L’Unipol Forum viene messo a ferro e fuoco dai Falling In Reverse e gli Hollywood Undead per l’unica data italiana del loro tour The Popular Monstour II
Probabilmente gli stessi Falling In Reverse devono avere sottovalutato la mole di fan che li aspettava in Italia, perché come prima sede per ospitare il loro show avevano scelto il Fabrique di Milano, per poi trovarsi costretti a passare al ben più capiente Unipol forum.
Altro motivo dello spostamento potrebbe essere il rifiuto da parte del Fabrique di ospitare una band che avesse la volontà di dare letteralmente fuoco al locale. Sì perché i Falling In Reverse non si sono certo risparmiati nel portare un po’ di calore in queste giornate fredde.
Scherzi a parte, ci hanno pensato gli Hollywood Undead a preparare il pubblico a dovere prima dell’arrivo della portata principale, con ben 12 canzoni. Più che special guest direi vere e proprie co-star.
Il concerto
Alle 21.30 è il momento dei Falling In Reverse che, sulle note di “Highway To Hell” degli AC/DC, mostrano attraverso il maxi schermo la loro entrata in scena ripresa dalla telecamera, mandando in visibilio i fan.
Lo schermo sarà protagonista del concerto, perché a ogni canzone mostrerà le immagini dei video musicali annessi, accompagnando le esibizioni ma anche un po’ distogliendo l’attenzione dai membri della band.
Si parte con la recente “Prequel” che mette subito in chiaro il volume e l’energia che permeeranno il palazzetto per tutto lo show ma, soprattutto, che Ronnie Radke è venuto a Milano per mostrare quello di cui è capace con la sua voce.
Lo show prosegue con canzoni vecchie del periodo Pop Punk della band americana e quelle più recenti che appartengono maggiormente al genere Metal. Da questo si evince quanto i Falling In Reverse abbiano un po’ faticato a trovare una propria identità nell’arco della loro carriera, imboccando forse la strada migliore proprio nell’ultimo periodo, che ha portato a un netto aumento di ascolti e fan.
Sono infatti i brani tratti dall’album “Popular Monster” ad avere avuto più successo, e la band ha deciso di inserire quelli più popolari proprio alla fine del concerto, in un’encore piuttosto particolare.
Encore
Dopo una brevissima pausa, infatti, la band torna sul palco esibendosi in “All My Life” e dando vita alla storia del personaggio di Ronald, raccontata all’interno dei video musicali delle canzoni “Popular Monster”, “Voices In My Head”, “Ronald” appunto e “Watch The World Burn”.
In questi video Ronald si mostra come un superuomo, un semidio che sembra paragonarsi a Gesù in “Prequel” e con una forte rabbia che lo governa.
Questo personaggio con poteri simili a quelli di Superman affronterà varie peripezie e commetterà atti indicibili nel suo percorso, fino quasi a bruciare il mondo.
Ed è proprio per l’ultima canzone “Watch The World Burn” che Ronnie avverte coloro che vogliono stare al sicuro di lasciare immediatamente il palazzetto, perché di lì a poco avrebbe “dato fuoco a tutto il locale”.
Ma se pensate che stesse usando un eufemismo vi sbagliate di grosso, perché le fiamme hanno illuminato a giorno il forum e Ronnie ha impugnato una specie di lanciafiamme, con le stelle filanti al posto del fuoco, ma che comunque hanno fatto il loro lavoro.
Per non parlare del fatto che le pareti e il pavimento hanno tremato come se stesse per crollare tutto.
Conclusioni
Ronnie ci ha tenuto a dire che non si aspettavano così tante persone per un loro concerto e che già in America sarebbero sembrate tantissime, figuriamoci in Italia. Ma se hanno avuto così tanta affluenza è sicuramente perché se la sono meritata e il percorso intrapreso con l’ultimo album sta iniziando a dare i suoi frutti.
Il concerto è stato senza dubbio spettacolare e pieno di energia ma, purtroppo, è durato poco.
Infatti i Falling In Reverse si sono esibiti per poco più di un’ora, facendo solo due canzoni in più degli Hollywood Undead che dovevano essere degli ospiti e non una delle band principali.
Detto questo lo show è sicuramente valso la pena e, come si suol dire, è stato breve ma intenso.
a cura di
Edoardo Iannantuoni
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