L’arte dell’uniform dressing
Sapersi vestire in modo costante nel tempo, al di sopra delle mode e coerentemente con la propria personalità è un arte
C’è chi ha fatto del proprio stile personale una vera e propria divisa.
Lo sanno bene quelli che hanno reso i loro look la loro firma personale. Stiamo parlando dell’uniform dressing, un modo di vestirsi che permette di costruire look in uno stile ben definito, con pochi pezzi ma versatili e di qualità, per rendere semplice il vestirsi quotidiano e rappresentare sempre al meglio la nostra personalità.
Concetto semplice, ma obiettivo non facile da raggiungere.
Come costruire la propria divisa
Prima di tutto, è necessario sapere con quali abiti ci sentiamo rappresentati, perfettamente a nostro agio. Compito alquanto difficile, diciamoci la verità.
Una volta individuato il proprio stile, è necessario investire nei singoli pezzi che andranno a costruire i nostri look, in una sorta di capsule wardrobe. Non per forza numerosi, ma di qualità e perfetti per il nostro corpo e il fit che più ci si addice. Pochi indumenti effortless, durevoli nel tempo, con dettagli premium e tagli puliti.
Le uniformi più famose
Diversi stilisti e personaggi famosi hanno un signature style riconoscibile, diventato nel tempo un vero e proprio brand personale.
Per citare alcuni degli stilisti dalle divise più iconiche: Miuccia Prada con i suoi maglioni, gioielli vistosi e gonne al ginocchio; Karl Lagerfeld con gli immancabili occhiali neri e i look gothic chic; Phoebe Philo in capi basic morbidi e neutri e le immancabili Adidas Stan Smith.
Tutti i look di questi stilisti nel corso di decenni sono ancora straordinariamente attuali, proprio perché sono riusciti a fare del loro stile la propria divisa autentica e sempre fedele a sé stessa.
Chi meglio di un designer può riconoscere il valore di ciò che indossiamo? E a loro possiamo ispirarci per creare anche la nostra personale uniforme.
Certo, in tanti casi si parla di esempi estremizzati, come per personaggi famosi tra cui Steve Jobs sempre in maglione turtleneck nero, jeans e sneakers o Fran Lebowitz sempre in maxi camicie, blazer over e stivali.
L’uniform dressing significa più che altro avere alcuni pezzi chiave nel proprio guardaroba da poter combinare facilmente, una piccola collezione di capi versatili, ma mai banali.
Less is more!
Quante volte non ci siamo sentiti a nostro agio cercando di far nostre tendenze passeggere che non rispecchiavano assolutamente il nostro modo di essere, indossando abiti fuori dalla nostra comfort zone?
Uno dei vantaggi dell’uniform dressing è che aiuta a delineare lo stile personale, rendendo il vestirsi quotidiano un’attività semplice e aiutando chi lo indossa a creare un’immagine di sé forte e definita, giorno dopo giorno.
Uno stile solido e autentico, che parla di noi e che traspare agli altri. Perché l’abito non fa il monaco, ma è un ottimo biglietto da visita. E in particolare nell’era dei micro-trend e del fast fashion, l’uniform dressing si riscopre anche una scelta più sostenibile nel tempo, al di sopra delle mode e trasversale su più occasioni d’uso.
a cura di
Chiara Serri
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