Fink – Teatro Forma, Bari – 15 aprile 2023

Fink – Teatro Forma, Bari – 15 aprile 2023
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Fink prosegue il suo tour in acustico per le città italiane e questa volta è il turno del Teatro Forma di Bari ospitare il cantautore inglese

Chi è Fink?

Fink, nome di arte di Fin Greenall, è un musicista e disc jockey britannico che dopo aver ottenuto la laurea, trova un’occupazione nell’industria discografica, lavorando per 8 anni per Virgin, Def Jam e Sony. Parallelamente non smette di comporre remix e produrre album per numerosi artisti tra i quali il recentemente scomparso Ryuichi Sakamoto e Elbow.

Fink

Insomma, non uno nato ieri o che non annovera nel curriculum collaborazioni di rilievo. Sul palco porterà l’ultimo album “IIUII (R’COUP’D, 2021)”, nel quale Fink ha ri-registrato pezzi scritti nei dieci anni tra il 2006 e il 2016.

Un live in acustico in cui Fink viene accompagnato da un bravissimo Thomas Moked che con maestria pizzica corde di chitarra o suona il violino accompagnando la voce dell’artista incantando i presenti.

Thomas Moked
An Early Bird l’opening che non ti aspetti

Ad apertura e per riscaldare i presenti ci ha pensato An Early Bird, nome d’arte di Stefano De Stefano, cantautore ed ex voce e leader dei Pipers. Ha aperto i concerti di artisti come Jack Savoretti, Jake Bugg, Scott Matthews e altri.

Con una verve simpatica descrive i brani indie folk che suona e canta, fino ad arrivare all’ultimo pezzo in cui coinvolge i presenti ad accompagnarlo sonoramente intonando un verso della sua canzone e ci riesce. Con quella faccia da bravo ragazzo e la simpatia ha conquistato i presenti e sono certa che potrà raggiungere bei successi.

Il concerto

Se vi capita andate a sentire dal vivo Fink, con la sua voce e quegli accordi semplici ti trascina nel suo mondo, ti accompagna in  ogni pezzo travolgendoti in una catarsi di emozioni che dallo stomaco si irradiano ovunque. Che è bravo è un dato di fatto, ma riesce anche nella semplicità di un live in acustico a coinvolgere chi lo sta sentendo.

Ho osservato le persone che mi circondavano, c’era chi batteva la mano sulla gamba, chi non riusciva minimamente a mantenere fermo il piede che tamburellava sul parquet del teatro, o chi nonostante stesse registrando un video con lo smartphone ondeggiava fregandosene se nello schermo la stabilità traballava.

a cura e foto di
Iolanda Pompilio

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Iolanda Pompilio

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