L’arte dell’uniform dressing
![L’arte dell’uniform dressing](https://thesoundcheck.it/wp-content/uploads/2023/05/Uniform_Dressing_cover-2.jpg)
Sapersi vestire in modo costante nel tempo, al di sopra delle mode e coerentemente con la propria personalità è un arte
C’è chi ha fatto del proprio stile personale una vera e propria divisa.
Lo sanno bene quelli che hanno reso i loro look la loro firma personale. Stiamo parlando dell’uniform dressing, un modo di vestirsi che permette di costruire look in uno stile ben definito, con pochi pezzi ma versatili e di qualità, per rendere semplice il vestirsi quotidiano e rappresentare sempre al meglio la nostra personalità.
Concetto semplice, ma obiettivo non facile da raggiungere.
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Come costruire la propria divisa
Prima di tutto, è necessario sapere con quali abiti ci sentiamo rappresentati, perfettamente a nostro agio. Compito alquanto difficile, diciamoci la verità.
Una volta individuato il proprio stile, è necessario investire nei singoli pezzi che andranno a costruire i nostri look, in una sorta di capsule wardrobe. Non per forza numerosi, ma di qualità e perfetti per il nostro corpo e il fit che più ci si addice. Pochi indumenti effortless, durevoli nel tempo, con dettagli premium e tagli puliti.
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Le uniformi più famose
Diversi stilisti e personaggi famosi hanno un signature style riconoscibile, diventato nel tempo un vero e proprio brand personale.
Per citare alcuni degli stilisti dalle divise più iconiche: Miuccia Prada con i suoi maglioni, gioielli vistosi e gonne al ginocchio; Karl Lagerfeld con gli immancabili occhiali neri e i look gothic chic; Phoebe Philo in capi basic morbidi e neutri e le immancabili Adidas Stan Smith.
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Tutti i look di questi stilisti nel corso di decenni sono ancora straordinariamente attuali, proprio perché sono riusciti a fare del loro stile la propria divisa autentica e sempre fedele a sé stessa.
Chi meglio di un designer può riconoscere il valore di ciò che indossiamo? E a loro possiamo ispirarci per creare anche la nostra personale uniforme.
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Certo, in tanti casi si parla di esempi estremizzati, come per personaggi famosi tra cui Steve Jobs sempre in maglione turtleneck nero, jeans e sneakers o Fran Lebowitz sempre in maxi camicie, blazer over e stivali.
L’uniform dressing significa più che altro avere alcuni pezzi chiave nel proprio guardaroba da poter combinare facilmente, una piccola collezione di capi versatili, ma mai banali.
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Less is more!
Quante volte non ci siamo sentiti a nostro agio cercando di far nostre tendenze passeggere che non rispecchiavano assolutamente il nostro modo di essere, indossando abiti fuori dalla nostra comfort zone?
Uno dei vantaggi dell’uniform dressing è che aiuta a delineare lo stile personale, rendendo il vestirsi quotidiano un’attività semplice e aiutando chi lo indossa a creare un’immagine di sé forte e definita, giorno dopo giorno.
Uno stile solido e autentico, che parla di noi e che traspare agli altri. Perché l’abito non fa il monaco, ma è un ottimo biglietto da visita. E in particolare nell’era dei micro-trend e del fast fashion, l’uniform dressing si riscopre anche una scelta più sostenibile nel tempo, al di sopra delle mode e trasversale su più occasioni d’uso.
a cura di
Chiara Serri
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