Robert Plant feat. Suzi Dian – Gran Teatro Geox, Padova – 20 ottobre 2024
Prosegue il tour nei teatri della leggendaria voce dei Led Zeppelin
Robert Plant e Suzi Dian incendiano i cuori accorsi al Gran Teatro Geox di Padova praticamente stracolmo, per quella che è l’unica data veneta del tour “Saving Grace”.
Il leggendario frontman dei Led Zeppelin, accompagnato dalla soave voce di Suzi Dian e dai fantastici Oli Jefferson (percussioni), Tony Kelsey (mandolino, baritono, chitarre acustiche) e Matt Worley (banjo, chitarre acustiche, baritono, cuatro), stanno portando nei maggiori teatri italiani il progetto già presentato nelle venue a cielo aperto nell’estate del 2023.
Uno spettacolo che, per chi ha già potuto apprezzarli sotto i cieli stellati estivi, ricalca in buona parte quello già presentato lo scorso anno
Per me, che in quell’occasione avevo già potuto ammirare la leggenda vivente a Macerata, è stato in realtà uno spettacolo diverso, dove la differenza è stata messa in campo da un pubblico mai come stavolta fibrillante, che ha reso l’atmosfera particolarmente elettrica.
In effetti, già all’arrivo al Geox si notava un’attesa particolarmente spasmodica per un evento in teatro. Dopo 8 anni torno in luogo che già allora era notevole, ma che trovo migliorato sotto alcuni aspetti, a partire dalla viabilità (solo un quarto d’ora dal centro e senza code infernali) fino al piazzale antistante, organizzato a modo per accogliere il pubblico con biglietteria e ristoro.
La hall del teatro, pure quella con punti ristoro organizzati e bagni efficientissimi, si presta a rendere l’attesa ancora più concitata con l’intrattenimento del dj set con musica a tema.
Insomma, se l’accoglienza è questa, lo spettacolo non può essere da meno
E, manco a dirlo, lo show supera ogni aspettativa.
Il pubblico, fin dall’ingresso in scena dei musicisti, fatica a trattenersi sui seggiolini. Il visibilio è totale quando fanno il loro ingresso Suzi Dian e Robert Plant.
Suzi, introdotta come un angelo da Plant, ha una dote vocale che si sposa alla perfezione con l’estro magico di Robert, che a mio parere sfodera un’estensione ancora migliore di quella apprezzata nell’estate 2023, insieme a una sagace ironia che lo contraddistingue.
Quei vocalizzi e quegli acuti ci trasportano indietro negli anni’70, a quel rock senza tempo che ha scolpito il nome dei Led Zeppelin nel firmamento della musica immortale.
Ma il presente di Robert Plant si chiama “Saving Grace”, con la rivisitazione di canti popolari e celebri brani dei grandi artisti dello scorso secolo e del passato recente, che grazie alle abilità musicali di Worley, Jefferson e Kelsey diventano un viaggio nel tempo e nello spazio.
Introdotti col canto popolare inglese “The Cuckoo” che si lega al profondo sud degli USA a colpi di banjo, ora con i ritmi orientali nelle atmosfere da mille e una notte nella rivisitazione di “Everybody’s Song” dei Low.
Poi ancora nell’Irlanda del ‘700 con il canto della tradizione popolare “As I Roved Out”, per non parlare della struggente ballad “Orphan Girl” di Gillian Welch.
Non potevano mancare ovviamente gli omaggi ai Led Zeppelin, con “Four Sticks”, “The Rain Song” e “Friends”, la quale ci trasporta dritti nel bis nel quale ovviamente, come consuetudine consolidata, il pubblico si riversa ai piedi del palco.
E gli occhi di tutti strabiliano nell’osservare Plant a pochi passi dai propri cuori, che battono all’unisono il ritmo dei brani “Gallows Pole” e “And We Bid You Goodnight”, con il quale Dian e Plant ci danno la buonanotte, anche se prendere sonno sarà davvero dura.
Un ringraziamento speciale a D’Alessandro e Galli.
a cura di
Emmanuele Olivi
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