Alluvione in Emilia Romagna: domenica 21 maggio, Cesena
Domenica 21 maggio a Cesena, numerosi volontari provenienti dalle città limitrofe e non si sono fatti strada tra l’acqua e il fango. Con loro c’eravamo anche noi
L’idea di scrivere un pezzo sulla giornata di domenica, passata a Cesena a spostare acqua e raccogliere fango, mi è venuta sulla strada del ritorno. O meglio, è venuta ad Emmanuele dopo aver scattato alcune fotografie nei momenti di pausa.
Perché si è raccontato tanto di quello che è successo e ancora si spendono tante parole per l’evento, per l’alluvione e la distruzione. Per coloro che hanno perso la vita e per chi ha perso gran parte dei propri averi. Per chi ha perso anche tutto.
Noi vorremmo raccontarvi anche lo spirito della giornata.
L’arrivo e gli spostamenti
Abbiamo deciso di lasciare la macchina vicino al casello autostradale di Cesena, per non creare anche noi confusione con la nostra auto, dove una nostra conoscente ci ha “raccolto” e lasciato alla Rotonda dell’Ippodromo su via Matteotti.
Da quel punto, è bastato scendere in una delle vie perpendicolari a via Matteotti per trovare facilmente collocazione per dare una mano.
Muniti di tira acqua abbiamo seguito gli spostamenti della Protezione Civile Regione Abruzzo e Regione Umbria, per far defluire l’acqua nei tombini. Quelli che ricevevano però, perché in verità, due su tre erano prima da sturare.
Sedie rotte, mobili sporchi e irrecuperabili, pezzi di intonaco e di materiale isolante nonché qualsiasi altra cosa che è possibile trovare in una casa, era sparso o accatastato ai lati della strada.
Dopo una breve sosta al punto ristoro ci siamo diretti in direzione Ippodromo. Lungo la strada ci siamo fermati ad aiutare chi ci chiedeva aiuto per vuotare le cantine. Fin qui direi tutto a posto. Molto sudore, un po’ di fango sugli abiti ma ancora energia di riserva.
Arrivati all’Ippodromo però, il sole ha iniziato a picchiare fortissimo e a turno siamo finiti in alcune canaline di scolo fino al ginocchio, vanificando l’impermeabilità degli stivali che purtroppo superavano di poco il polpaccio.
Tuttavia, nulla di grave. Solo parecchie risate (soprattutto di chi ci ha visto sprofondare).
I volontari, gli abitanti, le forze dell’ordine. Tutti
Siamo stati accolti con sorrisi, con gratitudine.
Abbiamo trascorso queste ore in compagnia di Sara e Giulia, due sorelle di Cesena che erano presenti anche il giorno prima con la Protezione Civile, pronte a condividere con noi il proprio cibo e la propria acqua. Assieme a loro anche delle amiche. Ci hanno fatto sentire a casa, come di famiglia.
Abbiamo pranzato al punto ristoro allestito vicino al Ponte Vecchio, dove avevano pensato a tutto: cibo per chi è onnivoro, cibo per vegetariani, dolci, frutta, acqua e vino.
Abbiamo cantato Romagna e Sangiovese con i locali, abbiamo mangiato spaghetti e piadina, abbiamo ricevuto acqua a volontà da chi, anche bambini, passava con i carrelli a distribuirla.
Dicevo prima, siamo stati accolti con gratitudine: in realtà siamo noi che vorremmo ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutato a capire come e dove dare una mano. Vogliamo dire grazie a chi ci hanno messo nelle condizioni di essere utili e di dare il nostro contributi ad una catastrofe come questa, che si spera non si ripeta più.
a cura di
Sara Alice Ceccarelli
foto di
Emmanuele Olivi
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