Una settimana milanese all’insegna degli anni ottanta. Incastonata tra i due concerti di Madonna, ieri sera al Teatro Dal Verme, grazie a Dave Stewart si è celebrato il mito degli Eurythmics. L’iconica band che ha lasciato un segno indelebile nel panorama musicale.

È forse consapevole che il traino della band fosse la grandissima Annie Lennox, da tempo dedita alla carriera solista e che, evidentemente, non ha voluto partecipare a queste celebrazioni del quarantennale di Sweet Dreams. Forse è proprio per la mancata partecipazione di Annie che Dave Stewart si è circondato da una band tutta al femminile. Coriste e musiciste che avvolgono Dave in una sorta di ensemble per riproporre i brani più significativi degli Eurythmics. Gli intenti sono buoni, ma l’ombra della Lennox incombe su tutto il concerto, e il paragone com’era prevedibile, rimane impietoso.

In mancanza di un leader carismatico, diciamo che il protagonista assoluto del concerto, è il repertorio. E questa infatti è la scaletta (e scusate se è poco):
- Never Gonna Cry Again
- This City Never Sleeps
- Love is a Stranger
- Who’s that Girl
- Ball & Chain
- I Need a Man
- It’s Alright
- Lily was here
- I Saved the world today
- The Miracle of Love
- There must be an Angel
- Thorn in my side
- When Tomorrow comes
- Here comes the rain again
- When the day goes down
- Missionary Man
- Would I lie to you
- Sister are doing it
- Sweet Dreams
a cura e foto di
Moris Dallini
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