8 cartoni animati che vedevamo in fascia protetta e che ora farebbero adirare il MOIGE

8 cartoni animati che vedevamo in fascia protetta e che ora farebbero adirare il MOIGE
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Tra esplosioni di corpi e corpi succinti proiettati sul tubo catodico a ora di merenda, vi portiamo a spasso tra 8 cartoni animati che, se venissero mandati in onda ora tra le 15:00 e le 18:00 come un tempo, farebbero svenire i capi del MOIGE.

Noi nati tra gli anni ‘70 e ‘80, quindi oramai vecchi, abbiamo pranzato con Kenshiro che faceva esplodere i nemici. Abbiamo fatto merenda con pancarrè e Nutella mentre tre sorelle furbissime e con tute ultra succinte rubavano a destra e a manca o con un giocatore di basket alto un metro e quaranta dal nome Gigi e cognome Latrottola che sbavava dietro le giovin fanciulle. Abbiamo cenato con City Hunter (per i puristi, Ryo Saheba) che esternava fiero una dipendenza da patata non indifferente. Siamo rimasti confusi e al tempo stesso abbiamo aperto la nostra mente con Ranma ½.

Insomma, almeno due generazioni hanno potuto guardare in televisione alcuni dei cartoni animati che oramai sono considerati leggendari e iconici anche dai più giovani (il sottoscritto considera ultra giovane anche chi è nato nel 2000, ma è un bias cognitivo). La differenza sostanziale è, per l’appunto, la modalità di fruizione: una volta eravamo legati a fasce orarie precise, pena la perdita della puntata o parte di essa, oggi invece con Netflix e le altre piattaforme streaming possiamo decidere noi stessi quando e cosa guardare.

Gen Z e Gen Alfa, capiteci. Comprendete

È dunque difficile far capire a un gen Z o peggio a un gen alfa perché 25 o 30 anni addietro potevano essere trasmessi cartoni di vario genere in fasce orarie considerate “protette”. Perché dopo un Sanpei potevi trovare tranquillamente un combattimento all’ultimo sangue tra Sauzer e Kenshiro alle 18:00 su 7Gold (in Abruzzo TVQ) mentre sorseggiavi il tuo succo di frutta alla pera in un brick di pura plastica, o vedere Shampoo trasformarsi da gattina a essere umana nuda dotata di simpatici seni alle 17:00 su TMC (Tele Montecarlo, canale 7, odierno La7). Il tutto mentre Italia1 trasmetteva un solo apparente innocente “Mila e Shiro”.

Ecco dunque un listone in ordine sparso di 8 cartoni animati che una volta venivano trasmessi in fasce orarie protette senza alcun problema, e che ora, invece, non verrebbero proiettati. Un simpatico elenco che farà triggerare il MOIGE in un nanosecondo. Cominciamo.

Disclaimer: verranno usati i titoli “italianizzati” (esempio: Ken Il Guerriero anziché l’originale Hokuto No Ken) per una semplice scelta: all’epoca li conoscevamo in quella maniera.

Ken Il Guerriero

Andato in onda in tutte le fasce orarie possibili ad esclusione della prima mattina, Kenshiro e i suoi colpi micidiali hanno accompagnato pranzi, spuntini e preparazione di cene di tanti di noi. Corpi che esplodono, filosofia profonda mentre saltano braccia, si deformano crani umani e tua madre scola la pasta. Ricordo un giorno, poco prima delle 14:00, mio padre, all’epoca sulla soglia dei 50 anni, rientrare a casa dal lavoro, tutto trafelato perché non voleva perdere la puntata in cui Raoul combatte contro Rei. Tensione, cazzotti che fanno esplodere i cattivi (ma anche i buoni) e chitarrina con sugo e pallottine: un connubio poetico.

Ranma ½

Essere innamorati di Ranma quando si trasforma in ragazza? Se sono invaghito di Shampoo, pur sapendo che si trasforma in un gatto, devo considerarmi un amante del furry? Devo essere divertito da quel vecchio maniaco sessuale di Happosai o devo schifarmi? Vorrei adottare un porcellino nero, ma se con l’acqua calda si trasforma in Ryoga, è da considerarsi sequestro di persona? Tra dubbi esistenziali e cotte preadolescenziali, Ranma ½ veniva trasmesso nel pomeriggio (prima su TMC, anni più tardi su Mtv) con una censura quasi inesistente.

Hai 10 anni, vedi Ranma ragazza che cerca di svicolarsi dai guai ammiccando e smetti di pensare al pancarrè quadruplo con Nutella che hai in mano. O rimani incuriosito da Shampoo che fa la gatta (tutt’altro che) morta con Ranma. Come siamo cresciuti evitando di diventare dei pervertiti, è ancora un mistero per me. Per le diottrie perse, no, su quello non ho dubbi.

Team Shampoo da sempre
City Hunter

Ryo Saeba, Kaori… Per me erano semplicemente Hunter e Greta. Con tutta la carrellata di bellissime comprimarie come la detective Selene, Miki, Reika e tante altre, alle 19:00 ti dicevi: “Vabbè, studiare ho studiato, Street Fighter 2 l’ho finito per l’ennesima volta…”. E guardavi le puntate, ti divertivi e delle volte (sul finale di stagione molte volte) capivi anche che Hunter non era solo un simpatico bricconcello con il vizio della patata e che Falcon, Selene e la stessa Greta avevano tantissime sfaccettature caratteriali interessanti. Insomma, una botta all’ormone e un’altra al cervello. Il tutto mentre aiutavi a preparare la tavola.

Ryo Saeba spirito guida
Gigi la trottola

Uno dei cartoni animati perduti per le generazioni odierne, perché non viene riproposto da nessuna parte e, forse, anche l’appeal non è più quello di un tempo. Una sorta di giovane Happosai con il sogno di diventare uno dei giocatori di Slam Dunk: forse troppo. Eppure verso le 16:00, sull’emittente televisiva locale, tra un umorismo simpatico e l’ossessione per le mutandine che all’epoca tu, spettatore undicenne, faticavi a comprendere, ti divertivi. Tra l’altro il buon Gigi prendeva ceffoni ogni puntata.

L’immagine di anteprima del video dice tutto
L’Uomo Tigre

Violento fino al midollo ma, un po’ come Ken Il Guerriero, sempre mosso dal messaggio “la violenza fine a se stessa non risolve nulla”. Tranne per l’ultima puntata. L’ultima, stracazzo, fottutissima, devastante, traumatica puntata. Naoto che inizia a ridere come uno psicopatico. Piange. Ride. Sguardo fisso. Il Grande Tigre sul ring, fino a un attimo prima pieno di sé, sicuro, gagliardo e persino contento di aver smascherato l’Uomo Tigre, inizia ad avere paura. Tecnicamente si dice “inizia a cagarsi addosso”. Il resto non lo descrivo. Quando mi capitò sotto gli occhi quest’ultimo episodio ero già grandicello, sulla via dei 14 o 15 anni. Eppure mi devastò.

Non è l’ultimo episodio. In confronto, questo spezzone è degno dell’Orso Balosso dell’Albero Azzurro
Lamù

Lamù, come cartone animato, fatico a ricordarlo io, figuriamoci chi è nato a metà anni ‘90 o, peggio, nei primi 2000. Fatto sta che, nel sottobosco delle reti televisive private regionali, Lamù è stato trasmesso parecchio e per parecchio tempo. La storia non è scabrosa, ma la versione italiana come al solito ha travisato e mascherato alcune dinamiche. Fatto sta che nell’immaginario odierno, pensare a una sua messa in onda nella fascia pomeridiana, è arduo.

Esempio di taglia-e-cuci
Georgie

“Ma come? Lo trasmettono ancora!”, direte voi. Eh, un attimo. Lo trasmettono con il taglia-e-cuci realizzato all’epoca per l’edizione italiana, dove non si menzionano assolutamente i semi-incesti, le torture o gli ammazzamenti (sì, non è italiano corretto, ma mi piace la parola “ammazzamenti”, dà quel tocco di bucolico come era il paesaggio del cartone animato). Immaginereste una messa in onda di Georgie senza tagli, con un adattamento dei dialoghi più aderente all’originale? Ecco…

La famiglia modello
Tom & Jerry

“Ma sei impazzito? Cosa c’entrano Tom e Jerry in questa classifica?”. Nulla. Oppure sì. Ho pensato e ripensato: ho la fortuna di avere due nipoti e negli ultimi anni ho visto con loro alcuni cartoni animati. Fatta eccezione per Gumble ‘n’ Gumble (miglior cartone animato non-sense degli ultimi tempi), non ce n’è uno che abbia la dinamica “protagonista vuole accoppare l’altro protagonista perché sì”. Poi d’accordo, è tutto molto ilare, ma se Tom & Jerry non fosse mai esistito e se venisse trasmesso per la prima volta ora, sono sicuro al 100% che il MOIGE metterebbe a ferro e fuoco il mondo pur di toglierlo dalla messa in onda.

Botte a caso perché sì

a cura di
Andrea Mariano

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Andrea Mariano

Andrea nasce in un non meglio precisato giorno di febbraio, in una non meglio precisata seconda metà degli Anni ’80. È stata l’unica volta che è arrivato con estremo anticipo a un appuntamento. Sin da piccolo ha avuto il pallino per la scrittura e la musica. Pallino che nel corso degli anni è diventato un pallone aerostatico di dimensioni ragguardevoli. Da qualche tempo ha creato e cura (almeno, cerca) Perle ai Porci, un podcast dove parla a vanvera di dischi e artisti da riscoprire. La musica non è tuttavia il suo unico interesse: si definisce nerd voyeur, nel senso che è appassionato di tecnologia e videogiochi, rimane aggiornato su tutto, ma le ultime console che ha avuto sono il Super Nintendo nel 1995 e il GameBoy pocket nel 1996. Ogni tanto si ricorda di essere serio. Ma tranquilli, capita di rado. Note particolari: crede di vivere ancora negli Anni ’90.

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