Roncea ci racconta il suo nuovo album: “Acrobazie”

Roncea ci racconta il suo nuovo album: “Acrobazie”
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Lo scorso 30 settembre è uscito il nuovo album di Roncea, intitolato “Acrobazie”, album prodotto da Manuel Volpe al Rubedo Recording di Torino. Il disco è composto da cinque tracce, in cui l’artista racconta tematiche esistenziali, ricche di differenti sfaccettature.

Roncea, classe 1987, ha origini francesi ma è cresciuto a Vezza D’Alba, in provincia di Cuneo. Ha pubblicato tre album con il trio sperimentale Io Monade Stanca (African Tape) e ha suonato sia in Europa che in Giappone. Ha aperto diversi concerti tra cui anche quello degli Artic Monkeys, Giovanni Truppi, Marissa Nadler,Eugenio in Via di Gioia, Dunk e tanti altri.

Ha collaborato anche con i Verdena e con i Marta sui Tubi. É stato il musicista di Carmelo Pipitone e l’ha accompagnato nel tour di “Cornucopia”, album con cui il chitarrista siciliano ha debuttato. Il suo primo lavoro come solista si intitola “Presente” e ha entusiasmato la critica, riscuotendo diversi consensi.

La copertina di “Acrobazie”
L’INTERVISTA
Ciao Roncea!  Benvenuto su The Soundcheck! “Acrobazie” è il titolo del tuo secondo album italiano. Come mai hai scelto questo nome e cosa rappresenta per te questo lavoro musicale?

Acrobazie rappresenta la pace con il passato, la tregua con la frustrazione, la libertà di amare incondizionatamente, la sconfitta della paura di andare a fondo dei propri sentimenti, la volontà di cercare, e cercare ancora. Sono 5 pillole amare che si buttano giù con tanta acqua e aiutano a stare meglio.

Ho voluto incrociare i temi esistenziali e le acrobazie in senso metaforico, con le storie di acrobazie vere, ispirandomi alla vita di mio padre, Constantin Roncea, acrobata rumeno che ha lavorato anche al famosissimo Circo delle mille e una notte (Orfei), il più grande a livello internazionale dell’epoca.

A quale dei brani di “Acrobazie” sei maggiormente legato e quale ti ha coinvolto di più?

Senza ombra di dubbio “Le Opportunità” è il brano a cui mi sento più legato. È nato in un momento per me molto delicato e quando lo riascolto sento delle emozioni fortissime. Mi piace dire che è il mio manifesto. Anche dal vivo, è la canzone che mi piace di più suonare.  Quando non ci sentiamo all’altezza, quando anche il cielo è troppo pesante, quando proviamo ad aprire una finestra chiusa ma l’aria non vuole entrare, a volte abbiamo solo voglia di scappare da noi stessi e restare a guardare. “Le Opportunità” affronta questo tema.

Il brano “Le opportunità”
Hai iniziato a suonare il basso elettrico dopo aver ascoltato “Nevermind” dei Nirvana. Che scintilla è scattata dentro di te dopo quell’ascolto?

Ero un ragazzino, per me fu un vero e proprio shock. La mia canzone preferita era “Lithium” che ad un certo punto lascia spazio solo al basso. Non sapevo neanche come si chiamasse quello strumento ma rimasi colpito e affascinato, volevo imparare a suonare il basso. La chitarra elettrica era affascinante ma il basso era speciale, lo trovavo più affascinante. Così chiedendo in giro tramite un amico ho iniziato a prendere le prime lezioni. Da qui, estate 2000, è partito tutto.

Tra le tue collaborazioni passate come musicista, si possono annoverare quelle con i Verdena e Marta sui Tubi. Con quali altri musicisti ti piacerebbe collaborare?

Mi servirebbe qualche giorno per elencarteli tutti, sinceramente parlando. Ho avuto il piacere di suonare con tanti musicisti e ogni volta imparo tantissimo. È pieno di talenti incredibili in giro per l’Italia, purtroppo la maggior parte sono sconosciuti ai più, faticano ad emergere, a trovare il proprio spazio, ed è un vero peccato. Preferisco elencare qualcuno per non fare dispetto ad altri. La sparo grossissima, così per giocare insieme: mi piacerebbe suonare con Nick Cave, che è il mio artista vivente preferito.

Qual è stata l’esperienza musicale che porterai sempre nel cuore?

In tanti anni di musica si incontrano persone meravigliose e si ha modo di fare tante esperienze. Il concerto in apertura agli Artic Monkeys rimane uno degli highlights della mia vita musicale, così come le date in apertura al Requiem tour dei Verdena. Fu una estate memorabile quella, palchi giganteschi, fiumi di gente. Bellissimo. Più recentemente, il tour con Carmelo Pipitone per il suo primo album solista è stato intenso e vero: una trentina di date in due mesi su e giù per l’Italia. Tanti km, tanti luoghi bellissimi e persone eccezionali. Il tour di Acrobazie sarà l’occasione per fare nuove esperienze da raccontare e riempirmi il cuore di nuove persone.

a cura di
Maria Raffaella Primerano

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