Ecco i semifinalisti di Sanremo Giovani, tra sorprese, dubbi e conferme

Ecco i semifinalisti di Sanremo Giovani, tra sorprese, dubbi e conferme
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Da quando ho circa 4 anni, sono una fedelissima spettatrice del Festival di Sanremo. Crescendo, i miei compagni di scuola e poi di università mi prendevano in giro perché durante la settimana dedicata alla kermesse, io mi rinchiudevo in casa e passavo le mie serate attaccata alla tv.

Fatto sta che Sanremo per me rappresenta un’istituzione, forse l’unico passaggio televisivo che consacra un artista al successo vero. E per successo non intendo i numeri sulle playlist, ma il fatto che un artista arriva finalmente sulla bocca anche della nonna che mentre prepara la cena guarda Amadeus e della casalinga che stira le camice il pomeriggio mentre guarda Pomeriggio Cinque.

Sanremo Giovani 2021 ha battuto il record di iscrizioni nella storia della kermesse.

Sono state 961 le domande di partecipazione, un incremento di ben 119 unità rispetto allo scorso anno e che ha visto il Sud Italia in testa per numero di partecipanti.

Poniamo ora l’attenzione sui Giovani e cioè sugli artisti selezionati da Amadeus e dalla sua Commissione per calcare il palco dell’Ariston. Non tutti ce la faranno: da 61, infatti, sono diventati 20. Questi 20 si esibiscono ogni giovedì (in gruppi da quattro) in seconda serata su Rai uno per la trasmissione AmaSanremo (alla sua prima edizione) e diventeranno 10 a fine novembre.

Avincola
Difficile dare un parere generale delle canzoni.

Allo stato attuale in realtà gli artisti sono già 14 perché sono stati eliminati sei di loro durante le prime due puntata di Ama Sanremo. Per dovere di cronaca scriviamo anche i loro nomi: Ginevra, Scrima, Thomas Cheval, Gavio, Sissi e Murphy.

La finalissima del concorso andrà in onda il 17 dicembre in diretta su Rai 1 dal Teatro del Casinò di Sanremo con la conduzione di Amadeus. I 10 concorrenti saranno votati dalla Commissione musicale del Festival, da una giuria televisiva riunita per l’occasione e dal televoto.

Su Sanremo, si sa, ogni anno ci sono mille polemiche e l’opinione comune non è mai concorde con le scelte operate. Obiettivamente è facile che rimangano fuori artisti meritevoli di attenzione, in alcuni casi anche più di quelli che rientrano tra i selezionati, ma ogni gara vuole dei vincitori e quindi fa parte del gioco.

Le canzoni dei semifinalisti sono disponibili sul sito RaiPlay. Alcuni artisti le hanno già pubblicate sulle piattaforme digitali, altri invece hanno preferito giocarsi le carte diversamente.

La gara quindi è in essere, ma alcune cose sono già chiare.

Troviamo una buona dose di itpop che non fa mai male, una fetta di trap, una porzione per far contenti i ragazzi tra i 16 e i 22 anni. Ma per il resto? Difficile intravedere tra di loro il nuovo Diodato. Difficile anche trovare artisti che non abbiano dietro già uno storico o una fanbase consolidata.

Tra i nomi che mi hanno colpito maggiormente (bisogna vedere come renderanno dal vivo, perché è lì che si conferma o si ribalta l’impalcatura quasi perfetta delle canzoni in gara) ci sono: Avincola, Galea, Davide Shorty, Hu, Le Larve.

Le Larve

Entrando nello specifico Avincola ci aveva già provato l’anno scorso ed era arrivato in finale senza poi aggiudicarsi il posto tra i sei (a cui si aggiungono i due di Area Sanremo). Questo ritorno ha il sapore di un riscatto che probabilmente gli dovevano. Il brano che presenta si chiama “Goal” e ricalca l’indie di Gazzelle ma in chiave personale. Intravedo un’attitudine cantautorale che mi piace.

Galea si presenta con la sua “I nostri 20”, un cantato alla Lana del Rey che non avevo riscontrato nei suoi brani precedenti, una sicurezza sicuramente non figlia del caso. Dietro al progetto c’è il produttore Filippelli: questa canzone, infatti, potrebbe tranquillamente essere anche un brano della stessa Levante. Risulta credibile, una ballad attuale, ricorda le cantautrici del passato in chiave moderna, bel lavoro.

Davide Shorty non lo conoscevo in precedenza ma a quanto pare ero l’unica. “Regina” è un brano spiccatamente funky, un curriculum già avviato.

Hu presenta “Occhi Niagara”, un brano che potrebbe tranquillamente essere ballato nelle migliori discoteche del Paese (quando sarà possibile tornare a farlo). Non mi è rimasta impressa subito ma ad un ascolto più attento intravedo del potenziale. Molto Francesca Michielin.

In ultimo Le Larve, un nome plurale per un progetto al singolare targato Jacopo Castagna. Da qualche anno il suo nome gira nella scena romana, attitudine rock, un vero fuoriclasse, uno a cui non piacciono troppo le regole, di sicuro poco costruito e impostato. Jacopo sale sul palco ed è l’unico (finora) a non stonare. Questo si chiama talento e anche professionalità. La sua “Musicareoplano” è una canzone vera e in quanto tale arriva senza mezzi termini, dritta in faccia all’ascoltatore.

Per ora è tutto, tornerò con le pagelle per i 10 artisti che arriveranno alla finalissima e lì sarò spietata. Scherzi a parte, nessuna canzone in particolare mi ha fatto saltare dalla sedia, ma ci sono delle belle idee. Vedremo se qualcuno di loro mi farà cambiare idea in corso d’opera.

Io comunque vorrei fare una petizione per chiedere agli artisti emergenti di tornare a chiamarsi con il loro nome e cognome e bannare questi nomi d’arte sempre più banali.

I 14 attualmente in gara sono:
  • Alioth  – “Titani”
  • Avincola — “Goal!”
  • Chico – “Figli Di Milano”
  • Davide Shorty – “Regina”
  • Folcast – “Scopriti”
  • Galea – “I Nostri 20”
  • Gaudiano – “Polvere Da Sparo”
  • Hu – “Occhi Niagara”
  • I Desideri – “Lo Stesso Cielo”
  • Le Larve – “Musicaeroplano”
  • M.E.R.L.O.T – “Sette Volte”
  • Nova – “Giovani Noi”
  • Scrima –“Se Ridi”
  • Wrongonyou – “Lezioni Di Volo”
  • Greta Zuccoli – “Ogni Cosa Sa Di Te”

a cura di
Giulia Perna

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Giulia Perna

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