Pride e moda: connubio perfetto
Quale giorno migliore per sfoggiare i propri outfit se non durante il Pride?
La moda spesso la associamo alle sfilate, e quale passerella se non la strada durante la parata del Pride può divenire una bella vetrina da tenere d’occhio, da ammirare o da cui prendere spunto.
Ieri in varie città di Italia si è svolta la parata del Pride, io ho seguito tutto da una Bari afosa, con un caldo assurdo, ma tanta, tantissima voglia di sfoggiare arcobaleni in ogni dove.
Ai miei occhi tutti erano meravigliosi, ma non posso non notare come, oltre i cartelloni iconici, quel che risalta di più sono le magliette irriverenti e simpatiche (nda: la Raffaella Carrà vince a mani basse), cosi come le tote bag o shopper di cotone con slogan e immagini che raccontano un po’ di chi le indossa.
Drag le queen indiscusse
Inutile anche che vi dica chi ha vinto a mani basse la mia personale scelta dei meglio outfit. Le Drag con i loro outfit sadomaso, con calze a rete, abiti pomposi o provocanti, inevitabilmente sfilano come se fossero in passerella a Milano, si lasciano ammirare, fotografare e se lo meritano tutti.
Simpatiche anche le magliette di molti, dove a parte la Carrà, troviamo slogan schietti, immagini divertenti, combo di disegni che vanno a intersecarsi con le magliette dei compagni. E le reti, i brillantini, tutto riporta ai Festival musicali (nda uno è presente a Bari e in programma ieri c’erano ben due concerti) o alle discoteche.
Infatti anche i trucchi vogliono la loro parte in questo Pride in cui tutto è color arcobaleno e chiunque può dare libero sfogo al proprio essere, perché ricordiamolo i Pride sono anche quello: liberarsi dello stigma sociale ed essere liberi di essere di chi è.
E via con il free nipples e la libertà di stare bene col proprio corpo dichiarando a tutti di non temere il giudizio altrui né per i peli non rasati né per i capezzoli in bella vista. Di sicuro in maniera prepotente (e giusta) la moda sta diventando genderless così da dar modo a tutti di sentirsi a proprio agio in ogni occasione.
Vedere ragazzi con abiti e portarli meglio di come potrei fare io che sono nata in un corpo femminile ti fa capire quanto gli abiti siano solo un modo come un altro per urlare al mondo “ehi ci sono anche io e sono così”
a cura e foto di
Iolanda Pompilio
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