G. Pillola: quando trap e indie sono la stessa cosa

G. Pillola: quando trap e indie sono la stessa cosa
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Abbiamo incontrato G. Pillola, originario di Genova ma trapiantato a Torino, ha trovato il giusto equilibrio per la propria narrazione personale, libero dai dogmi di un unico genere. Ha da poco pubblicato il singolo dal titolo Dove sei, un nuovo capitolo che fa collidere il mondo trap e indie per il membro di Bilogang, ora anche solista.

Gli abbiamo chiesto perchè il pubblico rap e il pubblico indie stanno diventando la stessa cosa, piani futuri e canzoni autobiografiche.
Ecco cosa ci ha risposto.

In che modo il tuo ultimo singolo rappresenta un cambiamento nel tuo percorso?

Credo che lo rappresenti da un punto di vista prima di tutto personale, ho fatto un cambiamento musicale abbastanza radicale dettato solo dalla mia necessità di evolvermi, e questa canzone ne è la prova, la mia musica era contaminata da altri generi musicali quando facevo rap prima, e in qualche modo alla fine sono stato assorbito da quelle stesse contaminazioni. Ascoltavo Enzo Carella e Gucci Mane e alla fine ha vinto Enzo.

Le tue, sono canzoni autobiografiche?

Sicuramente le ultime canzoni che ho scritto possono sembrare autobiografiche, ma a volte mi sembra di raccontare la storia di una stanza più che la mia, un po’ vorrei che fossero gli oggetti intorno a me a raccontare la mia storia e ad essere al centro della scena. 

A chi dice che nei tuoi brani ci sono influenze funk?

Citando il brano risponderei “ma che ne sanno?” A parte gli scherzi,  la traccia è prodotta da Blue Jeans, che oltre ad essere un ottimo bassista passa la sua giornata ad ascoltare funk e j-pop. Nell’ultimo anno abbiamo esplorato un sacco di sound diversi, ma devo dire che l’influenza del funk e della disco music anni 70/80 (rivisitata a nostro modo) è probabilmente il vestito che ci calza meglio.

Ma quali sono le tue influenze musicali, qualcosa che non ci aspetteremmo?

Sicuramente il sound che citerei per primo è quello del cantautorato ‘alternativo’ italiano anni 70 (Franco Fanigliulo, Enzo Carella, Ivan Graziani). Ovviamente l’hip-hop e tutte le sue derivazioni hanno giocato un ruolo importantissimo nella mia crescita artistica, ma sempre nella sua accezione più contaminata e ‘weird’. È molto difficile fare un riassunto di tutto ció che mi influenza, per esempio ultimamente sono parecchio appassionato della nuova disco music francese (Corine, Claire Laffut, Clara Luciani). 

Ascoltatori di indie e ascoltatori rap sembrano essere ormai la stessa cosa. Come mai?

Non so se sono la persona più adatta a cui fare questa domanda, comunque credo che l’avvicinamento di questi due generi sia dato più da un fattore mediatico che musicale, in generale penso che il rap sia un genere che ha una storia in continua evoluzione ma definita, mentre mi sembra che ‘indie’ ormai sia un termine davvero molto vago. 

Durante questo periodo di quarantena molti artisti si sono cimentati in dirette FB e contenuti simili. Sei incappato in qualcosa che ti ha colpito?

Devo ammettere di non essere sempre stato nel mood giusto per relazionarmi sui social durante la quarantena, ma all’inizio della restrizione ho creato e condiviso una Playlist sul mio profilo personale di Spotify con la musica che ho ascoltato in lockdown, e l’ho aggiornata con nuovi brani man mano che la quarantena si è prolungata, si chiama ‘L’amore ai tempi del Corona’. Non è facile ricordare qualcosa che mi sia piaciuto in particolare proprio perchè c’è stata un’esplosione di contenuti sui social e non mi sono sentito sempre nelle condizioni migliori per godermi la musica, in compenso sono diventato più nerd e ho comprato MineCraft.

E che cosa ti ha insegnato questo periodo di quarantena?

È stato un momento molto particolare, credo che, nonostante da un lato abbiamo visto varie dimostrazioni di come la musica possa vivere anche grazie alla digitalizzazione, la discografia avrà sempre bisogno della musica dal vivo per sopravvivere.

 Prossimi step?

Prima di tutto vorrei trovarmi una casa perchè vivo ospite sui divani dei miei amici da 10 mesi, nel frattempo ho tanta musica pronta e uno scooter da rottamare.

a cura di
Giulia Perna

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Giulia Perna

2 pensieri su “G. Pillola: quando trap e indie sono la stessa cosa

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