucronia, come specchi tra diversi piani spazio-temporali, per attivare suggestioni musicali appropriate ad evocare umori e fantasmi del nostro mondo contemporaneo, in maniera immaginifica e con un un’estetica retro-futurista.
I nove brani dell’album sono fortemente ispirati dalle sonorità algide e sintetiche della new wave inglese elettronica a cavallo tra anni ’70 ed i primi anni ‘80. Al tempo stesso dialogano con i suoni elettronici contemporanei per situarsi fuori dal tempo ed evitare il cliché manierista della retromania a tutti i costi. Un uso intensivo di synth analogici vintage contribuisce a creare una trama sonora che rinforza lo spiazzamento temporale, componente fondamentale dello spirito dell’album.
The Man from the Lab è dunque un concept strumentale in cui l’autore condivide lo sforzo realizzativo con la coppia di producer Ganzfeld Frequency Test per un disco che è stato concepito, realizzato e prodotto durante il primo lockdown pandemico dello scorso anno. I titoli rimandano infatti a vari aspetti del mondo dei laboratori scientifici. Un album che, dopo lunghe esplorazioni in diversi territori musicali, rappresenta infine anche un omaggio ai suoni che hanno influenzato le origini della carriera del compositore e musicista marchigiano.
Cenni biografici di Paolo F. Bragaglia
Coinvolto nella scena storica della new wave marchigiana, ha dato vita a numerosi gruppi tra cui Tzar’s Revox e 3B Unit. L’esplorazione di nuovi mondi sonori l’ha sempre spinto a ricercare i possibili coinvolgimenti della musica con l‘immagine in movimento, la scena e l’architettura. Da qui, un’intensa carriera come compositore di colonne sonore, con lavori nella danza, nel teatro, nelle gallerie d’arte, con una costante fascinazione per il confronto tra melodia e sperimentazione.
Ha composto innumerevoli musiche per spot pubblicitari, documentari, musica per televisione e film proiettati in festival di tutto il mondo ed ha lavorato in numerosi spettacoli teatrali e audiovisivi. Profondamente coinvolto nell’uso delle tecnologie interattive per la fruizione della musica, ha anche ideato il progetto di realtà aumentata “Geotracks”, basato sulla geo-localizzazione di brani musicali e letture di poesie in luoghi sensibili.
Autore di sette album pubblicati, ha collaborato con un considerevole numero di musicisti, registi ed artisti e si è esibito con vari progetti in numerosi festival e in luoghi d’eccellenza. Fondatore e direttore del festival di musica elettronica Acusmatiq (ad Ancona, dal 2006) e fondatore del Museo del Synth Marchigiano dedicato agli strumenti elettronici vintage realizzati nella sua regione di origine.
La tracklist
- Monkey
- The Mixture
- The Man from the Lab
- Black Swan
- Rabbit’s Run
- Bat
- Stirrers
- Dust
- Dawn of the Mouse
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a cura di
Staff
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