“I vestiti delle star. Da Capucci a Yves Saint Laurent” dal 15 settembre presso Galleria Cavour di Bologna

“I vestiti delle star. Da Capucci a Yves Saint Laurent” dal 15 settembre presso Galleria Cavour di Bologna
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Dal 15 settembre al 15 ottobre 2023 la Galleria Cavour 1959 ospiterà “I vestiti delle star. Da Capucci a Yves Saint Laurent abiti dalla collezione di Cecilia Matteucci Lavarini”, un allestimento di 5 capi iconici direttamente dalla collezione di Cecilia Matteucci Lavarini

Abiti eleganti, ricercati, pezzi unici o resi tali in quanto appartenuti ad alcuni esponenti di spicco del mondo dello spettacolo e del teatro. Questo è “I vestiti delle star. Da Capucci a Yves Saint Laurent abiti dalla collezione di Cecilia Matteucci Lavarini”, rassegna che dal 15 settembre al 15 ottobre sarà possibile ammirare “sotto vetro” presso la Galleria Cavour 1959 di Bologna.

Location e tempismo che calzano a pennello

Un luogo non a caso: la Galleria Cavour è infatti location principe per alcune delle firme più influenti e importanti della moda attuale e che impera tutt’oggi dopo decenni. Luogo ideale, dunque, per questo genere di iniziative. Anche le tempistiche sono perfette, dato che incrociano la settimana della moda di Milano, in un intreccio degno del miglior sarto d’élite.

“Sono contenta di inaugurare questa mostra proprio poco prima della settimana della moda. Tra qualche giorno si terranno le sfilate Primavera/Estate a Milano e questa mostra vuole dimostrare il forte legame di Galleria Cavour 1959 con la capitale della moda italiana, rappresentando il cuore della moda a Bologna. Per noi, come per tutti, la moda è una delle più grandi forme e linguaggi dell’arte, e Cecilia Matteucci Lavarini ne è una delle maggiori interpreti contemporanee”.

Paola Pizzighini Benelli, Amministratore Unico di Magnolia SRL a cui fa capo Galleria Cavour 1959

Gli abiti saranno visibili dalle ampie vetrine dello spazio centrale della Galleria, a rimarcare una tradizione di ricerca e di sperimentazione di Galleria Cavour 1959 che unisce l’arte alla moda.

“L’allestimento non è stato facile. I vestiti sono al loro meglio, posizionati in modo tale da valorizzare al massimo tutti i dettagli e i particolari”

Cecilia Matteucci Lavarini

Gli abiti

Dell’esposizione faranno parte due abiti, uno rosso degli anni ‘70 e uno arancio degli anni ‘80, di Capucci dal guardaroba di Raina Kabaivanska: Raina li aveva donati all’Associazione Baby Nel Cuore per beneficenza e poi, sempre beneficenza, sono stati comprati da Cecilia Matteucci Lavarini. Tra le cantanti liriche più importanti dei nostri tempi Raina Kabaivanska è nata a Burgas sul Mar Nero, in Bulgaria il 15 dicembre 1934.

Il suo nome significa in bulgaro antico ninfa del fiume. Il cognome invece è un’invenzione del padre che modificò il suo cognome Ivanov in kaba- dal turco morbido, tenero, -ivan- radice del cognome, col suffisso polacco -ski,-ska come segno di nobiltà.

Sempre di Capucci, tra gli stilisti prediletti dalle star, vi è un abito chiffon color glicine e una mantella di velluto blu-viola ornata di rouches in taftà del solito colore, dal guardaroba dell’attrice Valentina Cortese (Milano, 1º gennaio 1923 – 10 luglio 2019) considerata una delle ultime dive del cinema e del teatro italiano. La mantella blu e l’abito chiffon sono degli anni ‘80.

A completare la selezione un vestito maculato del 1994 di Yves Saint Laurent, indossato quell’anno da Jeanne Moreau al Festival di Cannes. Interprete tanto incisiva quanto versatile di più di 130 pellicole, Jeanne Moreau (Parigi, 23 gennaio 1928 – 31 luglio 2017) ha lavorato con alcuni tra i maggiori registi del XX secolo come Luis Buñuel, Orson Welles, Michelangelo Antonioni, François Truffaut, Louis Malle, Wim Wenders, Elia Kazan, diventando fin dagli esordi una delle più celebri attrici francesi.

Gli abiti provengono dalla straordinaria collezione di Cecilia Matteucci Lavarini, che nel suo guardaroba vanta oltre 3000 capi di couture che continua a indossare per farli vivere da “stilista di se stessa attraverso le creazioni altrui”, come è stata definita.

a cura di
Andrea Mariano e Noemi Didonna

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Andrea Mariano

Andrea nasce in un non meglio precisato giorno di febbraio, in una non meglio precisata seconda metà degli Anni ’80. È stata l’unica volta che è arrivato con estremo anticipo a un appuntamento. Sin da piccolo ha avuto il pallino per la scrittura e la musica. Pallino che nel corso degli anni è diventato un pallone aerostatico di dimensioni ragguardevoli. Da qualche tempo ha creato e cura (almeno, cerca) Perle ai Porci, un podcast dove parla a vanvera di dischi e artisti da riscoprire. La musica non è tuttavia il suo unico interesse: si definisce nerd voyeur, nel senso che è appassionato di tecnologia e videogiochi, rimane aggiornato su tutto, ma le ultime console che ha avuto sono il Super Nintendo nel 1995 e il GameBoy pocket nel 1996. Ogni tanto si ricorda di essere serio. Ma tranquilli, capita di rado. Note particolari: crede di vivere ancora negli Anni ’90.

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