“Guarda il Cielo”: l’EP di Esordio di Numb che Invita all’Introspezione e alla Speranza
“Guarda il Cielo” è la risposta che spesso ci diamo nei momenti di incertezza, una speranza tipicamente umana che il cielo possa offrirci le soluzioni di cui abbiamo bisogno.
Questo è anche il titolo del primo EP di Numb, disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 12 aprile, distribuito da The Orchard per l’etichetta bolognese MAKEATHOUSAND. Composto da cinque brani, questo progetto conscious e introspettivo rappresenta il viaggio personale di Filippo, alias Numb, che si svela senza maschere. Attraverso una miscela eclettica di rap, melodie, R&B e pop, Numb affronta coraggiosamente le sue debolezze, cercando pace e comprensione. “Guarda il Cielo” non è solo un’esplorazione sonora, ma anche un invito a immergersi nelle proprie emozioni più profonde, offrendo un’esperienza musicale di rinascita e introspezione.
Qui la nostra intervista:
“Guarda il cielo” è un titolo evocativo e pieno di speranza. Potresti spiegarci il significato personale che hai attribuito a questa frase e come essa si riflette nei brani dell’EP? In particolare, come il concetto di speranza e rinascita si manifesta nelle tue canzoni e nella tua esperienza di vita?
Per me “guarda il cielo” significa: ‘fermati un momento e osserva la vastità di quello che ti circonda’, noterai che i problemi che hai risulteranno infimi in confronto alla grandezza di quello che sta al di sopra di te.
Nel comunicato stampa, citi una frase molto potente: “Ora che il mio viso è privo di maschera, seguo il destino e ciò che descrivo mi rende il bambino che ho sempre sognato di essere”. Quali sono state le tappe principali del tuo percorso artistico e personale che ti hanno portato a questo punto di consapevolezza e autenticità? Quali esperienze o influenze specifiche ti hanno permesso di liberarti dalle “maschere” e abbracciare pienamente il tuo vero io?
Sicuramente non ho avuto una vita semplice, soprattutto negli ultimi anni, nonostante questo non mi sento e non voglio mettermi al di sopra delle persone, come se le mie sofferenze valessero più di quelle degli altri. Diciamo che negli ultimi anni sono cresciuto in fretta e questo mi ha reso più consapevole sia a livello umano che artistico.
“Briciole di Pane” esplora la vulnerabilità e la bellezza della vita. Se potessi lasciare delle “briciole di pane” come tracce della tua vita per chi verrà dopo di te, quali sarebbero i momenti o le esperienze chiave che vorresti fossero seguite?
Lascerei la musica che ho scritto a chiunque voglia sentirla propria, ma non mi interessa l’immortalità artistica; immortalità è una parola che non mi piace.
“Guarda il cielo” è descritto come un EP conscious e introspettivo. Puoi parlarci del processo creativo dietro questo progetto? Come sei riuscito a trasmettere le tue emozioni più profonde attraverso la musica? Quali sfide hai incontrato durante la scrittura e la produzione dei brani, e come sei riuscito a superarle?
Ho scritto questo EP proprio perchè faticavo ad accettare ciò che mi stava succedendo e scriverlo nero su bianco è stato l’unico modo per comprendere a pieno cosa avessi dentro. A volte la musica funziona da traduttore simultaneo del tuo inconscio e questo progetto ne è la prova, specialmente in brani come “briciole di pane”.
Nell’EP parli di “innalzarti oltre le nuvole”. Se potessi scegliere un singolo momento della tua carriera o della tua vita personale in cui ti sei sentito veramente sopra le nuvole, quale sarebbe e perché?
Non mi ci sono mai sentito “oltre le nuvole” per ora, per questo sento l’esigenza di avvicinarmici. Il desiderio mi fa sentire vivo.
In brani come “Zacinto” e “Fatti d’aria” esplori tematiche profonde come la sensazione di non appartenere a un luogo e la difficoltà delle relazioni. Quanto è importante per te che la tua musica rifletta le tue esperienze personali e le tue vulnerabilità? Quali reazioni speri di suscitare nei tuoi ascoltatori quando si confrontano con queste tematiche così intime e universali?
Per me è importantissimo, funziona come una terapia, mi auguro sempre che tutto ciò possa essere d’aiuto a chi mi ascolta o anche solo di compagnia.
La tua musica combina rap, R&B e pop in un mix unico. Se dovessi descrivere la tua musica come un paesaggio naturale, quale sarebbe e perché?
Se dovessi descrivere la mia musica come un paesaggio naturale, resterei nel tema di “guarda il cielo”, quindi forse sarebbe un lago che riflette tutto quello che desidero, ma che forse non raggiungerò mai.
a cura di
Redazione