Drop – Accetta o rifiuta è il nuovo thriller diretto da Christopher Landon (Auguri per la tua morte). Nel cast Meghann Fahy, Brandon Sklenar, Violet Beane e Reed Diamond. Il film è prodotto da Blumhouse e distribuito dall’Universal. Nelle sale italiane a partire dal 17 Aprile.
Christopher Landon aveva fatto un lavoro più che discreto con il suo Auguri per la tua morte, creando una commedia/horror che, nonostante non avesse alcun guizzo particolare, riusciva ad essere intrattenente e perfetto per una serata leggera con amici. Drop punta ad essere più maturo del suo predecessore (almeno nell’idea e nei temi), ma c’è davvero riuscito?
Trama
Violet è una donna che dopo aver perso il marito (che le faceva violenza domestica), decide di uscire con Henry, uomo affascinante conosciuto sui siti d’incontro. La sera dell’appuntamento, non appena i due si siedono al tavolo del ristorante inizia però a succedere qualcosa d’inquietante.
Violet inizia a ricevere prima dei “digi-drops” (una serie di immagini e meme che ti arrivano sul telefono da un soggetto estraneo che si trova nell’arco di 15 metri dalla tua posizione) e poi dei messaggi da parte di una persona misteriosa che le dà un ordine ben preciso: o uccide Henry o suo figlio e sua sorella, rimasti in casa, saranno assassinati.

Gli aspetti interessanti del film
Andando subito dritti al punto, Drop ha un ottimo ritmo. Frenetico e senza momenti morti, rivelandosi anche molto divertente e “ludico”. Esattamente come Violet, lo spettatore inizierà ad analizzare ogni singola persona del ristorante con la quale la nostra protagonista avrà un interazione, per capire chi è il colpevole. Intelligentissima la scelta (ma qui gioca una forte componente soggettiva) di ambientare il 90% del film al ristorante, dando così la possibilità al film di sviluppare un una singola location vicende e personaggi.
Landon sceglie di buttare nel pentolone varie tematiche: si parla delle conseguenze dell’essere vittima di abuso e violenza domestica, di rapporti nati dai siti d’incontri e, in maniera più estesa, di come siamo scoperti e deboli di fronte alla tecnologia, dove anche una semplice app può trasformarsi in un’arma per ferire qualcuno.
Purtroppo il regista non approfondisce in maniera netta nessuno di questi aspetti, decidendo (in un modo talmente diretto e palese da risultare quasi ridicolo) di gestirli tutti quanti in una singola scena dove Violet e Henry, confidandosi, si esprimono riguardo ogni singolo tema del film.
Regia e recitazione
La regia, come in generale tutti gli aspetti tecnici del film sono veramente generici e fin troppo banali. Non c’è un singolo fotogramma o movimento di camera che rimarrà impresso nella testa dello spettatore. Sembra di assistere ad un film televisivo/piattaforma streaming, ma proiettato al cinema.
I dialoghi del film provano più volte a strapparti un sorriso, cercando di essere vivaci e simpatici, ma senza mai riuscirci. Il cameriere che li serve al tavolo è palesemente (per citare Boris) la linea comica del film, ma si rivelerà purtroppo il personaggio più fastidioso dell’intera pellicola.
Sottotono anche l’interpretazione degli attori, alternata da chi di espressioni facciali ce ne mette anche troppe e da chi ce ne mette troppo poche. Ci troviamo davanti a uno di quei casi in cui il doppiaggio italiano può migliorare l’intensità e la recitazione degli interpreti.

L’ultimo atto di Drop
Ora arriviamo alla componente più negativa del film. Gli ultimi venti minuti di Drop virano (senza fare spoiler) dal thriller all’action nel modo peggiore possibile. Sembra di assistere, tutto ad un tratto, alla versione sottocosto del più brutto capitolo di Die Hard o di Taken. L’atto finale è senza appello il motivo per cui il termine “americanata” è spesso usato con tono dispregiativo.
In conclusione
Drop in definitiva è un film che, nonostante l’importanza degli argomenti trattati, esattamente come Auguri per la tua morte non ha alcuna intenzione di lasciare il segno. Punta al puro e semplice intrattenimento, ma senza metterci anima e impegno. Se si vuole passare una serata tranquilla con amici va più che bene, ma l’unico modo per uscirne soddisfatti è guardalo senza aspettative.
a cura di
Andrea Rizzuto
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