Naska continua a girare l’Italia (e l’Europa) con il suo Summer Fucking Tour e anche quest’anno torna al Bay Fest a Bellaria Igea Marina.
Idee per Ferragosto? Qui in Romagna sappiamo sempre dove trascorrere la settimana più attesa dell’estate. Ovviamente al Bay Fest a Bellaria Igea Marina, il festival punk rock più divertente di tutti. E a chiudere come headliner l’edizione 2024 del Bay Fest, c’è proprio Naska.
Il concerto
L’ultima giornata di festival si riscalda grazie all’esibizione della band tedesca, gli ITCHY e i Lost. Due ore di pop punk che caricano il pubblico del Beky Bay.
Prima delle 22.30 spunta sul palco una gigantesca A anarchica rossa e da qui a poco si inizia a saltare e a cantare a squarciagola.
Naska sale sul palco e inizia subito a pompa con “Pronto Soccorso”, “7 su 7“, “Schiena Dritta” e tutto il pubblico lo segue nel suo saltare di qua e di là dal palco.
Lui si diverte e noi ci divertiamo con lui. Un’ora e mezza di poghi, di salti e anche qualche momento da torce nei telefoni. “O mi uccidi” fa esplodere il Bay Fest in un coro fortissimo, tirando fuori da dentro di noi un po’ quella parte emo che ognuno di noi ha dentro di sé.
E si continua alternando canzoni di “Rebel” e “La mia stanza”. Fino ad arrivare a “Berlino“, il nuovo singolo del 2024, che fa ballare tutto il Beky Bay come se fossimo al Bergheim. Come ad ogni concerto di Naska non potevano mancare i reggiseni volanti. Anche se in questa tappa del tour il pubblico è ben eterogeneo, ragazzi e ragazze di tutte l’età.
Non poteva mancare ovviamente il surfing di Naska sulla folla sulle di “Punkabbestia” a concludere un concerto dinamico e divertente.
Diego Naska, noi continuiamo a farci i pop corn
Cosa gli possiamo dire al giovanissimo cantante marchigiano? Si percepisce sin da subito la sua voglia di stare in mezzo alla gente, e alla sua genuinità di fare musica. E il pubblico lo ama proprio per questo. Con i suoi concerti riesce a fare uno spettacolo, dove il fine non è la perfezione, ma è il divertirsi ancora e ancora. Sempre di più
Perciò, vai Diego. Tu continua a riportare a galla il pop punk!
A cura di
Martina Giovanardi
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