LEI, uno spettacolo di teatro, di piccoli e grandi problemi quotidiani…e di amore

LEI, uno spettacolo di teatro, di piccoli e grandi problemi quotidiani…e di amore
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Riccardo Alemanni, Francesco Centorame e Andrea Lintozzi, diretti da Riccardo D’Alessandro, sono in scena all’Off/Off Theatre di Roma, con uno spettacolo dal ritmo travolgente il cui tema principale è l’amore, in tutte le sue forme

È stata una giornata di pioggia, a Roma, una giornata fredda e umida che fa rima con casa e voglia di tranquillità. Mi trovo in pieno centro storico, in un teatro molto particolare, l’Off/Off Theatre di Via Giulia, nel quale, appena entri, si respira un’aria di passioni, neanche tanto nascoste, e di novità. Per vedere LEI.

Si spengono le luci, in questa sala raccolta in cui si sente già il pathos giusto e la curiosità per quello che stiamo per vedere, e da subito finisco catapultata nella storia di tre giovani ragazzi, amici e conviventi, che fanno gli attori. E che stanno preparando uno spettacolo teatrale.

La solita “rottura della quarta parete”?

Non c’è nessuna rottura di questa parete immaginaria che dividerebbe gli attori dal pubblico. Riccardo Alemanni, Francesco Centorame e Andrea Lintozzi, neanche 75 anni in tre, nel giro di una scena ti portano nel loro mondo. Fatto di momenti quotidiani nella casa in cui convivono. Dell’energia e della convinzione che provano a mettere nelle prove di uno spettacolo che vogliono portare in scena.

Fatto soprattutto della loro amicizia, che li fa scontrare e confrontarsi da punti di vista a volte diametralmente opposti. Che crea, in fondo sono ancora dei ragazzi, la situazione che fa ridere e sorridere. E a volte scontrarsi e litigare. Ma che si chiude sempre, che meraviglia, in un loro abbraccio.

I tre attori in sala
Andrea Lintozzi è Renato, Francesco Centorame è Claudio, Riccardo Alemanni è Lorenzo.
Tre facce sorridenti e pulite, che guardano al “futuro”, per dei giovani attori che hanno già fatto molta strada.
Il primo applauso

Dopo un paio di scene, una manciata di dialoghi e situazioni che si susseguono al giusto ritmo, ecco che parte l’applauso, che scalda inevitabilmente l’atmosfera e ha fatto virare il senso di questa giornata al piacere e alla buona compagnia.

Perché oltre ad essere molto bravi e convincenti, credibili e autentici nelle sfumature che mettono nei dialoghi sul palco, si sente che sono amici e complici nella vita. E questo è l’ingrediente che rende questa serata davvero unica e sorprendente. E LEI uno spettacolo da mettere in agenda.

Il gruppo di lavoro

Scritto da Federico Maria Giansante, classe 1990, romano DOC, autore e regista, fondatore di FMG Produzioni, attiva dal 2017 con un portfolio ricco e vario, che spazia dal pulp al dramma, passando per la commedia romantica. Alla regia di LEI Riccardo D’Alessandro, attore e regista anche lui romano, classe 1998. Scene e costumi sono curati da Nicola Civinini e la direzione tecnica è affidata a Umberto Fiore.

Il tutto inserito in un cartellone 2022-2023 in cui il Direttore Artistico Silvano Spada ha scelto trenta spettacoli, dal tema vario e dal genere poliedrico, che spazia tra prime, “Best Off” con il ritorno in scena di pièce degli anni passati e serate evento. Un mix davvero interessante e adatto a veri appassionati e non e ad un pubblico di ogni fascia di età.

Interno Off Off Theatre
Atmosfera al tempo stesso moderna e di altri tempi per un teatro che punta su qualità, ritmo e contatto con il pubblico.
Spazio libero e contaminato, antidoto alla routine, anche in una città complicata come Roma, in cui trovano il suo palco
naturale temi attuali e veri, legati ad un mondo che cambia sul quale riflettere. Con il giusto spirito.
E intanto LEI…

LEI irrompe con le sue scene dal ritmo non solo coinvolgente, ma che ti lasciano sempre quello spazio per l’emozione, anche quella nascosta e profonda, e per riflettere.
È il confronto continuo con gli altri due e con loro stessi sulle cose che li caratterizzano, la timidezza la rabbia e la lacrima facile, e sul loro modo di vivere-vedere l’amore. Un amore in corso, per Claudio, una storia finita ma ancora onnipresente, per Lorenzo, una storia ancora tutta da imbastire, per Renato.

Claudio-Francesco Centorame

New entry nel cast, ha 26 anni, di cui ben 6 “vissuti” nella produzione di “SKAM Italia”, serie TV del franchise internazionale SKAM. In TV anche “Maggie e Bianca”. Al cinema nel film di Gabriele Muccino “Gli anni più belli” e ne “Il colibrì” di Francesca Archibugi. In teatro “Petrolio” regia di Alessio Di Clemente, “Briganti” e “Quando il fiume è tramontato in rosso” di Giampiero Mancini.

È il “capitano” di questo gruppo di attori, che crede molto sullo spettacolo che stanno provando, e che vive un rapporto d’amore all’apparenza solido e senza patemi. Il suo coraggio e la sua stessa storia saranno messi in fibrillazione e forse in crisi da un “evento” inaspettato.

Francesco Centorame, Claudio in LEI
Francesco Centorame

È il personaggio più adulto e apparentemente più risolto e meno complicato.
Sarà la complessità dei piani paralleli della sua vita a metterlo di fronte ad una nuova consapevolezza su di sé e su quello che ritiene importante.

Lorenzo-Riccardo Alemanni

Di anni ne ha 25, un passato a studiare musical e una gavetta fatta di sitcom italiane in chiave teen e famiglia, come Life Bites” (2013) e “Alex&Co.” (2016, in cui è Raimondo “Ray”, rapper, per il quale ha lavorato anche con producer di fama) su Disney Channel.
Sulla Rai ha preso parte a “Che Dio ci aiuti 3” (2014), ha recitato nel film TV “Una coppia modello” (2014), con Daniele Pecci e Chiara Ricci, è stato l’adolescente ribelle di casa Tommy Martini in “Un medico in famiglia 10” (2016), è Walter, un giovane con problemi psichiatrici su cui indaga per omicidio Miriam Leone in “Non uccidere 2” (2017), e Giacomo Marino in “Don Matteo 11” (2018).
Film “Né Giulietta né Romeo” (2015), di e con V. Pivetti e “Mi chiedo quando ti mancherò”, presentato al Festival del Cinema di Roma.

Soprannominato simpaticamente “il piagnone”, è quello che ha più facilità a parlare e ad aprirsi con gli altri due e con se stesso sulle emozioni che prova e sui piccoli e grandi dubbi quotidiani che possono affliggere un ragazzo della sua età.

Riccardo Alemanni
Riccardo Alemanni

L’amore di Lorenzo è quello un po’ da cornuto-lasciato e un po’ da stalker che si districa fra detti e non detti della sua ex, Sara, ma soprattutto non capiti. Per lei è finita, ma lui continua a seguirla e a ragionare come se fosse ancora presente nella sua vita, districandosi fra chat di Whatsapp ricevute ma non lette e stories di Facebook e Instagram. Lacrime sempre presenti a parte, è una presenza costante soprattutto per i suoi amici-compagni di avventura.

Renato-Andrea Lintozzi

Davvero una “faccia da cinema” per Andrea Lintozzi Senneca, anni 24, che può sembrare dal ragazzino modello al giovane duro e cattivo. Appena inizia a studiare recitazione, è subito catapultato in una serie TV targata Rai, “È arrivata la felicità”, nella quale, accanto a Claudia Pandolfi-Angelica e Claudio Santamaria-Orlando, è il figlio maggiore di Orlando, Umberto. Altre serie TV sono “Love Dilemma”, di Emanuele Pisano, e ROMVLVS, di Matteo Rovere, targata Sky, girata in “protolatino”, “Boris”, “La serie del cuore è per me”, ci ha detto, in cui ha partecipato alla quarta stagione.
Molto teatro nella sua formazione attoriale, in particolare sotto la guida del suo maestro Alessandro Di Marco, e di Pino Cormani con sua compagnia “Il Cilindro” impegnata a portare il teatro ai più giovani.
Da citare lo spettacolo del 2018 “Io che amo solo te” in coppia con Riccardo D’Alessandro,
in cui affrontano la storia di due ragazzi che si scoprono attratti l’uno dall’altro.
Al cinema lo troviamo nel 2021 in “La scuola cattolica” e in “Ritorno al presente” di Fornari-Maia, presentato a Cannes 2022.

È il “piccolo” di casa e della variegata (e un po’ improvvisata) compagnia teatrale nella finzione, Renato porta con sé e sulla scena la leggerezza ma anche la emotività di un ragazzo giovane e per questo (e per fortuna) non ancora disilluso.

Andrea Lintozzi
Andrea Lintozzi Senneca

È dei tre quello alla ricerca dell’amore e di una storia con la bella e, almeno per lui, inavvicinabile Michela, tutta lentiggini ed una vita che lui continua a seguire da lontano, mentre sorseggia la sua immancabile spremuta d’arancia. Sempre lui è quello dalla battuta pronta, sempre simpatica e mai cattiva.
Incarna nel suo personaggio la fiducia nei sentimenti puri e che fanno guardare al futuro.

Le cose belle sono comunque destinate a finire…

Il tempo che sembrava essersi fermato, catapultati nella storia di LEI, è scorso via veloce, ed è appena arrivato l’applauso finale. Quello che non vuole finire, e che questa sera porta con sé le emozioni, le risate, i pensieri e le riflessioni che questo piacevole spettacolo ha regalato a tutti noi in platea.

Perché andarlo a vedere? Perché in LEI possono ritrovarsi in molti, in tantissimo, a qualsiasi età. Che abbiate un amore in corso, gli stessi problemi dei protagonisti oppure no, i dialoghi che sentirete non vi lasceranno indifferenti, e vi coinvolgeranno con la giusta e sana leggerezza che non deve mai mancare nelle nostre vite sempre un po’ troppo complicate, anche nostro malgrado.

Il regista, Riccardo D’Alessandro
Riccardo D'Alessandro
Riccardo D’Alessandro, regista e attore anche lui, è senz’altro un altro degli ingredienti segreti di questa pièce,
in cui ha ricoperto il ruolo di Claudio negli allestimenti precedenti.

Il suo amore per il teatro è iniziato presto, così come la sua formazione che ha preso il via nel 2006 al Teatro Golden di Roma, con spettacoli e musical diretti da Barbara Pieruccetti e Toni Fornari. Debutto al cinema a soli 16 anni in “L’Uomo Volante”, di Adelmo Togliani, presentato al Festival di Venezia. Seguirà poi “Il ragazzo della Giudecca”, al fianco di Giancarlo Giannini e Franco Nero. In TV lo abbiamo visto nelle fiction targate Rai “Che Dio ci Aiuti 3”, “Nero a metà”, e “Protezione civile”.

Il palcoscenico sembra un guanto che gli calza a pennello, come testimoniano le esperienze da protagonista dello spettacolo “Fame”, di Saverio Deodato e “Io che amo solo te”, di Lucilla Lupaioli e Alessandro Di Marco. E il suo ruolo stabile nella compagnia Il Cilindro di Pino Cormani da 5 anni, con più di trenta allestimenti portati in scena, tra gli altri, su palchi come Teatro Brancaccio di Roma, L’Alfieri di Torino e il Filodrammatici di Milano.

…e l’ultima parola è per lui

Ha uno sguardo sorridente, Riccardo, mentre si sta godendo tutta la scena: i suoi amici e colleghi sul palco, accolti da un applauso scrosciante che sembra non voler finire. Uno sguardo e un sorriso che hanno preso il posto della maschera di professionale calma e di convinta determinazione che ha portato in viso durante lo spettacolo, la sesta opera teatrale che dirige.
Mi godo questa scena che dal punto in cui siamo seduti è riservata solo a me. E mi tornano alla mente le espressioni del suo studente Semprini, in “Beata ignoranza” con Marco Giallini e Alessandro Gassmann, e il suo Andrea da giovane, in “Ritorno al presente”.

Un messaggio finale, pieno dell’amore che c’è in LEI e per LEI

Vorrei dirgli quello che mi passa per la testa, e fargli i miei personali complimenti. Ma è tornato il Riccardo D’Alessandro regista, che sfoggia ora un’espressione di soddisfazione.

E mi ritrovo completamente in accordo con lui. “Il cinema è dell’autore, il teatro è degli attori”: se sono bravi e talentuosi come questi, è una miscela magica di vita vera, che ogni sera rimescolano sul palco perché noi possiamo apprezzarla in pieno. Ed esserne, in parte, compagni di avventura.

Appuntamenti con LEI

LEI è in scena a Roma all’OFF/OFF Theatre dal 19 al 22 gennaio, per poi arrivare in altre città italiane.
Ci aggiorniamo, quindi, per i prossimi appuntamenti.
E a chi si trova nella capitale, correte a vederlo. Una bella serata assicurata.

a cura di
Silvia Morghen Di Domenico

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Silvia Morghen Di Domenico

Nata a Roma, con una Laurea in Economia alle spalle, scelta per una passione profonda che non mi ha ancora abbandonato, e che mi ha regalato una lente complessa ma al tempo stesso dinamica attraverso la quale guardare alle cose. Un amore viscerale e mai tradito per la Musica e per le Parole, pensate scritte e parlate, mi porta a cercare un punto di vista, un angolo di visuale, con i quali raccontare le cose da insider. O meglio, da infiltrata doc.

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