Gianle Lametà e la sua arte tra muri, carta e legno

Gianle Lametà e la sua arte tra muri, carta e legno
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Esattamente un anno fa per puro caso e grazie ad un suo murale mi sono imbattuta nel profilo di un ragazzo e ne sono rimasta completamente affascinata. Il suo nome è Gianle Lametà, un salentino con l’arte nel sangue.

Definire Gianle solo un illustratore sarebbe davvero riduttivo perché ha un’abilità di spaziare da un campo ad un altro con una velocità e una bravura disarmante. Gianle dipige, crea oggetti, inventa e disegna. Tutto ciò che rappresenta sembra abbia un significato a sé, qualche segreto nascosto tra un colore e un dettaglio.

L’aspetto che risalta maggiormente nelle opere di Gianle è l’autenticità, ogni singola creazione è unica e questo è sicuramente un elemento che che dona risalto e importanza a tutto ciò che prende vita dalle sue mani. Il tutto condito da una forte sensibilità.

Ma lasciamo che sia lui a raccontarci qualcosa in più….

L’INTERVISTA
Ciao Gian, rompiamo il ghiaccio e raccontaci un po’ di te, chi sei e quando hai dato il via al tuo percorso artistico?

Ciao Claudia, vengo da Lecce e ho 40 anni, inizio il mio percorso nelle arti visive a circa 16 anni quando comincio a vedere i primi graffiti tra le strade della mia città, ne rimango così affascinato da volerci provare in prima persona. Con lo pseudonimo di Noez comincio a realizzare i primi graffiti nel Salento e dal 2001 anche in Lombardia, dove ho vissuto per 13 anni! Nel 2013 ritorno a vivere a Lecce, spinto dalla voglia di sperimentare nuovi progetti visivi mi addentro nel mondo dell’illustrazione dove trovo nuovi stimoli sia su carta che su muro.

Scorrendo nel tuo profilo Instagram ci sono diverse cose che risaltano all’occhio e vorrei farti due domande a tal proposito: cosa rappresenta per te la balena che sembra quasi un elemento fondamentale della tua arte e come mai l’uso del colore viola come colore predominante?

La balena segna il passaggio definitivo da “writer ” a illustratore, simbolo di rinascita artistica e interiore. Avverto un legame intenso con la balena, che ciclicamente ripropongo in diverse illustrazioni. La balena nei miei disegni può volare, può essere fondamenta di una città immaginaria, può essere una lampada o un ciondolo di legno, in ogni caso non si ferma mai, continua a esistere in diverse forme e in ognuna di esse compie un viaggio onirico!Il  colore viola simboleggia l’attitudine a identificarsi con il prossimo, essendo io una persona molto empatica credo che mi rappresenti nella totalità del suo significato.

Sempre con riferimenti al tuo profilo social, è possibile osservare diversi stili e soprattutto rappresentazioni, sembra tu sia in continuo movimento ed evoluzione tra illustrazioni, murales, quadri e tanto altro ancora… qual è stata la prima opera realizzata e quale invece quella a cui sei particolarmente legato?

Mi piace pensare di non legarmi definitivamente ad uno stile in particolare che solitamente contraddistingue molti artisti, rendendoli riconoscibili a prima vista. Mi concentro sul contenuto e sulla voglia di far soffermare chi guarda un mio disegno, regalandogli l’occasione di poter spaziare tra immaginazione ed emozioni e di fare propria l’esperienza visiva che gli si propone davanti. Voglio potermi sentire libero di esprimermi a mio piacimento, tra muri, carta e pezzi di legno.

Tutte le mie opere rappresentano spesso un momento particolare della mia vita, sono legato ad ognuna di esse, ma ogni opera ha un posto ben preciso dove stare nel mondo ed io spero che possano essere godute nella giusta maniera. La mia prima opera realizzata? Un “bombing “su una cabina elettrica, molto brutto da vedere ma era li ogni volta che passavo col motorino ed io ridevo compiaciuto di quella scritta realizzata in 3 minuti circa.

Il mare con i suoi colori è un altro elemento centrale dei tuoi lavori, è più un tuo bisogno o un semplice desiderio di poterlo regalare anche agli altri?

L’acqua è il luogo di calma e tempesta, è la strada che percorre la barca ,è la casa della vita, è il luogo in cui ci ti puoi tuffare per andare a cercare nella sua profondità, il proprio “io” la parte più nascosta della propria anima.

Vuoi raccontarci come le tue illustrazioni diventano veri e propri oggetti di design o accessori? Oltre allo shop online dov’è possibile trovarti e acquistare le tue opere?

Tutto nasce da uno dei miei momenti di insoddisfazione artistica, quando disegnare non mi bastava più e sentivo la necessità impellente di dover lavorare qualcosa di solido, in questo caso il legno. Da qui nasce l’idea di realizzare collane, spille e lampade da muro, che con mia grande sorpresa hanno avuto un bel riscontro su larga scala. A breve aprirò il mio nuovo studio/laboratorio a Lecce, li troverete il mio piccolo paradiso, dove chiunque potrà venire a curiosare tra le mie opere, per condividere pareri, opinioni , sogni e progetti.

a cura di
Claudia Venuti

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Claudia Venuti

Claudia Venuti nasce ad Avellino nel 1987, a 14 anni si trasferisce a Rimini, dove attualmente vive e lavora. Oltre ad essere il responsabile editoriale della sezione musica di TheSoundcheck, è responsabile dell’area letteratura dell’ufficio stampa Sound Communication. Studia presso la Scuola Superiore Europea di Counseling professionale. Inguaribile romantica e sognatrice cronica, ama la musica, i viaggi senza meta, scovare nuovi talenti e sottolineare frasi nei libri. Sempre alla ricerca di nuovi stimoli, la sua più grande passione è la scrittura. Dopo il successo della trilogia #passidimia, ha pubblicato il suo quarto romanzo: “Ho trovato un cuore a terra ma non era il mio” con la casa editrice Sperling & Kupfen del Gruppo Mondadori.

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