Dal 7 aprile a Milano, nel multiculturale quartiere di NoLo, sarà possibile “immergersi” in un percorso artistico di speranza e rinascita contro la violenza di genere, raccontato con il linguaggio dirompente della stencil-poster art
Un’opera di street art veste un intero tunnel urbano di 72 metri per celebrare la forza delle donne in situazioni di oppressione, deprivazione ed emergenza a rappresentazione del loro percorso di rinascita.
L’iniziativa, dal titolo Almas: Voci di Coraggio, è promossa da Fondazione CESVI, in collaborazione con Atelier Spazio Xpò, e con il patrocinio del Municipio 2 di Milano, nella cornice della Milano Design Week con l’obiettivo di accendere i riflettori sulla condizione femminile in contesti caratterizzati da violenza e povertà o colpiti da crisi, come quello del Venezuela e della Colombia. Paesi interessati da un forte flusso migratorio e una grave crisi socio-economica.
Protagoniste dell’iniziativa sono le donne migranti venezuelane in Colombia, e le donne colombiane in stato di vulnerabilità, beneficiarie del progetto ALMAS, realizzato da CESVI in Colombia e finanziato dalla Cooperazione Italiana allo sviluppo, attraverso l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).
L’opera
L’opera artistica – visibile a partire dal 7 aprile e inserita nel calendario della guida Fuorisalone.it – è stata realizzata nel multiculturale quartiere di NoLo, all’interno del Tunnel Reload (via Padova, 89-91), dal maestro stencil artist, architetto e filantropo Pablo Pinxit, appartenente alla factory creativa Spaghetti Boost, con il contributo di AICS.
L’iniziativa, promossa da CESVI in partnership con Atelier Spazio Xpò, ha ottenuto il patrocinio del Municipio 2 di Milano ed è organizzata in collaborazione con le istituzioni locali quali: l’Assessorato al Decentramento, Quartieri e Partecipazione, Servizi Civici e Generali, l’Assessorato alla Cultura, l’Ufficio “Arte negli Spazi Pubblici”. La curatela è di Christian Gancitano per l’associazione Atelier Spazio Xpò, nell’ambito del patto di collaborazione “Tunnel Boulevard”.
Come dichiara Gloria Zavatta, Presidente Fondazione CESVI:
«Attraverso quest’opera vogliamo dare voce alle donne che, con determinazione e resilienza, costruiscono giorno dopo giorno un futuro migliore per sé e per le proprie comunità di appartenenza, ma anche invitare tutti ad interrogarsi sul valore imprescindibile dei diritti femminili, affinché ogni donna possa esprimere il suo potenziale senza limiti o barriere, in qualsiasi contesto. La manifestazione della Milano Design Week offre inoltre il palcoscenico ideale per ricordare che la casa non sempre è un rifugio sicuro, in alcuni casi può essere anche una prigione o un luogo da cui difendersi o fuggire», aggiunge «Siamo lieti di questa collaborazione artistica con Atelier Spazio Xpò e l’artista Pablo Pinxit, perché siamo fortemente convinti che l’arte, in tutte le sue forme, sia in grado di raccontare con una straordinaria sensibilità determinate tematiche e sensibilizzare con un linguaggio immediato e incisivo».
La dichiarazione di Marco Riccardo Rusconi, Direttore di AICS:
«Queste immagini raccontano le storie di donne che scelgono di riscattarsi da condizioni difficili, affermando la propria indipendenza economica e il diritto a uno spazio nella società. L’Agenzia è pienamente impegnata a sostenere questo percorso di autoaffermazione, contribuendo a una risposta integrata alla crisi migratoria. Un impegno che rafforza non solo la resilienza delle persone in mobilità, ma anche la loro capacità di integrarsi pienamente nelle comunità di accoglienza»

Un messaggio di speranza attraverso l’arte
L’opera di arte urbana Almas: Voci di Coraggio racconta il percorso di rinascita delle migranti venezuelane, delle donne migranti di ritorno colombiane e infine delle donne delle comunità ospitanti dei barrios periferici colombiani, coinvolte nel progetto implementato da CESVI in Colombia per l’emancipazione e l’inclusione socio-economica femminile.
L’installazione artistica celebra poi più ampiamente la forza delle donne in contesti difficili, attraverso una narrazione ipertestuale sviluppata all’interno del Tunnel Reload di via Padova.
Come racconta il curatore Christian Gancitano di Atelier Spazio Xpò
«Da un lato del tunnel sono raffigurati per icone alcuni valori legati alle culture e alle buone pratiche della rivalsa e dell’impegno civico femminile; dall’altro lato, è riprodotta una copia “specchio” dell’opera in colori più tenui, con frasi di donne note in diversi ambiti culturali e sociali»
Parte integrante dell’opera sono i ritratti fotografici scattati alle donne nell’ambito dei progetti di CESVI in Sudamerica.
«La tavolozza cromatica delicata e la presenza del blossom floreale vogliono trasmettere un messaggio di speranza e rinascita, di riferimento alla forza e bellezza della natura che rinasce ogni stagione, come simbolo positivo dell’empowerment femminile e dell’attenzione alla lotta contro la violenza di genere»
Gancitano.
L’inaugurazione dell’opera ha visto la partecipazione dei rappresentanti di CESVI, Gloria Zavatta Presidente e Roberto Vignola Vice Direttore Generale; del curatore Christian Gancitano e dell’artista Pablo Pinxit e delle istituzioni locali nelle figure di Gaia Romani, Assessora al Decentramento, Quartieri e Partecipazione, Servizi Civici e Generali del Comune di Milano; Alice Cosmai, Responsabile dell’Ufficio “Arte negli Spazi Pubblici” del Comune di Milano; Simone Locatelli, Presidente del Municipio 2 di Milano; Arianna Curti, Vice Presidente e Assessora alla Cultura del Municipio 2 di Milano; Donatella Ronchi, Assessora alle Politiche Sociali del Municipio 2 di Milano; Elisabetta Bianchessi, Ass.T12LAB capofila firmatari del patto di collaborazione Tunnel Boulevard.
La dichiarazione dell’Assessora alla Partecipazione Gaia Romani:
«Un luogo liberato dalle auto e restituito alle persone si arricchisce ancora, con un progetto importante che veicola un messaggio di emancipazione femminile e al tempo di stesso di speranza e rinascita. Un’occasione per riflettere sulla figura delle donne in contesti di povertà e guerra, coloro che portano addosso i segni degli abusi e delle violenze subìte, ma anche il carico nella gestione di ciò che resta dopo un conflitto. Tunnel reload è diventata la prima galleria di “poster art“ pubblica a Milano, grazie a ad un percorso nato dal basso che ha visto collaborare insieme tante energie diverse, ed è oggi uno spazio rigenerato dove incontrarsi e far crescere occasioni di comunità e inclusione sociale, in uno dei quartieri più multietnici della città».
La migrazione venezuelana in Colombia e il progetto Almas
L’America Latina ha visto negli ultimi 5 anni il più grande flusso migratorio interno della sua storia, con quasi 7 milioni di persone che hanno lasciato il Venezuela per raggiungere i Paesi vicini. Da oltre un decennio, infatti, il Venezuela è colpito da una crisi che ha condotto la Nazione al collasso economico con conseguenze drammatiche sul piano umanitario. Attualmente sono oltre 20 milioni le persone che, nel Paese, hanno bisogno di assistenza umanitaria: l’82% dei venezuelani soffre di insicurezza alimentare e quasi il 70% versa in condizioni di povertà multidimensionale.
La principale destinazione della popolazione venezuelana in fuga è la Colombia, che attualmente accoglie oltre 2,8 milioni di rifugiati. In Colombia, però, la condizione dei migranti non è facile e le criticità maggiori riguardano proprio le donne, molto esposte ai rischi di sfruttamento e violenza a causa della loro vulnerabilità economica. Le condizioni di precarietà aumentano, inoltre, il rischio di sfruttamento lavorativo, con tante donne costrette ad accettare impieghi non regolamentati o sottopagati.
Come spiega Roberto Vignola, Vice Direttore Generale di Fondazione CESVI
«Nonostante l’introduzione del programma di Status di Protezione Temporanea (ETPV) e di altri programmi di regolarizzazione le donne migranti continuano ad avere molte difficoltà a entrare nel mondo del lavoro: la mancanza di accesso a programmi di formazione adeguati, unita alla discriminazione e agli stereotipi di genere, limita fortemente le opportunità di ottenere impieghi stabili e dignitosi, rendendo difficile per loro ricostruire una vita sicura. In Colombia le donne migranti lavorano di più, guadagnano meno e la qualità di condizioni del loro lavoro è inferiore a quella delle loro controparti colombiane».
Per rispondere a questa emergenza, CESVI con il progetto ALMAS (Azione per il Lavoro, la Migrazione e un’Accoglienza Sinergica in Colombia) contribuisce al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione venezuelana in Colombia, con specifica attenzione a donne e giovani nelle città di Santa Marta e Barranquilla, attuando un modello sostenibile che connette attori pubblici, privati, società civile e comunità migranti.
Il programma, in particolare, ha l’obiettivo di garantire l’inclusione socioeconomica delle donne venezuelane migranti e rifugiate, e delle donne colombiane, migliorando i servizi locali che permettono l’accesso alla formazione (utilizzo nuove tecnologie, servizi di cura dei bambini, attenzione psicologica e accompagnamento legale e orientamento) e favorendo l’occupazione e l’imprenditorialità. Tra le azioni principali, il progetto ALMAS propone servizi di cura dei bambini, supporto psicosociale e accompagnamento legale. Prevede poi nello specifico il coinvolgimento totale di 1.200 donne in percorsi di orientamento e apprendimento, l’accesso a strumenti finanziari e di sviluppo imprenditoriale.
«Attraverso il progetto ALMAS centinaia di donne, vittime di violenza e povertà, stanno costruendo il proprio futuro e la propria indipendenza economica. La maggior parte delle beneficiarie, dopo il percorso formativo, sono riuscite ad avviare attività imprenditoriali che garantiscono a loro e alle loro famiglie sostenibilità e integrazione socio-economica» conclude Roberto Vignola.
Il progetto ALMAS sarà raccontato anche in un podcast realizzato dal giornalista Valerio Nicolosi, che ha partecipato a una missione in Colombia con Fondazione CESVI. Il trailer è già disponibile.
a cura di
Staff
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