Grande Meraviglia di Viola Ardone è un romanzo di formazione, candidato al Premio Strega 2023. L’autrice per Einaudi Stile Libero ha pubblicato anche Il treno dei bambini (2019) e Oliva Denaro (2021).
Prendendo spunto e citando quanto accaduto dopo la legge che ha sancito la chiusura dei manicomi, la Legge Basaglia del 1978, racconta la storia di Elba, nata e cresciuta in manicomio, o come lei lo chiama, nel mezzomondo, insieme a sua madre, la Mutti.
La trama di Grande Meraviglia
L’autrice ci racconta la storia di Elba e del mezzomondo da più punti di vista: quello di chi vive nel manicomio e quella di chi lavora lì. Dal medico che agisce senza pensare che ogni paziente è una persona degna di cura a quello che invece prova a cambiare le cose rischiando anche il posto di lavoro.
Elba, la protagonista, ha il nome di un fiume del Nord. Prima viveva insieme a sua madre nel mezzomondo, poi la mamma è scomparsa e lei è rimasta da sola nell’unico mondo che conosceva.
La sua storia si intreccia con quella del Dott. Meraviglia, “il dottorino”, che arriva al mezzomondo con l’intenzione di cambiare tutto e si scontra con la vecchia modalità di gestione del manicomio.

Chi è Elba?
“La Mutti è scappata tanti anni fa dalla Germania arancione, però è finita ugualmente dietro un muro. L’hanno internata qui, ma non era da sola: aveva già me nella pancia, e tante cose dentro la testa.”
Elba è nata nel mezzomondo e lo racconta a modo suo, dando nomignoli a ogni paziente, come Nonna Sposina, la Nuova e annotando nel suo diario dei malanni tutte le ossessioni, le malattie e anche le “cure”: una “caramella” rossa o blu, un “elettromassaggio”.
Quando esce dal mezzomondo per andare a studiare dalle “Suore culone”, non vede l’ora di ritornarci per ricongiungersi alla sua Mutti e soprattutto perché quello è l’unico mondo che conosce.
Quando ritorna le dicono che sua madre è morta, ma Elba continuerà a cercarla perché è certa che sia ancora lì.
Chi è il Dott. Meraviglia?
“Alle porte e alle finestre non ci sono più i catenacci e il mezzomondo somiglia ogni giorno di più al mondo intero, ma le sbarre sono una parete della mente e la libertà è una chiave nella testa che non so ancora girare”
Il Dottor Meraviglia arriva molto giovane a lavorare al mezzomondo.
Elba lo descrive così: “con i capelli spettinati, i baffi rossicci e il camice grigio”; al contrario del Dott. Colavolpe non pensa che l’unica cura siano le medicine e l’elettroshok, lui fa il giro del reparto più volte al giorno, toglie le pasticche, slega le internate, organizza partite di calcio. Ma presto avrà dei problemi e per un po’ non potrà tornare al mezzomondo.
Elba gli rimane nel cuore e quando torna al suo lavoro decide di aiutarla e di portarla a casa con sé, scegliendola come figlia, nonostante ne abbia già due: Vera e Mattia.
La famiglia di Meraviglia è una famiglia come tante, il tempo che il medico ha dedicato al lavoro l’ha tolto ai suoi figli e la moglie Elvira, dopo vari suoi tradimenti l’ha lasciato.
È rimasta una grande casa a Posillipo affacciata sul mare e un sogno da realizzare. Ma a volte le cose non vanno proprio come speriamo perché ognuno può liberarsi solo se davvero lo vuole.
Cosa mi ha lasciato “Grande Meraviglia” di Viola Ardone
Il tema affrontato è tragico ma l’autrice riesce ad alleggerirlo attraverso la sua scrittura davvero originale, che utilizza giochi di parole, termini anche inventati, adattati a ciò che sta narrando e rime.
All’interno della storia, come dicevo prima, ci sono anche due punti di vista e quindi due ritmi narrativi. Quando è Elba a parlare il ritmo è più veloce, mentre il tempo sembra scorrere a rallentatore quando la voce è quella di Meraviglia.
La storia inizia nel 1982 e continua nel 2019, quando Fausto Meraviglia è ormai solo e depresso.
Il ritratto di Elba è quello di una ragazzina e poi di una donna dall’intelligenza spiccata e dalla grande capacità empatica.
Il suo racconto è molto preciso e ti fa quasi vivere con tutti i sensi il suo mezzomondo: ci sono odori, sapori consistenze e dettagli sugli effetti delle cure.
Successivamente, quando viene catapultata nel “mondo” da Meraviglia, prova a sentirsene parte, a seguire la strada tracciata per lei.
All’università studia psicologia ma nonostante questo si accorge che i dubbi continuano ad assalirla e che il confine tra il mondo dei sani e dei malati è davvero molto labile.
Nonostante il suo vissuto, o forse, proprio grazie a quello, segue ciò che è importante per lei e riesce a fare delle scelte senza condizionamenti.
Meraviglia racconta tutta la sua vita da quando ha incontrato Elba in manicomio fino a che non l’ha persa inspiegabilmente.
Il suo flusso di coscienza porta alla luce tanti dei suoi errori, ma anche ciò che di buono ha fatto nella sua vita. Il bilancio sembrerebbe pendere in negativo ma, forse, questo dipende da come sceglierà di guardare le cose.
Nonostante il suo gesto meraviglioso per Elba e l’impegno a far chiudere i manicomi, come uomo non è riuscito che a creare muri tra sé e le persone più vicine a lui stabilendo per loro regole e forme in cui non si ritrovavano.
Il grande Meraviglia ha dovuto a sua volta meravigliarsi della verità che invece gli si è svelata infine: che infondo la libertà nessuno ce la può togliere o dare.
Questo libro lo consiglio a tutti!
a cura di
Anna Francesca Perrone