“Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno”, la recensione in anteprima!
“Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno”, settimo capitolo della celebre saga action, arriverà finalmente in sala mercoledì 12 Luglio! Nel film, diretto ancora una volta da Christopher McQuarrie, assistiamo all’attesissimo ritorno di Tom Cruise nei panni di Ethan Hunt, alle prese con un nuovo pericolo mortale.
Noi di The Soundcheck abbiamo visto il film in anteprima, e ve ne parliamo qui, in questa recensione!
Tom Cruise è pronto a tornare nuovamente sul grande schermo!
E lo fa ancora una volta nei panni di Ethan Hunt, il celebre agente segreto dell’IMF (Impossible Mission Force), l’unità speciale della CIA incaricata di svolgere missioni ad alto rischio.
In questo nuovo capitolo di Mission: Impossible, Ethan e la sua squadra si troveranno a fronteggiare un nemico indistruttibile che minaccia di minare l’intero ordine internazionale.
E, con il destino del mondo appeso ad un filo, la squadra inizierà una frenetica missione per impedire che quest’arma cada nelle mani sbagliate.
Ethan si troverà così di fronte ad una scelta: arrendersi, o sacrificare tutto in nome di questa missione. Comprese le vite di coloro che ama.
“MISSION: IMPOSSIBLE – Dead Reckoning Parte Uno”
I fan della saga non resteranno delusi! In questo nuovo capitolo ritroveranno infatti tutti quegli elementi che hanno contribuito a rendere Mission: Impossible una delle più grandi saghe action del cinema d’intrattenimento.
Pericolo, azione, epicità… e, ovviamente, Ethan Hunt!
Tra folli fughe in macchina in pieno centro a Roma, combattimenti all’ultimo sangue tra gli angusti vicoli di Venezia e spericolati lanci col paracadute nel tentativo di salire a bordo di un treno in corsa, Cruise fa ancora una volta quello che gli riesce meglio: ammaliare lo spettatore con la sua bravura mostruosa, trascinandolo con sé nelle sue spericolate imprese. Tenendolo incollato allo schermo per quasi tre ore, senza mai suscitare il minimo accenno di noia!
I difetti del film
La pellicola non è ovviamente esente da difetti.
L’intero film risente – a mio avviso – di una sceneggiatura a tratti un po’ ridondante, fin troppo densa di eventi ed elementi che finiscono per appesantire il risultato finale.
Non una grossa novità, in fondo: è il grande difetto di molti blockbuster di questi ultimi anni. La rinuncia ad una trama più semplice e lineare, in nome della ricerca costante ed ininterrotta di quell’effetto scenico, di quell’artificio in più in grado di suscitare stupore negli occhi di chi guarda.
Anche alcuni personaggi presentati ex novo non mi hanno convinta del tutto. Essi sono stati, infatti, introdotti fin da subito come colonna portante del film, senza averne di fatto pieno diritto e – cosa ben più grave – senza fornire un vero e proprio contributo, utile alla missione.
La loro caratterizzazione risulta frettolosa e un po’ abbozzata, nonostante la chiara pretesa vantata dal film di vederli accolti fin da subito nel cuore degli spettatori, alla stessa velocità con cui accade ad Ethan! Ma è anche vero che la loro scrittura risente in parte la caratterizzazione dei coprotagonisti presenti sulla scena, ben definita nel corso dei capitoli precedenti.
L’Entità
Discorso diverso per il villain del film, l’Entità. La più alta forma di intelligenza artificiale presente sulla Terra, che ha iniziato a sviluppare una volontà propria e mira al dominio dell’intero pianeta. Un nemico invisibile, in grado di scomparire da tutti i sistemi di riconoscimento e di utilizzare la tecnologia come una vera e propria arma, facendo vedere, leggere e credere ciò che vuole a chiunque.
Disponendo della vera ricchezza di questo secolo: una fonte inesauribile di dati.
Un algoritmo calcolatore e spietato. Un nemico affascinante, che non ha nulla a che vedere con gli avversari che Ethan si è trovato a fronteggiare in passato, proprio a causa dell’inumanità che lo caratterizza.
Un cattivo concettualmente semplice, ma potenzialmente evolvibile in forme e tipologie differenti attraverso una scrittura sapiente, per dar vita a qualcosa di completamente nuovo. Diverso dai vari personaggi già visti sullo schermo, come Ultron, i residenti e Rehoboam in Westworld, o le macchine superperformanti di Matrix (senza arrivare a scomodare HAL 9000 di 2001: Odissea nello spazio).
La macchina che si ribella all’uomo, un tempo.
L’intelligenza artificiale oggi, nel cinema contemporaneo.
Lo scivolone è dietro l’angolo, il rischio di incorrere in un’eccessiva banalizzazione – in una sorta di già visto – c’è. Ma siamo fiduciosi, e aspettiamo di capire cosa questo nuovo villain ci riserverà in Mission Impossible – Dead Reckoning – Parte Due.
Tom Cruise al 100%
Tom Cruise ce l’ha fatta di nuovo!
Dopo lo strabiliante ritorno nei panni di Maverick col secondo capitolo di Top Gun, l’attore continua incontrastato il suo percorso nel mondo del cinema impersonando ancora una volta uno dei suoi personaggi più iconici: Ethan Hunt! Un personaggio che ha sofferto terribilmente – e che continua a soffrire a causa delle scelte e dei giochi di potere di cui è vittima!
Questo cammino è iniziato 27 anni fa, nel lontano 1996, col primo capitolo della saga, Mission: Impossible. Ma Cruise ci ha preso gusto, e non sembra per nulla intenzionato a smettere.
In una recente intervista, prima della première australiana del film, l’attore ha infatti reso nota la sua volontà di voler interpretare l’agente segreto ancoro a lungo – fino all’età di 80 anni! – seguendo l’esempio del collega Harrison Ford.
“Harrison Ford è una leggenda. Spero di poter continuare ad andare avanti. Ho 20 anni per raggiungerlo. Spero di poter continuare a girare i film di Mission: Impossible fino a quando avrò la sua età.”
Tom Cruise
E, in fondo, perché no? Anno dopo anno, l’attore si è cimentato sul set in imprese sempre più estreme, rifiutando l’uso degli stuntmen (e incorrendo così nella negazione delle coperture assicurative da parte di numerose compagnie).
Contribuendo a creare, con le sue prodezze, la leggenda dell’agente Hunt.
La mia scena preferita del film?
Sicuramente il lancio di Cruise con il paracadute, nel tentativo di salire sul treno in corsa!
In preparazione da diversi anni, le riprese si sono svolte in Norvegia sul bordo di un dirupo, da cui l’attore ha eseguito un salto con una moto e un base jump.
Per eseguire questa scena, Cruise ha selezionato numerosi professionisti, eseguendo con loro 30 lanci al giorno, per un totale di 500! Si è allenato duramente anche a motocross, in modo da saltare tranquillamente da piani di 70- 80 piedi. Con l’intento di coinvolgere totalmente il pubblico.
Tom Cruise rappresenta il professionista del Cinema per eccellenza. Un uomo che, per amore della Settima Arte e del suo pubblico, ha scelto di agire in prima persona, mettendo in ogni progetto tutto se stesso e continuando ad alzare sempre di più l’asticella. Anche alla bellezza di 61 anni!
Promosso o bocciato?
Decisamente promosso! Nonostante non sia esente da difetti, il film riesce a convincere e – cosa ancora più importante per una pellicola di questo tipo – ad intrattenere!
Degno settimo capitolo del franchise, Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno conquisterà i fan della saga, desiderosi di partire con Ethan per una nuova pericolosissima missione. Ma, in quanto blockbuster, verrà sicuramente apprezzato anche da quella fetta di pubblico alla ricerca di un film leggero ed entusiasmante, giusto per svagarsi un po’.
Non perdetevi, dunque, Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno, in tutti i cinema a partire dal 12 luglio!
Questa recensione si autodistruggerà entro cinque secondi.
Buona visione!
a cura di
Maria Chiara Conforti
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