Al Bano – Teatro Celebrazioni, Bologna – 9 maggio 2023

Al Bano – Teatro Celebrazioni, Bologna – 9 maggio 2023
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Il vibrato del Tavoliere approda sul palco del Teatro Celebrazioni (vicino al sold out) per la tappa emiliana del suo tour “È la mia vita”. Tra aneddoti, grandi classici, qualche genuino intoppo… e un metallaro un po’ emozionato in platea

L’età media è quella che ci si aspetta. Il furore e l’energia dei presenti, fuori scala. Non stiamo esagerando: il Teatro Celebrazioni ha accolto Al Bano Carrisi con un calore e una adrenalina paragonabile a quella del pubblico degli Iron Maiden quando parte “The Number Of The Beast”. Tutto va rapportato al numero dei presenti, beninteso: circa mille contro una media di trentamila, ma fidatevi: ieri sera in alcuni momenti è stato delirio puro.

Al Bano saluta il pubblico al Teatro Celebrazioni di Bologna, 9 maggio 2023
Da Cellino San Marco a Milano

Ore 21:35, qualcuno si attarda nel cercare il proprio posto, le luci si abbassano. Partono gli applausi, compaiono i musicisti sul palco. Due coriste iniziano a far lavorare le corde vocali. Entra Al Bano, col suo immancabile cappello bianco con tesa nera, occhiali sorridenti, foulard al collo e vestito blu. Non canta suoi versi, ma quelli di un suo conterraneo, di colui che vide tramite la televisione, quand’era ragazzino, e che prese come punto di riferimento.

Carrisi e il Teatro Celebrazioni cantano all’unisono “Nel blu, dipinto di blu” di Domenico Modugno.

A Cellino, per 6.000 abitanti, c’erano due televisori. Uno nella sede del partito comunista, l’altro nella sede del partito di Democrazia Cristiana. Ero piccolo, io e altri ragazzetti ci infilammo tra la folla per vedere il festival di Sanremo e vidi Domenico Modugno cantare “Nel blu, dipinto di blu”. Lì io dissi: ‘Io lì, è lì che voglio arrivare’.”

Da quella folgorazione sono passati tanti anni, ma Al Bano ad ogni occasione ci tiene a sottolineare il suo attaccamento e il suo affetto verso le sue radici, nonostante il successo conosciuto nel corso degli anni. E che continua tutt’ora, tra un acuto vibrante e note tenute per decine di secondi così, con una facilità apparente disarmante.

Al Bano al Teatro Celebrazioni di Bologna, 9 maggio 2023

Non farà breccia nelle nuove generazioni, ma chi è cresciuto con lui è ancora dannatamente euforico. “Nel Sole”, “Sharazan”, “Nostalgia canaglia” hanno infiammato i presenti (e forse anche il nervo sciatico di qualcuno). Non esagero se vi riporto episodi in cui dalle poltroncine si alzano persone per applaudire, urlare “Al Bano sei grande!” e cantare a squarciagola. Oppure alzare al cielo un piccolo cartonato dalle sembianze dello stesso Al Bano. Io ho 36 anni, ma tra 30 anni spero di essere come almeno un terzo dei presenti ieri sera.

Il racconto di una vita

Era il 1991, mio figlio a un certo punto mi chiede:
– ‘Papà, ma hai dato una tua canzone a Michael Jackson?’
– ‘No, perché?’
– “Eh, questa canzone è identica alla tua”
Io rimasi spiazzato. Le canoni erano effettivamente identiche.
Papà per favore non fare causa a Michael Jackson, è uno dei miei cantanti preferiti’. E invece… Dovevo far valere i miei diritti”

Il brano in questione è “I cigni di Balakà”, pubblicato da Carrisi nel 1989, mentre quello del Re del Pop, “Will you be there”, uscì nel 1991.

Come avrete intuito, la serata è un susseguirsi di grandi successi del cantante pugliese e di aneddoti sulla sua vita, ma non solo. È un momento, in un certo senso, anche di sfogo per Al Bano, il quale si lancia in riflessioni sul mondo di oggi (“Mi hanno chiamato per cantare in Russia, ma ho rifiutato. Tornerò in Russia solo una volta che ci sarà la pace”) con la lucidità di una persona che da ottant’anni vive e ha vissuto tutte le sfaccettature di una vita: dall’infanzia nei campi per aiutare la famiglia al successo internazionale; dall’incontro con Adriano Celentano (omaggiato durante il concerto con “Azzurro”) al tour italiano con i The Rolling Stones.

Al Bano al Teatro Celebrazioni di Bologna, 9 maggio 2023

Le gioie della vita professionale che si intersecano con quelle della vita personale (l’incontro con Romina Power durante le riprese del suo primo film, la nascita dei figli, la promessa fatta a suo padre di tornare in Puglia e aprire un’azienda vinicola mantenuta), pur non dimenticando i “guai di salute”, tra un infarto, una ischemia, tumore ed edema alle corde vocali.

Insomma, i brani del tour “È la mia vita” sono il giusto intermezzo per il racconto di una carriera e di tanti aneddoti che hanno visto protagonista il Signore degli acuti, il quale ha anche lasciato il palco per una ventina di minuti a suo figlio Yari Marco, anche lui cantante e musicista.

Non è il pubblico degli Iron Maiden, ma quasi…

Non stiamo scherzando quando vi diciamo che il calore e il trasporto del pubblico – anagraficamente non proprio giovanissimo – sono stati incredibili. Tra un brano e l’altro qualcuno si è lanciato in complimenti o divagazioni che hanno suscitato in Al Bano risposte non stizzite, ma velate di ilarità (“Sì, ho capito, grazie. Ora però statt ‘scitt, smettila di parlare, fammi andare avanti”), applausi scroscianti, standing ovation dopo il finale con “Felicità” e una pressione di non poco conto sotto palco, quando il cantante è comparso nuovamente per stringere mani e firmare autografi (di cui da oggi il sottoscritto è felice possessore).

È stato divertente e interessante essere partecipi di un evento del genere: ottant’anni portati benissimo e un’ugola che ancora fa tremare i lampadari.

Detto questo, vi lascio con la gallery fotografica a cura del nostro caterpillar Enrico Ballestrazzi.

a cura di
Andrea Mariano
foto di
Enrico Ballestrazzi

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Andrea Mariano

Andrea nasce in un non meglio precisato giorno di febbraio, in una non meglio precisata seconda metà degli Anni ’80. È stata l’unica volta che è arrivato con estremo anticipo a un appuntamento. Sin da piccolo ha avuto il pallino per la scrittura e la musica. Pallino che nel corso degli anni è diventato un pallone aerostatico di dimensioni ragguardevoli. Da qualche tempo ha creato e cura (almeno, cerca) Perle ai Porci, un podcast dove parla a vanvera di dischi e artisti da riscoprire. La musica non è tuttavia il suo unico interesse: si definisce nerd voyeur, nel senso che è appassionato di tecnologia e videogiochi, rimane aggiornato su tutto, ma le ultime console che ha avuto sono il Super Nintendo nel 1995 e il GameBoy pocket nel 1996. Ogni tanto si ricorda di essere serio. Ma tranquilli, capita di rado. Note particolari: crede di vivere ancora negli Anni ’90.

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